Torino - Ospedale Molinette: arriva la tac portatile in camera operatoria

Migliora la sicurezza del gesto chirurgico

Migliora la sicurezza del gesto chirurgico, riducendo ulteriormente il margine dell’errore e della complicanza, aumenta l'accuratezza e la precisione delle procedure e quindi i risultati post-operatori, con conseguente riduzione dei tempi di degenza del paziente con patologia cranica o spinale. E’ il valore aggiunto della Tac portatile intraoperatoria della neurochirurgia universitaria della Città della Salute di Torino, diretta dal professor Alessandro Ducati, un’apparecchiatura all’avanguardia costata circa un milione e duecentomila euro, acquistata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo.

 

E’ stata inaugurata lunedì 1° ottobre la nuova Tac portatile intraoperatoria, uno strumento estremamente efficace nel trattamento delle patologie neurochirurgiche. L’apparecchiatura è costata circa un milione e duecentomila euro ed è stata acquistata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo.

La nuova Tac aggiunge agli occhi dei chirurghi quelli complementari dei raggi X, permettendo di ridurre ulteriormente il margine dell’errore e della complicanza, aumentando l’accuratezza e la precisione delle procedure. 

 

"La Tac intraoperatoria, come in un concerto di musica classica, si comporta come l’accordatore degli strumenti, unendo ed armonizzando le strumentazioni di ultima generazione già in uso nel reparto, quali l’endoscopio 3D per le patologie della base del cranio e dell’ipofisi; l’ecografia intra-operatoria e la fluorescenza per i gliomi cerebrali; il laser, l’aspiratore ad ultrasuoni o i neuromonitoraggi, utili e talvolta necessari, per tutte le altre patologie neurochirurgiche"

 

spiega il professor Diego Garbossa.

 

"In questo senso la Tac intra-operatoria ha lo scopo, fondamentale soprattutto nelle patologie oncologiche, di acquisire i dati radiologici in tempo reale, aggiornando ed accordando i vari strumenti".

 

Avere direttamente a disposizione nella sala operatoria la Tac aggiunge altri vantaggi

 

"Permette di riconoscere possibili complicanze acute in atto e di verificare in corso d’opera l’entità di resezione di un tumore o di una malformazione vascolare – ha aggiunto Garbossa -. Nei tumori, in particolare, verificare l'entità della resezione aiuta a migliorare la prognosi massimizzando la rimozione. Una sicurezza in più per i pazienti, in un’era in cui l’avanzamento tecnologico deve andare di pari passo con la formazione del chirurgo".

 

La nuova strumentazione nella patologia spinale permette di utilizzare la neuro-navigazione per il posizionamento dei mezzi di sintesi nei casi più ostici e complessi, e di farlo a paziente già in posizione sul lettino operatorio, pertanto annullando l’errore legato all’utilizzo di una precedente Tac effettuata in sala radiologica. Quindi permette di guidare la resezione di neoplasie, ossee in particolare, con il massimo grado di accuratezza e anche qui di monitorare eventuali complicanze a procedura ancora in atto. Una sicurezza in più per i pazienti, in un’era in cui l’avanzamento tecnologico deve andare di pari passo con la formazione del chirurgo.

 

Soddisfatto Sergio Chiamparino, presidente di Regione Piemonte, presente all’inaugurazione.

 

"Questo è un esempio di come si cerca di innovare al massimo, mantenendo la qualità della nostra sanità".

 

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Articolo pubblicato il 03/10/2018