Alla scoperta di Capriglio, vicino a Torino che merita una visita sabato otto e domenica 9 Settembre, in occasione della sagra del peperone

Per chi, prima di ripiombare nella stagione fredda ormai sempre più incombente, vuole assaporare ancora alcuni scampoli del clima sereno regalato dalle ferie estive può, senza allontanarsi troppo, dare un’occhiata ai programmi delle feste e delle sagre che si svolgono in paesi prossimi alla città, facilmente raggiungibili in tempi assai ridotti.  Sabato otto e domenica nove settembre, un luogo che varrà la pena di visitare è Capriglio, un paesino del Monferrato, il cui nome  dovrebbe derivare dall’antica indicazione di  "luogo proprio delle capre", come risulta da un documento stilato nel 1153, che, nello stemma medioevale, riporta il disegno di una capra.

Il paese è noto per la coltivazione di un peperone dalle origini antiche, selezionato e coltivato da oltre due secoli e tramandato di generazione in generazione dagli agricoltori locali. Dalla Fondazione Slowfood si apprende che è una delle varietà di peperone coltivata attualmente nella zona di Asti, forse originata da un incrocio naturale fra piante di piccole dimensioni e altre di dimensioni ben più grandi, provenienti dal cuneese. Essendo una pianta di origine antica è molto rustica, vigorosa e non molto alta: il frutto è di dimensioni medio piccole, con tre sole costole e dalla sezione leggermente triangolare o cuoriforme, di colore giallo o rosso.

E’ coltivato da oltre 100 anni; con la sua forma a cuore, di colore giallo o rosso, dolce, carnoso, piccolo, digeribile e con crosta spessa permette una lunga conservazione. Il peperone di Capriglio dal 2010 è presidio Slow Food con 11 produttori riuniti nell’associazione “Un cuore di peperone”, guidata da Raffaella Firpo, titolare dell’azienda agricola Cascina Piola di frazione Serra. Negli ultimi mesi sono stati venduti in negozi e supermercati del territorio peperoni di Capriglio, non prodotti in paese.

Il prodotto fresco fino agli anni ’60 aveva un notevole mercato a Chieri, Asti, Torino e spuntava, addirittura, prezzi doppi rispetto a altre varietà. In seguito, con l’introduzione di nuove varietà di dimensioni maggiori la domanda si è abbassata, tanto che in pochi anni la produzione è proseguita solo per il consumo familiare e per pochi conoscitori.

Il sapore delicatamente dolce e lo spessore della bacca, consistente e carnoso, (caratteristica che si sta perdendo in quasi totalmente tra le attuali varietà presenti sul mercato) lo rendono particolarmente adatto alla conservazione: quella tradizionale è sotto vinaccia, per questo i peperoni di Capriglio sono sempre stati famosi e ricercati nei paesi vicini.

Sabato otto e domenica 9 settembre, nell’ambito della rassegna “Colte Colline”, in occasione della festa patronale dedicata alla Natività di Maria Vergine,  si svolgerà una interessante fiera dedicata proprio al peperone di Capriglio, alla canapa, agli ortaggi della collina ed all’artigianato locale. In entrambi i giorni il clima festoso della rassegna durerà dalle dieci fino all’imbrunire.

Fin dall’apertura, in entrambe le giornate, sarà possibile visitare il mercatino dei prodotti locali e artigianali, mentre dalle dodici si potrà accedere allo stand gastronomico per poter gustare in tutta tranquillità i prodotti locali e gli agnolotti con ripieno al peperone e formaggio caprino, una delizia che rappresenta la specialità del paese, accompagnata dagli ottimi vini provenienti dalle cantine dei locali, vanto delle vigne del Monferrato. Sarà inoltre offerta la possibilità, dalle ore 16 per il piacere sia dei grandi che dei più piccoli, di visitare i laboratori di ceramica per ammirare la maestria dei vasai che illustreranno come nasce un manufatto artistico ed anche per esaminare da vicino alcune fra le loro opere già realizzate.

Si potranno visitare alcuni edifici storici: a Capriglio nacque, nel 1788  Margherita Occhiena, la madre di San Giovanni Bosco, la cui casa natale è ancora visitabile in frazione Cecca e nel centro cittadino le sono state dedicate la piazza principale, una statua ed il museo “Mamma Margherita”, in cui sono conservati antichi oggetti utilizzati dai contadini nel passato e in cui si possono scoprire quali fossero le loro  tradizioni.

Fra i monumenti che varrà la pena visitare, troviamo  la Parrocchiale di San Martino, eretta su una piccola altura, fu ampliata nel XVIII secolo; la Chiesa di San Martino, nel cimitero, la cui fondazione risale al periodo romanico, conserva tracce della struttura del XIV secolo. Nel palazzo comunale sono ottimamente conservati soffitti in gesso, esempi di una tecnica costruttiva tradizionale. Inoltre il territorio del comune è ricco di fossili e di reperti risalenti al Tardo Paleolitico.

Tiziana Gaeta, 41 anni, insegnante, è il nuovo sindaco di Capriglio è una persona molto attiva ed ha speso una grande energia insieme ai suoi collaboratori, per realizzare la sagra, una manifestazione che sarà parte di una serie di manifestazioni  organizzate con l'intento di rilanciare sia l’economia che l’immagine del paese. I suoi primi obbiettivi da raggiungere sono quelli di coinvolgere i cittadini nelle attività di Capriglio; tra le finalità a cui tiene maggiormente vi è il  Piano Regolatore, a cui intende dedicarsi con grande impegno e, altrettanto importante come meta da raggiungere, è quella di organizzare eventi e manifestazioni che permettano quanto più possibile la socializzazione e l'unione fra i cittadini, nella ricerca costante del concretizzarsi delle finalità comuni e per poter valorizzare sempre più un luogo in cui è possibile cogliere  le radici del nostro passato, mentre ci si aggira per borghi che possono riservare al visitatore piacevoli ed inaspettate sorprese.

 

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foto peperoni da https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/peperone-di-capriglio/

 

 

 

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Articolo pubblicato il 07/09/2018