Lucca, nigeriano pesta e manda in ospedale tre agenti del carcere

La denuncia del Sappe, dinanzi all’ennesimo caso di aggressione all’interno di una struttura detentiva; il sindacato invoca nuove assunzioni e maggiore sicurezza

Episodio di aggressione ai danni di tre dipendenti della polizia penitenziaria nel carcere di Lucca.

La denuncia arriva dal segretario toscano del sindacato autonomo (Sappe), Pasquale Salemme, che ha diramato un comunicato, riportato sulle pagine de “La Nazione”.

È stato un detenuto nigeriano di 20 anni, arrestato qualche giorno prima con l’accusa di rapina, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, ad assalire violentemente con calci e pugni due agenti ed un sovrintendente.

Solo grazie al pronto intervento di altri poliziotti si è potuto evitare che la situazione degenerasse ulteriormente; i tre feriti sono stati poi trasportati in ambulanza all’ospedale di Lucca. Salemme, nella nota, denuncia le difficoltà in cui si trovano ad operare gli agenti all’interno del carcere in questione.

“Manca personale in una struttura che conta 107 reclusi rispetto ai 70 posti letto. Ancora oggi sono presenti detenuti con problemi psichiatrici gravi”. E quest’ultimo è un problema molto grave, dato che il carcere di Lucca non è “una struttura idonea per questo tipo di detenuti”.

La condanna dell’episodio arriva anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe, che lamenta ancora una volta, dinanzi a fatti di tale gravità, la carenza di personale nelle strutture detentive e la necessità di potenziare i livelli di controllo e sicurezza.

Evidente che, rispetto agli anni passati, la situazione sia enormemente peggiorata: proprio a testimonianza di ciò, il segretario ha fornito i preoccupanti dati del primo semestre dell’anno. “5.157 atti di autolesionismo, 585 tentati suicidi, 3.545 colluttazioni, 571 ferimenti, 5 tentati omicidi. I decessi per cause naturali sono stati 46 ed i suicidi 24. Le evasioni sono state 2 da istituto, 27 da permessi premio, 7 da lavoro all'esterno, 7 da semilibertà, 17 da licenze concesse a internati”.

ilgiornale.it

 

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Articolo pubblicato il 05/08/2018