Insolito significato di un ben noto simbolo.

Deliberata e destabilizzante provocazione per coscienze tranquille.

Conosciamo tutti il simbolo contenuto nello schema che introduce l’articolo?

 

È evidentemente una croce, che però non è solo un simbolo religioso! Esso esisteva già prima di essere impiegato in tal senso, e aveva, ed ha, altri significati! Molti popoli hanno usato questo simbolo nel corso dell’esistenza dell’essere umano. Ovviamente per noi ha un significato legato al luogo in cui siamo nati, all’educazione che abbiamo ricevuto e alla cultura e circostanze in cui ci troviamo.

 

Ciò che evidenzieremo di questo simbolo tratta un contenuto sconosciuto, relativo a qualcosa di più profondo, di essenziale, che compete all’intera umanità! La visione che ne deriva potrà fornirci un altro punto di vista nel guardare le cose che accadono.

 

L’asse orizzontale della croce rappresenta il mondo in cui viviamo dove ogni cosa si sussegue ad un’altra nel tempo e nello spazio. Non possiamo essere contemporaneamente a casa nostra in città e su una barca nel mare; ma oggi siamo a casa nostra e, se va bene, tra qualche ora possiamo essere su una barca nel mare. Tra questi due situazioni ci saranno diversi altri fatti che devono avvenire; dovremo uscire di casa, salire in auto, avviarci verso la meta, percorrere il tragitto che intercorre fino al mare, andare al porto, salire in barca, etc etc.

 

Quindi abbiamo la percezione, o meglio la certezza, che tra il nostro essere a casa e il nostro essere al mare su una barca sono accadute delle cose ed è passato un certo tempo. Analogamente percepiamo la nostra esistenza come una sequenza di fatti. Se siamo in un posto non possiamo essere in un altro! Se vediamo casa nostra, che dista 200 km dal mare ed è posta in una valle, non vediamo il mare! Ma anche se siamo in un posto non possiamo vederlo tutto: se guardiamo davanti non vediamo dietro. E se ci spostiamo da un posto, non ricordiamo bene come era il posto dove stavamo un attimo prima e ancora meno quello dove eravamo un’ora prima! Se siamo immersi nell’acqua del mare, possiamo vedere solo l’acqua che ci circonda fino ad un certo punto, ma non tutta l’acqua del mare!

 

Se siamo insieme dentro una stanza, non vediamo quello che c’è fuori! Ma tutto questo è sempre presente in ogni istante! La nostra casa, la barca, il mare, noi siamo sempre stati presenti, ma non nelle condizioni in cui possiamo percepirli contemporaneamente.

 

Ecco un altro significato del braccio orizzontale della croce!

 

Ora cerchiamo di comprendere cosa avviene quando il nostro sistema è in grado di recepire queste informazioni in modo diverso! In una condizione particolare, che ora anche i nostri scienziati stanno cominciando a prendere in seria considerazione, le relazioni tra lo spazio e il tempo, sembra possano diventare diverse: tutte le cose che abbiamo citato poco fa sembrano poter coesistere ed essere osservabili nello stesso tempo, come un ologramma sintetico di tutto ciò che esiste!

 

Solo quando i due assi, orizzontale e verticale, si incrociano accade qualcosa di particolare ed unico: ogni cosa è presente e visibile nello stesso luogo e nello stesso tempo; questa condizione particolare da alcuni viene chiamata “illuminazione”. Significa che in quell’istante appare una specie di visione allargata, un attimo di onniscienza, in cui tutte le cose si svelano nella loro essenza contemporaneamente; di conseguenza possiamo “comprendere” l’insieme delle cose con tutto il nostro essere e non solo in modo parziale mediante la mente.

 

Che ogni cosa sia visibile contemporaneamente nello stesso luogo è fuori dalla portata delle nostre attuali possibilità di ragionamento mentale, però nel campo della ricerca scientifica sta accadendo qualcosa in grado di farci intuire che sia possibile, anche se noi non riusciamo neppure ad immaginarcelo. Per esempio si è cominciato, nel campo della fisica delle particelle e dei quanti, a sperimentare come due fotoni a grande distanza l’uno dall’altro reagiscano all’unisono quando anche uno solo di loro viene sollecitato. Avviene come se tra i due non ci fosse alcuna distanza che l’informazione debba superare per giungere da uno all’altro.

 

Vuol dire che ci sono sicuramente altre situazioni spazio temporali che a noi normalmente sfuggono; potrebbe esserci la possibilità che, per un istante, il nostro intero sistema possa vedere come un unico grande occhio, contemporaneamente in ogni direzione, dentro e fuori di sé, e sia in grado di fissare tali impressioni nella coscienza anche se questa non è ancora capace di trattenerne le suggestioni se non per un breve tempo.

 

Però tale impressione non potrà più andare perduta, come avviene la prima volta che facciamo l’esperienza di bruciarci un dito. La nostra coscienza saprà per sempre cosa è accaduto! E sapremo che ciò è veramente accaduto senza bisogno della conferma di alcuna autorità!

 

Da quel momento per noi diventa possibile “intuire”, letteralmente “guardare dentro”. Intuire significa anche cogliere, comprendere, capire immediatamente senza procedimenti ragionativi. In altra accezione l’intuizione è la condizione istantanea e non permanente di essere connessi con il mondo originale, sperimentandone l’onnipresenza e l’onniscienza sotto forma delle più disparate modalità percettive e/o sensitive, dalla più astratta alla più materiale. L’indirizzo realizzativo che ne consegue è mediato dallo stato di coscienza dell’essere umano che ne è stato soggetto/oggetto insieme.

 

Ora forse è più facile comprendere come determinati simboli contengano non solo un tipo e quel tipo di informazione che ci è stata insegnata! Come essi siano veicolo di diversi tipi di informazione in relazione alle capacità percettive maturate dall’intero sistema dell’essere umano e fissabili nella sua coscienza!

 

L’essere inchiodato su una croce non è solo simbolo di una tortura che può essere patita da qualcuno; significa ben altro! Significa per esempio che solo se si “inchioda” la nostra identificazione temporanea e artificiale, cioè illusoria, con questa o quella cosa e situazione in favore di ciò di cui possiamo essere consapevoli nel presente, tutto il nostro intero essere morirà alle vecchie cose per rinascere in qualcosa di veramente nuovo.

 

Vuol dire morire all’idea di come crediamo di essere e di come siano le cose e finalmente cominciare a vederci per quelli che siamo realmente e come sono, sono state e saranno le cose. Poniamo fine al continuo inutile elucubrare della mente. Cominciamo a vedere davvero e non a credere di vedere. Comincia a farsi strada il ricordo di cosa significa “eternità”.

 

Siamo liberi da desideri e aspettative e vuoti di pensieri speculativi: stiamo contemplando la vita in ogni suo aspetto!

 

Siamo nati ad un’altra vita; noi stessi siamo la vita!

 

Ci prepariamo a diventare finalmente veri esseri umani!

 

Schema e testo

Pietro Cartella

 

 

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Articolo pubblicato il 30/09/2018