E’ bello, cari lettori, esprimersi con rinnovato entusiasmo per ciò che sta accedendo intorno a Voi ed intorno a noi per la nuova atmosfera che si respira.

Uno stimolo in più per migliorarsi, per dare manforte a chi si sta adoperando in maniera egregia per cancellare anni di pressapochismo e di sudditanza ideologica.

Il bene comune deve sempre trionfare nella luce della legalità di chi lo amministra, certamente, ed è troppo facile, come accade spesso in questo periodo, strumentalizzare tutto ciò che percorre una strada diversa da quella calcata per anni senza arrivare ad una meta in verità mai dichiarata.

Anzi, oggi si assiste alle enunciazioni di chi pretende di conoscere la panacea di ogni male: oggi, ripeto, mentre non ne conosceva neppure l’esistenza quando reggeva le redini del governo nazionale. I fatti lo hanno dimostrato ed il popolo italiano ha saputo finalmente scrollarsi di dosso quei vecchi retaggi psicologici che lo hanno portato sull’orlo del collasso.

Naturalmente la strada è ancora lunga e tortuosa non tanto per le intrinseche difficoltà, bensì per gli ostacoli creati ad arte da chi dovrebbe collaborare, dai banchi di una serena e consapevole minoranza, alla ricostruzione di quell’identità nazionale che non ha colore politico se non il tricolore.

Siamo al giro di boa di un’annata decisiva per il prosieguo di un programma politico che il tris d’assi Conte/Salvini/Di Maio sta gestendo nella maniera ottimale trovando sempre la quadra per smussare quegli spigoli finora ottusamente usati quali ostacoli insormontabili.

D’altronde il fermento che si avverte nelle forze politiche ormai di opposizione, se non addirittura in fase di smembramento, è lo specchio di una realtà che rimette il cittadino italiano al centro delle attenzioni di chi ne deve difenderne i diritti ed i doveri.

Ultimamente queste espressioni di razionalità e giustizia sono entrate in rotta di collisione, ed il riferimento è voluto, con chi si erige a paladino della solidarietà di comodo, quella che attribuisce più benefici a chi la gestisce più che ai soggetti cui è destinata.

Ma non si è capito, o per meglio dire non si è voluto capire che solidarietà corrisponde a dignità esistenziale fatta di occupazione legittima ed altrettanto legittimo lavoro, oggi difficilmente realizzabile per i nostri connazionali.

Per cui ben venga una più attenta selezione in ogni settore, compreso quello agroalimentare, che tuteli il diritto ad una sana e costruttiva linea esistenziale che è il fulcro attorno al quale ruota il senso della vita. Diceva un saggio che è più facile fare opposizione piuttosto che governare i popoli; ma sono convinto che la svolta decisiva sia in atto anche perché eravamo giunti quasi al punto di non ritorno.

E l’informazione distorta e di parte ha giocato le sue carte peggiori creando ulteriori tensioni e favorendo incontrollabili reazioni.

Per cui, cari lettori di Civico20News, sento di poterVi esprimere il compiacimento personale, dell’Editore Natalino Gori e di tutta la Redazione per l’attenzione che riservate al nostro giornale; tutti noi cerchiamo sempre di esprimere il meglio, professionalmente e moralmente, per attingere le informazioni da fonti reali e sicure prima di emettere sentenze gratuite, quelle stesse che altri smentiscono, all’occasione, con stringate repliche difficili da individuare.

Ma ci prodighiamo anche per dare ascolto a chi ci scrive sollecitando opinioni oppure esprimendo pareri contrastanti il che aiuta a crescere e soprattutto introduce il leale confronto che è il migliore strumento per migliorarsi.

Chiudo con l’augurio a tutti Voi per una felice ricorrenza che per molti, purtroppo, non ha quel sapore di cui godeva nei tempi passati. E, credetemi, non c’è retorica in questa ultima affermazione bensì la consapevolezza della necessità di mettercela tutta per riconquistare la giusta posizione, quella che il popolo italiano ha sempre dimostrato di meritare.

       Civico20News

     Massimo Calleri

Direttore Responsabile