Piano Quinto (Cuneo) - Frazione ridente all'imbocco della Valle Stura
Foto di repertorio (Comune di Roccasparvera.it)

Porta d'ingresso di un viaggio turistico assai accattivante

Perché Piano Quinto?

Questo è il nome della frazione di Roccasparvera, Comune del cuneese alle porte di Borgo San Dalmazzo, sulla Statale 21 che porta al Colle della Maddalena. Una località ridente dall’accoglienza non comune, porta d’accesso, possiamo dire, alla Valle Stura prima del ponte di Gaiola.

Ma ciò che ci ha incuriosito è l’origine del nome ed abbiamo perciò sentito varie testimonianze sul luogo, in particolare quella che ci ha fornito il celebre luogo di ristorazione Al Tajarin che ci ha riportato all’antica Roma, ai Campi che prendevano nome in successione di insediamento oppure dal nome del Centurione che comandava le truppe.

Queste le fonti più ricorrenti che abbiamo appurato suscitata da una denominazione che, con ogni probabilità, il Centurione Quinto diede al suo accampamento sulla strada delle Gallie.

Piano Quinto sorge a 698 metri sul livello del mare e fa parte di quella corolla di frazioni Case Sparse, Castelletto, Tetto Balotte, Tetto Beraudi, Tetto Casali e Tetto Colombero che fa da cornice al Comune centrale.

Oggi Piano Quinto rappresenta una tappa importante all’inizio del viaggio turistico che si inerpica in una delle più belle vallate del cuneese, e non soltanto, e tocca località di grande richiamo quali Demonte con le fioriture di “isòp”, nome occitano della lavanda, Aisone con i suoi celebri cervi a porgere il saluto sul territorio, Vinadio con lo storico Forte Albertino, Sambuco con i paesaggi di sughero curati da Alfredo Spada fino alla sua recente scomparsa, Pietra Porzio e la frazione Pontebernardo che diede i natali alla Campionessa di sci di fondo Stefania Belmondo, fino ad Argentera con gli impianti di sci e l’anfiteatro del Colle della Maddalena dal caratteristico laghetto che riflette le imponenti vette circostanti quali l'Oserot e l'Enciastraia.

Una “escursione” dalle attrazioni irripetibili che non può mancare nel carnet turistico degli amanti della natura, della storia e delle tradizioni: peculiarità, queste, della “Granda”, della provincia di Cuneo che ha nel capoluogo, definito "Capitale verde del Piemonte", il quarto in Italia come estensione del territorio.  

La presenza dei fiumi ha altresì permesso la creazione di un grande parco fluviale cittadino che porta la denominazione “Parco Fluviale Gesso e Stura.”

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Articolo pubblicato il 24/08/2018