Tav: solito copione e solite coperture politiche

Identificati 25 eversori dalla polizia durante le azioni contro il cantiere di Chiomonte. Le prese di posizione del SIAP e di esponenti politici di minoranza

Sono in tutto circa 25 i No Tav individuati dalla polizia durante i due raid contro il cantiere di Chiomonte, in Valle di Susa, compiuti nelle sere del 20 e del 21 Luglio.

Con ogni probabilità verranno denunciati all'autorità giudiziaria.

I "ripetuti attacchi", come vengono definiti dalle forze dell'ordine, si sono manifestati con lancio di grossi petardi, fuochi artificiali, pietre e vari corpi contundenti verso gli agenti che presidiavano la zona. In risposta, per allontanare i dimostranti, sono stati gettati dei lacrimogeni.

In questi giorni è aperto a Venaus - località non distante dal cantiere - il "campeggio di lotta popolare contro l'alta velocità". I controlli della Digos hanno riguardato decine di persone, a bordo di svariate automobili, in prevalenza appartenenti all'area del centro sociale torinese Askatasuna; molte provengono da Modena, Pisa, Bologna e Rovigo. Stamane ne sono state identificate altre sei, arrivate da Catania.

Pronta e circostanziata la presa di posizione del SIAP: “Quando pochi giorni or sono, in occasione delle misure giudiziarie applicate a numerosi aderenti di Askatasuna, abbiano denunciato le connivenze politiche con i professionisti della violenza ci hanno accusato di strumentalizzazioni - dichiara Pietro Di Lorenzo, Segretario provinciale del SIAP - ma sono bastati pochi giorni per dimostrare che abbiamo ragione".

"Da due giorni, ma siamo certi che come ogni estate si ripeterà ancora, continuano gli attacchi virulenti e para militari alle forze di polizia impegnate a difendere il cantiere del TAV".

"E da due giorni, come è sempre stato e sempre sarà, tutto tace dalle parti di chi è stato eletto in Parlamento ma anche in Regione e al Comune proprio dai Notav e dai violenti dei centri sociali torinesi".

"Nulla di nuovo sotto il sole e ci auguriamo soltanto che questi signori dimostrino, almeno una volta, la coerenza di continuare a tacere invece che affermare un vago, quanto vano, rispetto per la Magistratura che agirà contro le decine di individui già identificati dall'eccellente lavoro svolto dalla Digos Torinese".

"Ciò che invece attendiamo da questo Governo - prosegue il segretario SIAP - dimostrando con i fatti discontinuità con il passato, sono misure dirette, chiare ed efficaci, affinché questo gioco a Chiomonte del tiro al poliziotto cessi finalmente dopo ben 7 anni".

"Ai colleghi impegnati - conclude Di Lorenzo - va la nostra piena solidarietà, certi che la loro preparazione e professionalità sarà in grado di affrontare nel migliore dei modi l'ennesima estate in cui è permesso a un gruppo minoritario di figli di papà annoiati di giocare ai guerriglieri sulle montagne valsusine.”

Il Governo e i rappresentanti del M5S latitano. Alcune prese di posizione e di solidarietà con le Forze dell’Ordine, provengono da esponenti politici di minoranza.

Sulla latitanza della maggioranza e del Governo, l’On. Claudia Porchietto (FI) prende posizione:” È passato un giorno dagli scontri a Chiomonte provocati dai No Tav, hanno espresso solidarietà tutti. Il Ministro Salvini, i sindacati di polizia, le varie forza politiche, tutti tranne i ministri grillini".

"C’e’ da domandarsi se siano stati risucchiati da una scia chimica...", conclude Claudia Porchietto. “Il Movimento Cinque Stelle con il suo silenzio dimostra ancora una volta di non aver capito che ora è forza di governo”.

Pe l’On Paolo Zangrillo (FI), "gli scontri avvenuti ieri sera a Chiomonte sono indegni tanto quanto il silenzio dei Ministri grillini che non hanno ancora trovato il tempo di condannare l'aggressione". Ad affermarlo il Deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, che così prosegue: "il Movimento Cinque Stelle continua a giocare con il fuoco convivendo con la parte violenta dei No Tav. Lo si capisce chiaramente quando i suoi Ministri non prendono posizione contro l'ennesimo atto di guerriglia avvenuto ieri sera. Certo che se poi il Ministro Toninelli dà loro corda e fiato dimostrando - come fatto nei giorni scorsi - di parlare con una sola parte per la gestione del futuro dell'opera della Torino-Lione, indirettamente rinvigorisce la protesta. Credo che questo sia un problema di ordine pubblico che gli amici alleati della Lega Nord debbono affrontare nelle prossime settimane".

Il deputato PD Davide Gariglio ha annunciato che Martedì in commissione trasporti chiederà al ministro Toninelli di visitare il cantiere della Val di Susa "per portare la solidarietà agli uomini e alle donne che lavorano, operai e forze di polizia, costrette  a subire questi attacchi",  dice. "Si può anche essere contrari all'opera ma di fronte a questi episodi non si può non condannare”.

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Articolo pubblicato il 23/07/2018