Bruxelles - Disagi sui treni in viaggio verso Lourdes

Ritardi, soste non preventivate, informazione nulla e giustificazioni poco credibili

“Negli ultimi anni - spiega Borghezio - viene sempre più spesso segnalata la situazione di grande disagio che vivono i passeggeri (malati, accompagnatori, pellegrini) dei treni speciali diretti verso Lourdes: continui ritardi, soste non preventivate durante il tragitto, poca o nulla informazione, giustificazioni poco credibili. Si pensi che il viaggio da Milano (indicativamente di circa 15-16 ore come era fino agli anni 2007/2008) è divenuto oggi in pianta stabile un’odissea di 25-26 ore”.


Borghezio rileva inoltre come l’Europa di oggi non tuteli a sufficienza la libera circolazione dei malati che si sottopongono al lungo pellegrinaggio in treno verso Lourdes come sottolineano gli organizzatori ed il Presidente Generale dell’OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes).

 

Pertanto il parlamentare europeo della Lega Salvini si chiede se la Commissione sia al corrente di tale annosa situazione. Ed ancora su quali impegni intenda prendere, in collaborazione con gli Stati Membri interessati

 

"per incentivare una gestione del servizio più rispettosa della dignità dei malati e dei sofferenti”.

 

Mario Borghezio ha altresì voluto ritornare sul problema del sostegno all'accoglienza sottolineando che:

 

"chi la predica lascia solo gli spiccioli al fondo per l'Africa".

 

“Solo qualche giorno fa - insiste Borghezio - il Presidente Juncker nel suo discorso sullo stato dell’Unione al Parlamento Europeo, parlava di investimenti con un nuovo patto per l’Africa, ma i dati presentati dalla stessa Commissione a corredo di quel testo ci mostrano una realtà molto diversa".

Il parlamentare UE Borghezio afferma come proprio quei paesi che non mancano mai di polemizzare ipocritamente con l’Italia per la coraggiosa linea del Ministro Salvini su richiedenti asilo e migranti economici, sono al momento i meno generosi nel contribuire al Fondo fiduciario di emergenza UE per l’Africa:

 

"Sul ‘PanAf’ infatti l’Italia ha erogato 82 mln di euro sui circa 90 promessi, ad oggi la Germania della Cancelliera Merkel solo 13 mln su 51 ed i beniamini dell’eurosinistra, il francese Macron e lo spagnolo Sanchez soltanto 3 mln ciascuno, meritandosi il “premio europeo del braccino corto per l’Africa!”.

 

Borghezio ha altresì evidenziato come nelfrattempo restino ancora disattese  due legittime richieste da lui stesso reiteratamente formulate in sede parlamentare:

 

1) Ad oggi come sono stati utilizzati, in dettaglio, gli investimenti previsti nel PanAf e in quali paesi africani?

 

2) Per ogni paese africano coinvolto, quali sono i risultati ottenuti dall’entrata in vigore del PanAf ad oggi?”.

 

Ma anche l'allerta sanitaria preoccupa soprattutto in merito alle "malattie d'importazione":

 

Più volte ho posto all’Europarlamento - dichiara Mario Borghezio - con osservazioni puntuali e oggettive, il tema delle cosiddette ‘malattie di importazione’ e dei profondi rischi sanitari legati alla cattiva gestione dei flussi migratori”.

 

“Si tratta - prosegue Borghezio - di una questione divenuta oggi di scottante attualità, come testimoniano i recenti allarmi di contagio sul nostro territorio connessi a patologie, batteriche o virali, endemiche soprattutto in Africa o in Asia o a malattie veicolate da parassiti come la scabbia o la febbre del Nilo. Chi in questi anni, sull’onda del politicamente corretto, ha colpevolmente incentivato un’accoglienza indiscriminata e distratta, oggi fa i conti con un aumento esponenziale, ad esempio, dei casi di tubercolosi (4032 casi registrati in Italia nel 2016). Da non sottovalutare poi il recente caso di ‘Vaiolo delle scimmie’: infatti, anche in ragione di una fase di incubazione di diversi giorni, senza controlli adeguati, eventuali portatori di questa patologia potrebbero accedere in Europa senza apparentemente mostrarne i sintomi, per poi svilupparli solo in seguito”.

 

In conclusione Borghezio ricorda di aver richiamato con una lettera l’attenzione del Commissario Europeo alla Salute Andriukaitis, chiedendo di conoscere quali misure di verifica e profilassi siano state messe in atto fino ad ora per evitare nuovi contagi e quali meccanismi di allerta, in collaborazione con gli Stati Membri e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, siano stati previsti.

 

In merito alle notizie di nuove violenze in Nigeria contro i cristiani, l’europarlamentare della Lega Salvini ha indirizzato un’interrogazione alla Commissione Europea.

 

“Come testimoniato da diversi vescovi locali - spiega - nei territori della cosiddetta ‘middle belt’ della Nigeria si sono susseguiti tragici scontri contro i cristiani, che sono costati, nel solo Stato di Benue, la vita ad oltre 500 persone. Responsabili dei massacri della popolazione cristiana, principalmente dedita all’agricoltura, sono i pastori musulmani di etnia Fulani, spesso equipaggiati con armi automatiche”.

 

E osserva preoccupato:

 

“Mentre i media nigeriani cercano di minimizzare la motivazione etnico-religiosa (forse perché l’attuale Presidente Buhari è di etnia Fulani) parlando di scontri per le terre, molti commentatori e diversi vescovi locali confermano la rapida escalation contro i cristiani, denunciano la colpevole inattività della Polizia Federale e paventano rischi simili alla tragedia del Ruanda in caso tale situazione non venga fermata al più presto”.

 

Per cui Borghezio si chiede come intenda intervenire la Commissione per difendere e tutelare le popolazioni cristiane minacciate in Nigeria affermando l'intenzione di sollevare con urgenza la questione in sede di colloqui internazionali.

 

Ritornando infine sul bisticcio fra Matteo Salvini e l'omologo lussemburghese, affrema con determinazione:

 

“Non possiamo che esprimere la nostra più sincera approvazione alla relazione che Matteo Salvini ha svolto al vertice di Vienna dei Ministri degli Interni, con un contegno pacato ma fermo, indice di un’Italia capace di non farsi più mettere i piedi in testa dai partners europei".

 

Proseguendo poi  illustrando il miglioramento dei rapporti con i paesi della sponda meridionale dei Mediterraneo e con l’Albania con cui ha respinto ancora una volta le "patetiche accuse di razzismo" di un certo mondo globalista. Poi, replicando a chi, come il collega lussemburghese, diceva che

 

"abbiamo bisogno di immigrati perché stiamo invecchiando"

 

Borghezio sottolinea come Salvini ha così ricordato la priorità del Governo Italiano che è quella di sostenere le famiglie e non l’ingresso di nuova manovalanza per il lavoro nero e la criminalità.

 

Borghezio ricorda infine come

 

"il Ministro Asselborn ha perso la testa, interrompendo Salvini con improperi e attaccando l’Italia sui conti pubblici.

Ad Asselborn rispondiamo mostrando la palese ipocrisia del suo paese: un noto paradiso fiscale che non accoglie i migranti, ma si scandalizza se anche altri paesi non lo fanno; un paese in cui anche la semplice sosta di un solo caravan di Rom è proibita per legge, alla faccia delle norme europee e dalla Carta dei Diritti Fondamentali”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 23/09/2018