Agosto horror - Parte 2

Per il nostro secondo appuntamento horror di questo torrido Agosto del 2018, cambiamo decisamente tono rispetto la settimana scorsa buttandoci su tre titoli decisamente piu' leggeri e votati allo humour, ma non per questo meno interessanti o figli di una regia minore rispetto ai precedenti.

Partiamo subito in quarta con un film di Seth Rogen, attore/regista/sceneggiatore canadese famoso per le sue commedie irriverenti da "Molto incinta", "Suxbad" fino a "Zack and Miri Make a Porno"; in un film apocalittico assieme a tutti i suoi migliori amici/attori che riesce perfettamente a combinare horror e commedia senza mettere in ombra nessuno dei due generi.

Continuiamo poi con il neozelandese Taika Waititi, autore originale e divertente poi finito nel cinema blockbuster alla regia di "Thor: Ragnarok", anche se molto piu' in grado di dare il meglio di se' quando completamente libero da logiche di mercato super eroistiche, assieme poi al collega amico Jemaine Clement nelle loro gustosissime commedie low budget come "Boy" o "Eagle vs Shark".

Infine consigliamo il delirante horror metallaro diretto da Jason Lei Howden, ex addetto agli effetti speciali per film come "Prometheus" o "The Avengers", `qui al suo esordio alla regia dopo alcuni corti e brevi film d'animazione; in una delle piu' divertenti e volgarissime varianti sull'ormai abusatissimo genere zombie.

Ed ora, finite le moine d'introduzione, tuffiamoci nella piscina rosso sangue di queste 3 fantastiche commedie horror piene di demoni, vampiri, licantropi e altre simpatiche e psicotiche bestiole assortite.


FACCIAMOLA FINITA (2013 - Seth Rogen, Evan Goldberg)
In allegra compagnia della sua fidata combriccola composta da James Franco, Jonah Hill e Jay Baruchel; ognuno dei quali nel ruolo di se' stessi, questo film e' ambientato in un elegante salotto hollywoodiano durante un party pieno di celebrita' e amici di Seth Rogen.

Usciti di casa per un breve rifornimento al vicino minimarket, gli amici si ritrovano precipitosamente al centro di una sanguinosa apocalisse purificatrice, con fiamme e zolfo che piovono dai cieli mentre nella terra si aprono degli abissi da cui fuoriescono creature infernali.

Un giorno del giudizio pieno di mostri e pericoli che divorano tutto e tutti, tranne le persone rette e buone che vengono trascinate in paradiso da un benevolo raggio azzurro salvatore.

Ma ovviamente la banda di Rogen e' tutt'altro che buona e retta e vengono quindi lasciati a terra nel bel mezzo dell'Armageddon, rintanati nella elegante villa di James Franco mentre all'esterno il mondo cade letteralmente a pezzi divorato dalle fiamme, i cerberi, bande di cannibali assassini e cornutissimi demoni grandi a formato palazzo.

Una commedia che punta tutto sulla simpatia e l'idiozia totale dei protagonisti, i quali stanno autoironicamente al gioco, anzi pigiando a mille il pedale sulla stupida natura di plastica del mondo Hollywoodiano e il suo entourage di vip e starlette, tutti presi dall'aspetto e la carriera e incapaci di riconoscere il diavolo in persona neanche quando ci sbattono il muso contro.

Divertentissimo in tal senso l'esorcismo alla buona fatto dagli inetti suoi amici a Jonah Hill, posseduto e letteralmente sodomizzato dal maligno con tutti i crismi del caso come occhi rossi, vomito a getti e voce demoniaca dalla perfida risata malefica.

Un film a cui non mancano tutti gli aspetti dell'horror e neanche l'intelligenza di fondo nella costruzione dei personaggi, all'inizio apparentemente un gruppo unito e festante di simpatici amiconi, pronti pero' ad azzannarsi l'un l'altro per un bicchiere d'acqua o un dolcetto a mano a mano che l'isolamento li lascia sempre più inermi senza scorte e senza viveri.

Un altro ottimo film diretto e interpretato dal buon Rogen che si dimostra ancora uno dei migliori comici della sua generazione.


VITA DA VAMPIRO - WHAT WE DO IN THE SHADOWS (2014 - Taika Waititi, Jemaine Clement)
Altro film che prende in giro i canoni horror, questa volta con un falso documentario che segue da vicino le giornate di un gruppo di vampiri in Nuova Zelanda.

Da piccoli e comuni litigi su chi debba o meno lavare i piatti oppure il divano sporco di sangue della sera prima, conosciamo uno per uno questi strambi e simpatici personaggi che hanno vissuto secoli e secoli di solitaria vita da vampiro prima di unirsi in questa piccola comunità di succhiasangue.

Tanta simpatia e intelligenza senza bisogno di volgarità o umorismo pesante, anzi l'aria che si respira è di una vita come tutte le altre pur nella natura extra umana dei protagonisti, coi piccoli problemi di ogni giorno come il doversi vestire senza potersi specchiare o vivere una vita perennemente notturna, al di là degli orari della gente comune.

Vampiri che infatti vanno a passeggio tranquillamente per la città salutando altri "colleghi" succhiasangue del posto, come le simpatiche sorelline che amano succhiare sangue di pedofilo oppure un branco di licantropi con i quali c'è una fortissima rivalità e antipatia.

Un gruppo simpatico quanto eterogeneo con il vampiro dai modi solenni ex tiranno e torturatore, cosi come invece il pedante e schizzinoso vampiro dandy, invece che il più anziano e centenario del gruppo che vive sempre nella sua bara oppure infine l'ex vampiro nazista fuggito all'estero dopo la guerra.

Ai quattro vampiri originali del gruppo se ne aggiunge un altro relativamente giovane e più moderno, assieme al suo amico ancora umano che il gruppo prende subito in simpatia accogliendo sotto la sua ala protettrice, aiutandoli ad aggiornarsi al mondo di oggi fatto di Facebook e Skype con cui videochiamare i loro vecchi amici, servitori e aiutanti in giro per il mondo.

Un film diretto con intelligente umorismo tale da rendere divertente perfino i momenti prima degli omicidi con cui i vampiri si nutrono di sangue, tra getti incontrollati di sangue quando si apre per sbaglio un'arteria e organi maschili trasformati in cobra con l'ipnosi durante una cena a base di "psaghetti", come ama chiamarli il cuoco del gruppo prima di finire le sue vittime.

Perfetto per sorridere della ingenua simpatia del riuscito gruppo di moderni Nosferatu, una simpatica compagnia dai canini appuntiti ma anche tanta voglia di vivere e convivere con gli altri, anche più dei corrispettivi umani che vivono e muoiono molto spesso all'ombra della triste e amara solitudine.


DEATHGASM (2015 - Jason Lei Howden)
Arriviamo infine al film più fuori di testa del trio di oggi, un'altra piccola perla di origine neozelandese che si conferma sempre più come patria di gustose novità in ambito cinematografico.

Un film tutto incentrato sul "potere del Metal" e l'amore della musica per il giovane protagonista Milo Cawthorne, adolescente irrequieto la cui madre è stata internata in manicomio ed è mandato a vivere dagli zii religiosi cristiani fino al midollo e il suo cugino bullo che lo maltratta ad ogni occasione.

Inizialmente depresso e solitario, il ragazzo supera i suoi problemi grazie a un paio di ragazzini nerd e un altro fan dell'heavy music incontrato in un negozio di dischi, assieme ai quali fonda la sua piccola band con cui schitarrare via a tutto volume i problemi della vita nel garage di casa.

Riesce inoltre a entrare nelle grazie di una biondina locale, fidanzata del cattivissimo cuginastro, con la quale scopre di avere in comune l'amore per il metal e l'avversione per la banale vita quotidiana del loro piccolo borgo di periferia.

Ma l'incontro con una celebrità locale data per defunta e un misterioso spartito musicale che dovrebbe dare il potere assoluto porta la catastrofe sopra la città, trasformando tutti in zombie e attirando l'attenzione di una società segreta che vuole entrare in possesso del micidiale "Inno nero" con cui risvegliare un demone supremo che dominerà il mondo.

Tutto ritmo per una storia che non sta ferma un attimo che non si prende sul serio neanche per un secondo, con demoni fatti a pezzi a colpi di falli di gomma e zombie forse dall'aspetto un pò gommoso, ma comunque sempre inseriti in situazioni di umorismo delirante e sopra le righe.

Molto orecchiabili i pezzi metal scelti per la storia, forse un pò troppo "soft" per i metallari duri e puri, ma comunque sempre accettabili nel contesto di quello che vuol essere un innocente film costruito interamente per divertire senza secondi fini troppo sofistici o impegnativi.

Un film che come la fila di precedenti aiuta ad amare gli horror e capire che non si tratta sempre e comunque di film truculenti e paurosi pieni di mostri e sbudellamenti assortiti, ma possono anche fare ridere ed essere guardati in modo spensierato per prendere in giro il mondo che ci circonda, pieno di mostri ben peggiori e subdoli dei vari zombie sgocciolanti di questo Deathgasm.

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Articolo pubblicato il 12/08/2018