Daisy Osakue, presa la "banda dell'uovo": uno dei tre figlio di consigliere Pd.

Identificati i tre giovani torinesi che hanno aggredito la Osakue: usavano l'auto del padre per lanciare uova ai passanti.

Come già sospettato dagli inquirenti, dietro l'aggressione a colpi di uova nei confronti di Daisy Osakue e di altre quattro persone a Moncalieri (Torino) non c'era un movente razziale, ma la bravata di alcuni ragazzi.

E, anzi, uno di loro è figlio di un consigliere del Partito democratico.

Sono stati identificati infatti tre giovani italiani, residenti a Vinovo, La Loggia e Moncalieri, che hanno ammesso di aver agito per goliardia. I tre - che hanno utilizzato per le "scorribande" la Fiat Doblò nera intestata al padre di uno di loro - sono stati denunciati per lesioni e omissione di soccorso.

I carabinieri erano sulle loro tracce da giorni, fin da quando - la sera del 25 luglio - tre donne, tra cui Brunella Gambino, furono aggredite nello stesso modo e dalla stessa auto all'uscita da un ristorante. Allora la vicenda era stata segnalata, ma le vittime non avevano avuto gravi conseguenze. A differenza di Daisy, discobola della Nazionale, che è rimasta ferita a un occhio e che rischia di non poter partecipare ai prossimi Europei.

Ascoltando le testimonianze di altre persone colpite dalle uova (almeno sette i casi in due mesi) e analizzando i filmati delle telecamere di sicurezza della cittadina, gli inquirenti sono riusciti a risalire al proprietario dell'auto, residente a Vinovo. Si tratterebbe - secondo il Corriere - di Roberto De Pascali, consigliere Pd del Comune di Vinovo ed ex candidato sindaco. "Pare che uno dei “lanciatori” sia figlio di un consigliere comunale PD!", ha ironizzato Matteo Salvini su Facebook,

Ieri mattina i carabinieri hanno rintracciato la vettura - ancora sporca di uova sulla fiancata destra - e hanno scoperto che veniva usata soprattutto dal figlio 19enne dell'intestatario. Che ha confessato di essere il responsabile insieme a due coetanei dei lanci. Secondo gli inquirenti, i tre agivano per mera goliardia, colpendo a caso chi capitava a tiro.

ilgiornale.it

 

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Articolo pubblicato il 03/08/2018