Torino. Olimpiadi ultimo atto!

La ballata dei “quaquaraqua”

Ormai è ufficiale. Il Coni esclude Torino dalla candidatura olimpica e fra qualche giorno a Venezia, ospiti del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, Milano e Cortina daranno l’avvio all’allestimento comunicativo della nuova avventura.

Negli ultimi dieci giorni, durante i quali peraltro quest’avvisaglia risultava già tracciata, c’è stato tutto un susseguirsi di proposte alternative un po’ tardive e di anatemi sparsi qua e là, ma le radici del disastro ancora una volta si sono rivelate determinanti.

La Sindaca Appendino, nel suo consueto stile doppiogiochista, ha consumato l’estate carezzando la sua maggioranza riottosa e favorendo le clausole di “pseudo-garanzia” approvate dal Consiglio Comunale, le quali avrebbero di fatto (come poi é avvenuto) aumentato le diffidenze e i sospetti da parte del Governo e del Coni sulla mancata coralità solidale della Città. Con le altre istituzioni (Regione, Comuni olimpici e mondo produttivo), pur ingabbiata in un percorso esile Chiara Appendino si diceva “strenuamente” favorevole alla nuova edizione dei Giochi Olimpici, adducendo a sua volta la presenza sul territorio di siti e di strutture adeguate.

Anche Chiamparino era sceso in campo dopo le prime mosse governative, intuendo tuttavia subito come i vari ostacoli romani - dai mancati finanziamenti alla naturale propensione per la scelta lombardo-veneta - sarebbero alla lunga stati vincenti.

Dunque, salvo miracoli che forse solo il Sindaco di Sestriere immagina ancora, la partita per Torino pare definitivamente chiusa.

Il tutto in linea e come conseguenza della politica miope, rinunciataria e deleteria che Chiara Appendino sta scaricando sulla città. L’elenco degli spregi s’ingrossa ogni giorno di più e la misura è colma!

A perderci sono ancora una volta Torino e il Piemonte: e questa è la bruciante realtà che conta.

Nella giornata di ieri si sono però susseguite polemiche più nei confronti di altri soggetti istituzionali rispetto a quelle rivolte alla Sindaca.

Polemiche stucchevoli e disgustose, se valutiamo che coloro che le agitano poco o nulla si sono occupati, nei mesi scorsi, del rischio che stavamo per correre. Ed ora invece, usciti dal letargo, si permettono di starnazzare. Evidentemente, alla vigilia delle elezioni regionali, qualche imbonitore appena risvegliatosi ritiene di potersi ergere super partes: ma in effetti non sa far altro che cavalcare meschinità, e dunque è meglio lasci perdere.

Di una classe politica di mezze figure, il Piemonte non ne sente certo la necessità.

In ultimo, a qualche quaquaraqua di periferia consigliamo quindi di adottare un comportamento maggiormente dignitoso, sempre che tale rara qualità ancora si possegga.

 

Copertina: immagine tratta da Cronacaqui

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Articolo pubblicato il 02/10/2018