Fiano (TO). Fantolino: buono, sano e genuino

Gabriella Fantolino svela i segreti di un'Azienda che ha saputo "covare" il successo

Se sussurrare alle galline può sembrare un comportamento bizzarro, alle spalle della reggia di Venaria Reale, sulle colline a Nord di Torino, nel Comune di Fiano, c'è un'azienda agricola dove questo accade. Nell'allevamento di Gabriella Fantolino 120 mila galline vivono felici e libere, razzolano, socializzano, salgono sui trespoli e depongono uova “senza sorprese”, cioè uova di alta qualità.


Esperienza e buone pratiche. La proprietaria, torinese classe 1960, studi in Ragioneria e Laurea in Economia e Commercio, ha preso in mano le redini dell'azienda nel 1999. Con 60 dipendenti, fattura otto milioni all'anno, e lavora ogni giorno 200 mila uova che vengono sia dalla produzione interna che da quella di allevatori associati di varie province del Piemonte, tutti all'aperto, organizzati in sistemi alternativi, biologici, seguiti e controllati dalla casa madre. Il logo è una gallinella con la scritta “Fantolino buono sano e genuino”.
 

"I miei genitori iniziarono un'attività strutturata. Avevano capito che questo mestiere gli piaceva e che c'erano possibilità di sviluppo. Si sono aperti alla vendita al dettaglio mentre la grande distribuzione cominciava a prendere piede con i primi ipermercati disponibili a prestare i servizi, ai produttori locali davano libertà di avviare iniziative, c'erano le promotrici che facevano le frittatine, offrivano assaggi. La gente era incuriosita e cominciava ad acquistare le uova Fantolino. Siamo negli anni 70. Con l'avvento della distribuzione organizzata siamo entrati in tutte le catene presenti sul territorio, per il gruppo Carrefour siamo diventati fornitori nazionali".

Gabriella Fantolino assume la carica di Amministratore "perché mio padre Franco ha fatto una scelta di fiducia, avevo già la mia collocazione, lui da molti anni non lavora più e nemmeno mia madre Angiolina, che seguiva tutto il comparto commerciale. Lei ha organizzato le prime reti di vendita, la pubblicità, le affissioni, era una donna molto intraprendente".

Nel mercato delle uova, spiega l'imprenditrice, a quell'epoca "era facile uscire dal guscio e c'erano ampi spazi di mercato e buoni risultati. Ora, però, la concorrenza dei paesi europei non gioca a favore dei produttori italiani, è lotta sullo scaffale. Se non si vuole abbassare il livello della qualità, non si può tagliare il prezzo. È comodo cedere alle lusinghe dei guadagni improvvisi ma momentanei. Io non mi sono mai pentita di aver scelto il rispetto di ogni regola, ma non sempre il mercato comprende. La strada maestra va sempre seguita se l'obiettivo dell'azienda è non deludere i consumatori".

Gabriella Fantolino ha sposato Dario Bellezza, che tra la banca e l'azienda ha optato per la seconda, e ha avuto due figlie, Anna, 21 anni, Gaia 15. La prima è già entrata al suo fianco come socia, "è convinta di voler proseguire l'attività di famiglia e molto interessata alle tecniche dell'impresa e allo sviluppo dei nuovi prodotti. Per me è un grande conforto. Il posto è pronto anche per Gaia".

Nel 2010 arriva la decisione che è un punto di svolta nella gestione aziendale: eliminare tutte le gabbie. Il processo si completa in due anni. La produzione si ridimensiona parecchio, il numero delle galline è dimezzato perché gli allevamenti a terra prevedono densità contenuta. "Questa novità tocca ciò che va dal benessere degli animali alle materie prime, tutto a basso impatto ambientale, e anche l'etica, partendo dai dipendenti che hanno diritto a lavorare in un ambiente salubre, confortevole, pulito. L'intera organizzazione se ne giova. Una decisione che nasce dalle esigenze della nostra clientela e va incontro a tutti i consumatori. Durante gli eventi la gente ci avvicina, ci chiede che tipo di allevamento abbiamo, e quando sente che non adoperiamo le gabbie si mostra rassicurata. Il nostro obiettivo primario è proprio comunicare al consumatore il senso del lavoro che sta dietro a una semplice scatola di uova. La compliance è quello che fa andare avanti l'azienda. Non siamo una grande compagnia, ma in termini di responsabilità sociale ci comportiamo come se lo fossimo".

La pulizia è un altro punto di forza per Gabriella Fantolino, che ha permesso alla sua impresa, una delle glorie di Confagricoltura, di restare fuori dallo scandalo delle uova contaminate dai pesticidi. "Poiché tendiamo a essere molto puliti, non abbiamo infezioni da parassiti così massicce e non abbiamo mai acconsentito a ricorrere all'uso di sostanze rischiose". Norme di bio-sicurezza nell'allevamento, la prevenzione che serve per evitare problemi sanitari; le uova vengono pulite, cernite già dal capannone, e nella fase successiva, al centro di imballo, avviene un'ulteriore separazione. Nelle confezioni va soltanto ciò che risulta essere anche tecnicamente passato alla supervisione: ultrasuoni con martelletti tastano ogni uovo che deve essere perfettamente integro, e in base al suono di ritorno, la macchina eventualmente lo scarta.

Togliere le gabbie non basta. Occorre imparare ad allevare le galline a terra e in strutture aperte. Finché stavano chiuse, avevano cibo, acqua e deponevano le uova. Da quando sono in campo libero, ciascuna con i suoi quattro metri quadrati a disposizione, i loro comportamenti vanno inquadrati nel rispetto delle regole dell'habitat in cui vivono. In aiuto è venuto il signor Mauro, cinquant'anni e da trenta nell'azienda Fantolino. "Abbiamo scoperto di avere una persona che ha l'abitudine di sussurrare alle galline che sono animali intelligenti, hanno dei comportamenti che sviluppano la loro socialità nei gruppi, con una gerarchia nell'organizzazione tanto che si può notare la presenza di un capo", spiega l'imprenditrice. "Quando arrivano da noi, le pollastrine devono imparare a comportarsi correttamente, hanno un nido con la tendina scura dove possono andare a deporre in piena privacy, senza che ci sia un'altra gallina che le osserva e le disturba, e poi lasciare il posto alla successiva. Questi nidi si ribaltano in modo che l'animale nel resto della giornata possa andare in giro; occorre creare un gioco di luci, alba e tramonto, e un'illuminazione calcolata su basi scientifiche che rispecchi l'ambiente. La gallina in produzione vive circa 18 mesi. Nella nostra modalità cerchiamo di portarla più a lungo possibile, nel massimo benessere e confort".

In più c'è l'organizzazione logistica dell'azienda: "distribuiamo senza passare per corrieri e spedizionieri, portiamo con le nostre mani fino al punto vendita la produzione, e questa è una componente importante di servizio per il cliente. La filiera è integrata a tutti i livelli. Se ci scegliete, diciamo, azzeriamo i problemi".

Marchio diffuso in Piemonte, Valle D'Aosta e Liguria, Fantolino ha acquistato luce nazionale quando l'anno scorso si è trovata le uova firmate dallo chef Davide Oldani, invitato a una serata di beneficienza organizzata da Allegra Agnelli. "Al termine della cena con piatti a base di uova, lo chef si è presentato e dal microfono ha detto che aveva utilizzato delle uova particolarmente buone e delicate e si scusava perché sapeva che erano di un'azienda vicina ma non ne conosceva il nome. Ha chiesto in seguito che gli portassimo nel suo ristorante di Cornaredo, a pochi chilometri da Milano, dei campioni al massimo della qualità. Il risultato è stato che non ha scelto il biologico ma la produzione dei nostri allevamenti di Fiano. Le voleva calibrate proprio in quel modo e ci ha spiegato che uova con questo gusto e peso secondo lui hanno il giusto equilibrio tra albume e tuorlo. Effettivamente sono diverse, hanno un gusto delicato e non sanno di uovo, e questo per noi è un vanto. La cosa bella di questo progetto è stata che Oldani non voleva, come si potrebbe immaginare, fare produzione a suo marchio. Le ha firmate, ci ha dato il suo logo e i suoi colori. Abbiamo avuto una visibilità notevole".


Le uova sono una costante della vita di Gabriella Fantolino nel lavoro e a casa. "A me piacciono cucinate in tanti modi, ne mangio otto alla settimana e ho svariati utensili per prepararle. Non è tanto l'uovo che fa male, quanto il condimento. Inoltre, dalle analisi sui nostri prodotti rispetto a quelle di due decenni fa, risulta che il livello di colesterolo all'interno del tuorlo è addirittura dimezzato, perché essendo l'uovo parte del suo metabolismo, se la gallina è alimentata bene ci dà un dono di natura ineguagliabile".

Bontà, cura, ricerca e innovazione tendono a rafforzare il legame con il consumatore, "a comunicare che cosa facciamo per arrivare a quella scatola di uova sullo scaffale. Dietro c'è un mondo, una realtà. Già in Settembre lanceremo una campagna con concetti belli, puliti, diretti".

Marchio di fiducia come quelli di una volta, Fantolino si è allargato a una gamma di 19 prodotti di una linea chiamata Dispensa che vanno dalla pasta alla maionese, ai dolci fino al panettone a Natale, "scelti da noi, fatti con le nostre uova, che sono parte della nostra famiglia". Così è stato per Galup, "un successo, siamo stati fieri di scrivere: realizzati con le uova Fantolino e che orgoglio quando una catena che non servivamo ma che è diventata nostro importante cliente, ha comunicato di aver acquisito un marchio storico".

Sotto le insegne di Fantolino stampate sulle magliette, c'è una società di running che corre sulle colline di Torino per promuovere attraverso lo sport concetti di vita sana, e una di ciclismo con un centinaio di iscritti che partecipano alle gare. L'azienda è stata sponsor della manifestazione “Just the women I am”, dove ha messo a disposizione 300 mila confezioni di uova che sono entrate nelle case delle famiglie piemontesi. "Non si tratta di dare il patrocinio punto e basta, a noi piace partecipare e metterci la faccia. Correre mi fa stare bene", racconta l'imprenditrice, "e amo anche andare in bicicletta. Ho un marito sportivo che fa lunghi percorsi in montagna: non è solo il movimento, è un modo per avvicinarsi allo spirito e un confronto con se stessi".

 

(Fonte la Repubblica.it - Immagine di copertina mutuata da Uova Fantolino; immagine Gabriella Fantolino tratta da Matteo Mantaldo)

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Articolo pubblicato il 07/08/2018