Torino Fc vs AS Roma 0-1

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: sconfitta immeritata per il Torino alla prima di campionato

Piano col processo di beatificazione: una “quasi” campagna acquisti, non basta di sicuro a farmi cambiare idea sui tredici anni precedenti, caratterizzati da proclami mai messi in atto e compravendite last-minute.

Piano con i sogni da Champions (addirittura): la squadra può fare bene, ma ce ne sono almeno sei-sette davanti che possono fare meglio. Ricordatevi, cari super entusiasti, che contano sempre gli ordini di scuderia: cioè puoi sbagliare volutamente un rigore e poi venire ripescato. Guarda un po'.

Piano coi toni trionfalistici: fino a trentasei ore alla chiusura del mercato, ci siamo sorbiti trattative sfiancanti e senza esito, e giocatori che neanche Wikipedia sapeva chi fossero. E la cessione di Barreca grida ancora vendetta. E dove il termine “programmazione” rimane giusto una parola da usare in “Reazione a catena”. E il mercato ancora aperto all’estero che lascia spazio, purtroppo, alle probabili cessioni di Iago e di Ljajic, due di cui personalmente non mi priverei mai e poi mai.

Piano col “benvenuto Simone”: se nella seconda metà degli anni ’70 il Toro (quello vero) avesse ingaggiato Causio, avrei reagito nello stesso modo. Stesso modo con cui ho reagito decenni dopo, alla notizia degli ingaggi di Cammarata, Pasquato e Quagliarella.

Per quanto riguarda l’attaccante lucano, mi fermo qui (si è già detto e scritto fin troppo): sarà il campo, ma sarà soprattutto l’uomo (il giocatore non si discute), a confermare o a smentire; tenendo presente, ben presente, che con la maglia granata non godrà dell’impunità conclamata di cui beneficiava dall’altra parte, la stessa di cui non ha beneficiato Bonucci, le stessa di cui non beneficerà Higuain.

Piano con il facile entusiasmo: la squadra granata (ricordo a tutti: quella che doveva essere messa a disposizione di Mazzarri all’inizio della preparazione estiva), affronta fin da oggi e poi domenica prossima, due serie candidate alla zona Champions, scudetto non credo. Decisamente un bel banco di prova, decisamente due partite molto interessanti.

Per la “prima” di campionato Walter Mazzarri, manda in campo (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Moretti; De Silvestri, Meite, Rincon, Baselli, Berenguer; Iago Falque, Belotti. Formazione “tipo”, almeno al momento, vista l’indisponibilità di Ansaldi per squalifica.

Primi minuti del match molto equilibrati, anche negli errori di misura: classica partita da inizio stagione. Dal quarto d’ora in poi sale in cattedra Pastore, tra i giallorossi, che conquistano metri di campo.

De Silvestri viene mazzulato ben bene da Kolarov, senza che l’arbitro prenda provvedimenti, tanto da uscire per infortunio al ’27. Entra il nuovo acquisto Ola Aina (buono l’impatto con la partita), all’esordio in campionato.

Finalmente, alla mezz’ora l’arbitro ammonisce Fazio, dopo l’ennesimo fallaccio su Belotti.

Traversa di Rincon al ’29, al termine di un bel contropiede, prima vera occasione da rete dell’incontro. Paratona di Sirigu allo scadere, su gran tiro di Florenzi.

Primo tempo abbastanza soporifero, scarse emozioni, Torino che fatica assai nell’impostare la manovra e che trova spazi solo in contropiede. Buon impegno ma scarsi risultati.

Diversa la musica nella ripresa: dopo 50 secondi, gran tiro di Baselli deviato in corner da Olsen. I granata sono entrati in campo molto più determinati e dopo due minuti vanno in vantaggio, ma l’arbitro, dopo aver consultato il/la VAR, annulla la marcatura per fuorigioco di Ola Aina, autore del cross insaccato da Iago.

Roma semplicemente disastrosa nel primo quarto d’ora, poi, come nel primo tempo, Pastore sale di tono e la squadra lo segue.

Occasione Roma al ’27: gran tiro proprio di Pastore, salva Baselli e sul ribaltamento dell’azione, tiro di Meitè, parata di Olsen.

Al ’33 esce Izzo (ottima prova la sua) ed entra Bremer: esordio in campionato anche per l’ex difensore all’Atletico Mineiro.

Palo di Dzeko su corner di Kolarov e, anche in questo caso, sulla ripartenza, occasionissima per Belotti che, imbeccato da Iago, impegna severamente il portiere romanista, e ancora, sulla respinta del portiere, Iago viene stesa da Fazio, ma l’arbitro sorvola.

Mazzarri, furibondo, protesta e viene espulso.

Entra anche Soriano per Rincon (buona prova del “General”).

Vantaggio giallorosso al ’43: Kluivert spacca la difesa del Torino e crossa dal fondo per Dzeko che, al volo di piatto, la mette dove Sirigu proprio non può arrivare.

Arrembaggio finale dei granata, corner su corner, ma il pareggio non arriva.

Sconfitta immeritata, diciamolo forte e chiaro: un pareggio sarebbe stato decisamente più giusto.

Pessimo arbitraggio: il Sig. Di Bello, ha permesso a Manolas e Fazio di picchiare come dei fabbri, senza prendere seri provvedimenti, soprattutto senza neanche ammonire il difensore greco, che ha passeggiato ed alzato i gomiti sul “Gallo” per tutto l’incontro.

Giusto annullare il goal di Iago, giusto non concedere il rigore sullo stesso Iago.

Il Torino ha messo in campo una buon ritmo di gioco, ma solo nel secondo tempo, e rimarca paurosi limiti, quando è chiamato a costruire: le uniche occasioni si sono avute in contropiede. Ma credo che questo si rivelerà il trend di tutta la stagione, visto il modulo utilizzato dall’allenatore.

Anche perché un vero “regista” in rosa non c’è.


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Articolo pubblicato il 19/08/2018