Spoleto (PG) - Una mostra dislocata in diversi sedi per stupirsi ed emozionarsi

Un immenso cantiere nell’Appennino per scoprire l’arte del fine Duecento inizio Trecento con i pittori della cultura giottesca

Un grande secolo di pittura, una grande mostra per il territorio dell’Umbria. Il tutto dislocato in quattro sedi diverse dove vengono presentate all’incirca settanta dipinti a fondo oro su tavola, sculture lignee policrome e miniature che raccontano fino al 4 novembre 2018 :”I CAPOLAVORI DEL TRECENTO. IL CANTIERE  DI GIOTTO SPOLETO E L’APPENNINO” (foto  di apertura dipinto “Maestro di San Felice di Giano”Cristo Benedicente e storie della Passione di San Felice di Massa Martana conservato nella Galleria Nazionale dell’Umbria).

Il progetto viene curato da Vittoria Garibaldi e Alessandro Delpriori, organizzato  da Sistema Museo  e Civita, promosso dai comuni di Trevi, Montefalco, Spoleto e Scheggino, dal Polo Museale sull’Umbria, dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, dalla Regione Umbria, dall’Arcidiocesi di Spoleto – Norcia e dall’Associazione Rocca Albornoziana di Spoleto, con il contributo di Gal Valle Umbra e Sibillini, ATI 3 Umbria, VUS COM Spa, Fondazione Cassa di Risparmio  di Foligno, Fondazione cassa Risparmio di Spoleto.

La mostra si avvale poi, di un prestigioso comitato scientifico composto da autorevoli studiosi, i quali hanno compilato un esauriente catalogo con approfonditi saggi edito da QUATTROEMME (pp.363 ill. ni  colori € 40.00  .

 Le sedi espositive a Trevi  presso il Museo di San Francesco; a Spoleto nel Museo Diocesano- Basilica di san’Eufemia e il Museo del Ducato; a Montefalco  presso il complesso museale San Francesco; a Scheggiano nello Spazio Arte Valcasana,  attraverso percorsi organizzati  e dislocati in 72 chiese, pievi eremi e abbazie sparse su quattro Regioni Umbria, Marche Lazio e Abruzzo si contemplano  opere di artisti di scuola e cultura giottesca che hanno lasciato tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, capolavori di immensa fattura, facendoci anche scoprire scenari incantevoli.

L’evento viene impreziosito  da capolavori  conservati in musei e raccolte di grande prestigio, e prestati per questa iniziativa: dalla Fondazione Cini di Venezia, il Museo Polsi Pezzoli di Milano, l’Alana Collection di Newark (USA).

Scrive nel saluto istituzionale  il Presidente della regione Umbria Catiuscia  Marini:“Il progetto condivide anche la sfida posta all’indomani del terremoto del 2016: l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione su un territorio ferito sia dalla forza della natura sia dal rischio di depauperamento culturale e sociale”.

Visitando le sedi espositive, e i luoghi del territori ,  ogni  volta sarà  come  entrare in una bottega d’artista medievale, e poter  ammirare opere rese visibili per la prima volta, inoltre essere coinvolti e rapiti dalla meraviglia da questi capolavori che parlano all’uomo  e alle sue emozioni più intense ed autentiche, mettendo in luce la ricchezza e la complessità della scuola artistica polentina, e la sua disseminazione lungo le vie montane,  percorse in quel tempo da mercanti, religiosi, pellegrini, pastori e artisti.

In questa mostra Alessandro Delpriori (curatore della mostra) fornisce una sintesi della produzione artistica tra la fine del Duecento e la prima metà del Trecento. Nella prima sezione ospitata all’interno del Museo nazionale del Duomo di Spoleto  e nella Rocca Albornoz sono affrontati temi rappresentativi del momento di passaggio tra la cultura del XIII secolo alle novità di Giotto provenienti da Assisi. Il primo è legato al figura del Maestro delle Palazze, che prende il nome del monastero delle clarisse poco fuori Spoleto dove alla fine del Duecento dipinse un ciclo di affreschi dedicato alla vita di Cristo.

Il secondo tema della sezione è la ricostruzione  del catalogo del Maestro di Sant’Alò, artista che prende il nome dall’ultima sede di provenienza  della croce bifacciale e delle due tavolette reliquario studiate nel 1953 da Bruno Toscano. In una sala della mostra è esposta anche la bella croce proveniente dal Museo San Francesco di Trevi che ne condivide lo stile elegante, legato alla sua attività di miniatore.

L’esposizione prosegue poi al Museo Diocesano di Spoleto. Nella basilica romanica di Sant’Eufemia, nascoste tra le arcatelle della navata, sono esposte tutte le opere note attribuita al Maestro di San Felice di Giano, l’ultimo dei pittori del Duecento spoletino.  

Nella chiesa di San Francesco di Trevi vi è  esposta una raccolta  di rare Croci sagomate monumentali, attribuite al Maestro delle Croci di Trevi. In questo contesto   inizia l’esposizione di un tabernacolo  una  Madonna scolpita e le tabelle laterali dipinte,  attribuite ad un suo  allievo che proviene dal borgo di Fossa  vicino l’Aquila.  Il pittore verrà individuato come  Maestro di Fossa che  si rileverà il più grande artista spolentino del primo Trecento. L’esposizione di opere mobili  termina nella chiesa di Montefalco con la sezione dedicata al Maestro di Cesi e lavori eseguiti  ancora dal   Maestro di Fossa.

Il percorso si conclude  poi con la sezione dei Scheggiano, dedicata alla conoscenza dei luoghi di provenienza delle opere e dove i maestri del tempo lasciarono anche cicli murali ad affresco.

Nel saggio di Vittoria Garibaldi (curatrice della mostra) :” La geografia di quest’arte appenninica, che porta i segni delle travagliate vicende conservative dei monumenti e oggetti, testimonia con una sorprendente vitalità la storia anche dolorosa, di questi territori aspri e affascinanti dove- ancora oggi – le comunità locali lottano con l’orgoglio dell’amore e dell’appartenenza, resistendo ai disagi indotti dalla piaga incipiente dello spopolamento”.

 Foto 1 Copertina catalogo

 Foto 2 Primo Maestro della Beata Chiara a Montefalco. Dossale a sette scomparti “ Crocefissione e storie di San Biagio e Santa Caterina d’Alessandria 1333”(Città del Vaticano  Musei vaticani (inv. MV 40523)

Foto 3 Maestro di Sant’Alò “Crocifisso 1290-1295 ca.” (Trevi Museo di San Francesco).

Foto 4 Maestro di Sant’Alò  a sinistra la vergine  e a destra San Giovanni Evangelista, nei tabelloni laterali due gruppi di soldati, Longino e astanti, alla base santa Chiara genuflessa 1300-1310 ca. Museo nazionale del Ducato  di Spoleto , in deposito dalla galleria Nazionale  dell’Umbria (invv. 139/1076, 140/1077, 141/1078)

Foto 5 Maestro di Cesi “Vergine tra le braccia di Gesù e otto storie della morte della Vergine” (Parigi Musée Marmottan –Monet)

Foto 6 Maestro di Cesi Madonna col Bambino con angeli, santi e una committente 1308.  (Cesi Parrocchiale di Santa Maria). 

 Foto  7 Maestro di Fossa    “Madonna con Bambino 1335-1340 ca.” Legno scolpito e dipinto. Spoleto Cattedrale di Santa  Maria Assunta

Foto 8 Maestro di Fossa  Crocifissione Annunciazione  Madonna col Bambino in trono 1330-1333 ca. Affresco cm. 350x475 (Trevi Museo di San Francesco)

  

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Articolo pubblicato il 03/10/2018