Piemonte. Le "comunità energetiche" come modello di sviluppo sostenibile

Intervista al Consigliere regionale Alfredo Monaco

Dopo aver già ampiamente dissertato sulla Proposta di Legge inerente l’istituzione delle “comunità energetiche”, Civico 20 News ospita oggi un’intervista al Consigliere regionale Alfredo Monaco, Capogruppo di Scelta di Rete Civica nonché primo firmatario del provvedimento.

 

Consigliere Monaco, le “comunità energetiche” permetteranno a soggetti privati, imprese ed enti pubblici di aggregarsi in forme associative senza scopo di lucro, interamente dedite – in loco – alla produzione di energia pulita da destinarsi all’autoconsumo. La Sua proposta parla di aree ben circoscritte e “omogenee”: può spiegarci sulla base di quali criteri esse verranno individuate?

Uno di quelli che ritengo essere i meriti principali di questa Proposta di Legge inerisce giustappunto il fatto di legare il concetto di “comunità energetica” a un dato operativo, e non solo a considerazioni di carattere geometrico, geografico o amministrativo. Non è vincolante che una “comunità energetica” sia composta da aree territorialmente contigue. Ciò che la rende tale è in realtà un analogo e “omogeneo” fabbisogno di energia, certo variabile nel tempo ma con a monte le stesse esigenze e, soprattutto, la medesima disponibilità verso un adeguamento degli impianti che sia virtuoso e “green”.

Intende quindi dire che non si tratta di entità statiche, bensì costruttivamente dinamiche?

Certamente. Del resto, il concetto di “energia” implica già di per sé una sfumatura di fluidità e dinamismo. Se vogliamo, l’elemento di staticità viene però recuperato nella distribuzione: integralmente destinata alla comunità, senza che vi siano prioritarie immissioni nella rete energetica nazionale gestita da Enel e Terna. Solo eventuali eccedenze migreranno verso l’esterno.

Questo comporterà notevoli alleggerimenti in bolletta…

Sì. Come ovvio, il fatto che le “comunità energetiche” siano associazioni no profit implica che non debbano guadagnare. Vi saranno certamente le intrinseche spese di avviamento e di esercizio, tuttavia l’energia verrà distribuita al costo di produzione e non al prezzo di mercato. La differenza fra “costo” e “prezzo” – che di primo acchito può sembrare una sottigliezza – rappresenta invece una variabile che spero i Cittadini impareranno a conoscere e ad apprezzare. Naturalmente, l’Authority per l’Energia sarà chiamata a vigilare.

Discutendo di spese, con quale budget la Regione Piemonte finanzierà il provvedimento?

Con una somma assolutamente modica: appena 25 mila euro all’anno per due anni. Poi si rivaluterà la situazione. Il provvedimento è pensato per essere autoconsistente, ovvero per reggersi economicamente da sé.

A quanto risulta, la nostra Regione è stata la prima in Italia a dotarsi di una legislazione simile.

Questo è un altro dei meriti che rivendico per l’intera Aula di Palazzo Lascaris, dove – pur con i dovuti e legittimi distinguo emersi nel corso dei lavori – tutti gli schieramenti politici hanno infine accolto e votato favorevolmente questa Proposta di Legge. A livello nazionale, siamo i primi a munirci di strumenti normativi ad hoc, in linea con le direttive europee volte a implementare modelli di vita e di produzione virtuosi, per ridurre i gas inquinanti, abbattere i consumi di combustibili fossili e stimolare la ricerca sulle fonti alternative. Per quanto concerne quest’ultimo aspetto, mi piace ricordarlo, anche con le confortanti aspettative di ricadute occupazionali “a cascata”.

E sempre in riferimento all’aspetto di Ricerca e Sviluppo, penso che Lei desideri anche sottolineare l’importante contributo apportato dal Politecnico di Torino.

Sottolineare e ringraziare. L’interazione con Tecnici e Scienziati procaccia al Legislatore l’opportunità di acquisire la consapevolezza di modelli innovativi prima non noti. In particolare, la Proposta di Legge è stata ispirata dalle indicazioni del Prof. Angelo Tartaglia e trae spunto dai contenuti di due tesi sperimentali del Politecnico. Correva l’anno 2015: ora il testo, passato al vaglio del CAL (Consiglio delle Autonomie Locali) e della Commissione regionale Bilancio, sul finire di Luglio ha finalmente ottenuto il “via libera” in sede legislativa. Non ho la pretesa di dire che sia stato fatto un “ottimo” lavoro, tuttavia il Consiglio ha operato bene, come una vera “comunità collaborativa”: pertanto mi sento orgogliosamente di asserire come sia stato fatto almeno un “buon” lavoro.

Nondimeno interventi e indicazioni, tutte portatrici di competenze diversificate, sono giunte al Consiglio anche da altre realtà del territorio.

Sì, e sarebbero troppe per essere menzionate tutte: da Coldiretti Piemonte a Confcommercio Piemonte, sino ad ACEA.

Quali prospettive di applicazione auspica per il provvedimento?

Credo fermamente nell’efficacia del progetto, che però – da solo – non esaurisce del tutto il problema legato all’efficientamento energetico. Per quanto concerne le “comunità energetiche”, io spero che esse divengano “facoltativamente totalitarie”…, su tutto il territorio nazionale.

Coltiva degli obiettivi specifici per quanto concerne il territorio piemontese?

Dovranno essere i Sindaci, le Unioni montane, i Territori e soprattutto i Cittadini a decidere, tuttavia i Comuni di Langhe, Roero e Monferrato – classati dall’Unesco – mi sembrerebbero proprio offrire un ottimo e fruttifero “campo” di applicazione per testare e monitorare la bontà del concetto di “comunità energetica”.

Consigliere Monaco, a titolo personale quale esempio fattivo Le è risultato più di spunto durante la stesura di questa Proposta di Legge?

Sono un Chirurgo, pertanto l’ispirazione è ineludibilmente giunta dalla sala operatoria: il buon esito di un intervento, alias la resa e l’efficienza di una “comunità energetica”, sono direttamente proporzionali alla sinergia e alla omogeneità dell’intera equipe, medica o produttiva che sia.

Grazie Consigliere Monaco. La ringraziamo per la Sua disponibilità e cortesia e Le auguriamo buon proseguimento di lavoro.

Grazie ai Lettori di “Civico 20 News”.

 

(Immagine di copertina mutuata da Spezia Polis; fotografia del Consigliere Monaco tratta da Civico 20 News)

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Articolo pubblicato il 30/08/2018