Bardonecchia: fa flop il corteo No Border.

Nella città blindata a causa della sfilata anarchica si registrano più poliziotti che manifestanti

La montagna ha partorito il classico topolino.
Questo il commento di un mio amico di stanza a Bardonecchia allarmato per il corteo svoltosi ieri nella cittadina dell’Alta Val Susa.
Da qualche giorno a Melezet, frazione di Bardonecchia a pochi chilometri dal confine francese, si sono radunati due/trecento anarchici provenienti da Italia, Francia, Germania, Austria , Spagna, Olanda e Svizzera accampati in tende e caravan.
“Passamontagna”, questo il nome dell’evento/campeggio che dovrebbe durare cinque giorni e ha come scopo quello di manifestare contro le politiche immigratorie portate avanti dal governo francese e quello italiano e la relativa rigidità dei confini tra i due Stati.

La Polizia ha mostrato di non sottovalutare assolutamente quest'assembramento di anarchici, e sin dall’inizio di “Passamontagna”, il 19 settembre, si è prodigata per bloccare e controllare le macchine destinate all’evento: un atteggiamento che ha subito scatenato la reazione dei partecipanti Questo è il comitato di benvenuto allo svincolo per il centro di Bardonecchia - scrivono gli antagonisti su Facebook - Attualmente stiamo bloccando la strada, vogliono impedirci di raggiungere il luogo del campeggio”. 

Per ieri pomeriggio era prevista una marcia, dal campeggio di Melezet a Bardonecchia, con la Prefettura che ha deciso di blindare la città schierando oltre 200 agenti , tra poliziotti e carabinieri, e consigliando ai commercianti di chiudere gli esercizi, dalle 17, ora prevista del passaggio,  fino alla serata.
Quello che si respirava in città, mi descrive l’amico, era un clima di vero e proprio coprifuoco, serrande abbassate, spostamenti ridotti al limite, la centralissima Via Medail e Campo Smith, generalmente gremiti di turisti in questa stagione, deserti e una costate attesa dell’arrivo del “ciclone”.

Dei trecento/quattrocento attivisti attesi, tuttavia, se ne sono presentati appena una trentina, per nulla riottosi, che in questi termini si sono rivolti alle forze dell’ordine schierate “Abbiamo deciso di essere in pochi perché è stato creato un allarme esagerato.
Abbiamo deciso di prendervi in giro e tornare ai nostri dibattiti al Melezet. Decideremo noi come e quando attaccare. Siete stati voi a bloccare Bardonecchia”.


Dopo poche ore i manifestanti sono rientrati nel Campeggio, dove saranno comunque monitorati dalle Forze dell’Ordine mentre può tirare un sospiro di solievo il sindaco di Bardonecchia Francesco Avato che ammette “Certo che eravamo preoccupati. E’ andato tutto bene e Bardonecchia resta una città aperta al turismo”.
E aggiunge “Siamo soddisfatti di come sono state gestite le cose. Sono convinto che l’obiettivo non fosse Bardonecchia ma il confine con la Francia", lodando il dispiegamento di forze con cui sono stati presidiati tutti i ponti del paese e gli accessi a stazione e autostrada.

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Articolo pubblicato il 23/09/2018