Cigliano (VC) - "Vienna ...... Brodway!"

Viaggio itinerante dall’Operetta al Musical

Se oggi proviamo a pensare al mondo dell’operetta, le prime immagini che riusciamo ad evocare hanno colori vividi e smaglianti e, i primi personaggi che vi appaiono, vestono divise sontuose portando nomi altisonanti: principesse e granduchi…  aigrettes e stole di ermellino…  champagne e caviale… alcove e piume di struzzo… ùssari e nobili russi pullulano nel variopinto mondo operettistico.

 

E ancora tzigani,  apaches,  gigolettes…  Vienna,  Parigi,  Budapest…     can-can,  valzer,  polke, czarde e via via tutta una serie di balli che, in veloce corsa attraverso gli anni e le mode, dal ritmo a  ¾  caro a Strauss arriva al tango, al fox-trot, allo shimmy, al charleston…

Tutto questo per quanto riguarda le primissime origini del magico mondo dell’operetta!

 

Per trovare qualcosa di più, bisogna rifarsi ai primi dell’Ottocento, dal popolare “Singspiel” viennese (una sorta di commedia con brani cantati) alla “ballad-opera” anglosassone, dalla berlinese  “commedia dei lavoratori”  all’opèra-comique francese.

 

Se volessimo ora racchiudere questa forma musicale fra due periodi storici, potremmo dire approssimativamente che l’operetta nasce, si sviluppa e muore tra la fine del periodo napoleonico e il primo dopo guerra.

Bisogna però subito aggiungere che gli anni veramente importanti sono stati quelli intorno al 1910; dopo tale periodo, la gran società della belle-èpoque, vede spazzato via il suo piedistallo dalle cannonate di Verdun e dell’Isonzo, dalla tragedia del 1914.

 

Così,  in Italia,  diventa  piccolo-borghese  il  caso  di  un  Giuseppe  Pietri  con    “Addio, giovinezza!”, di un Ranzato e di un Lombardo con “Il paese dei campanelli”!

L’operetta, con le sue facili e immediate melodie, con le sue storie sentimentali e con le sue cantabilissime romanze, ha deliziato e continua tuttora a portare con sé un fascino tutto suo, che ci fa sorridere e assaporare questa parte di storia musicale destinata a restare “sempreverde” nel tempo!

 

“Al Cavallino bianco”, l’ultima operetta che abbia conosciuto negli anni trenta un vero e proprio trionfo, rimanendo mitica nel ricordo, non la si può definire un’ operetta vera e propria: per un verso è ormai commedia musicale che ha assorbito nel suo strumentale elementi jazzistici, mentre per certi tratti coreografici e per il ritmo scenico, sfocia già nella rivista.

 

E sarà proprio la commedia musicale prima e il musical americano poi, a prendere il posto dell’operetta alla fine degli anni ’30 e a creare i grandi successi di Broadway!

Questo  nuovo  genere  musicale  spazierà  da  “My fair lady”  a  “Cats”, da “West side story” a “Porgy & Bess”, da “Il fantasma dell’opera” a “Candide”………

 

A decretare il successo del musical sarà non soltanto il teatro ma anche il cinema, poiché parecchi lavori sono stati portati sul grande schermo e interpretati da grandi artisti, basti pensare a “My fair lady” con R. Harrison e A. Hepburn ai quali il film valse numerosi Oscar; “West side story” con protagonisti due grandi della lirica: Kiri Tekanawa e Josè Carreras!

 

“Vienna… Broadway!”: a guidare in questo magico viaggio itinerante dall’operetta al musical, saranno i cantanti Teobaldo Busso e  Maresa Pagura, con la partecipazione e la conduzione dell’attrice/cabarettista Vanessa Giuliani.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 21/06/2018