Sant'Ambrogio (TO). Un interessante progetto europeo per l’Unione Industriale di Torino

Esperti volontari che offrono competenze per il rilancio

Sostenere la ripresa significa anche mettere in circolo competenze; indirizzandole, in particolare, alle aziende ammaccate dalla lunga crisi da cui stiamo faticosamente uscendo. Le organizzazioni di categoria, superando una mera visione di rappresentanza datoriale e sviluppando la loro natura di erogatore di servizi in una logica mutuale, possono su quest’esigenza giocare un ruolo decisivo. Su questa direttrice opera il progetto che il Comune di Sant’Ambrogio e Dai Impresa, in un agile meeting conviviale presso il Birrificio San Michele, ieri sera, hanno presentato a un buon numero di operatori economici del territorio: “Early Warming Europe”, di cui l’Unione Industriale di Torino è l’unico referente aziendale. Proprio i referenti dell’Unione, introdotti dal Sindaco Dario Fracchia e dall’Ad di Dai Impresa Gianluca Blandino, hanno esposto ai rappresentanti di Pmi locali (affiliate e non al Gruppo).

 

“Early Warning Europe” è un progetto europeo che si rivolge a tutte le Pmi che vogliano consolidare/rafforzare la propria presenza sul mercato o che intendano dare nuovi stimoli alla propria impresa. Migliaia di imprese a livello europeo hanno già sperimentato il modello con un tasso di successo dal 50% all’85%. Grazie al finanziamento europeo, l’Unione Industriale mette a disposizione per le aziende che lo desiderano dei professionisti che, gratuitamente, possono rivedere aspetti gestionali o aziendali, dare suggerimenti sui metodi di lavoro, prestare le proprie competenze in merito a produzione, logistica, commerciale, marketing, amministrazione, controllo gestione, fiscalità e informatica, operando in sinergia con lo staff aziendale e i suoi consueti consulenti.

 

Un’interessante esperienza d’integrazione tra la gratuità e l’efficientamento del business.

 

Al termine dell’incontro abbiamo rivolto qualche domanda alla Referente dello Sportello Horizon 2020 e progetti europei dell’Unione Industriale, Paola Capello.

 

Partiamo dalle azioni del progetto…

La prima fase è un check up aziendale da parte del Team dedicato, che valuta lo stato di salute delle singole imprese e individua i mentori più idonei a costruire il rilancio. Sono 160 gli imprenditori, manager d’azienda e professionisti che collaborano alle seconda fase, operando pro bono, assicurando multidisciplinarietà.

 

Quante aziende hanno aderito al progetto finora?

Dal Dicembre 2016 sono già 150 le realtà imprenditoriali piemontesi, con una prevalenza del Torinese, coinvolte. Il progetto ha durata triennale e continuerà fino al Novembre del prossimo anno, confidiamo d’incrementare sensibilmente le adesioni.

 

Quali i canali di promozione?

Al di là di quelli informativi più classici, dai convegni alla presenza sui media, abbiamo trovato molto ascolto grazie a momenti come questo di Sant’Ambrogio nati in collaborazioni con Comuni e realtà associative locali. Una strada imboccata quasi per caso, quando uno dei volontari ci ha proposto una serata da realizzare con l’amministrazione comunale di Caselette. Da quell’innesco, c’è stato un crescendo di opportunità e questo è diventato una delle metodologie più efficaci.

 

Permetta una battuta: allora, a volte, l’Europa funziona?

Certo! In questo caso particolarmente, ma sono molte le opportunità. Bisogna, però, saperle cogliere, così vedendosi restituito l’ingente investimento che il nostro Paese fa sull’Unione Europea. Connettersi a esperienze vincenti e metodi già avviati altrove è una ricchezza, se lo si fa in forza di una visione progettuale forte.

 

Un’idea semplice e vincente, quella di offrire la possibilità di un pit stop all’azienda. Fermarsi e comprendere è decisivo, infatti, per ripartire.

 

Marco Margrita

 

 

(In copertina: fotografia di Paola Capello, fornita dal Gruppo DAI Impresa)

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Articolo pubblicato il 21/09/2018