Torino FC vs Frosinone Calcio 3-2

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: vittoria sofferta, fin troppo, per i granata, contro la penultima in classifica

Una partita da vincere. Punto.

 

Il campionato-spezzatino offre alla squadra granata la possibilità, in questo “friday night match”, di centrare la seconda vittoria consecutiva e di compiere un considerevole balzo in avanti in classifica.

Con tutto il rispetto per il Frosinone Calcio, naturalmente, e soprattutto per Moreno Longo.

 

Quello di stasera, ripeto, è un incontro da vincere a tutti i costi. Ma per vincere bisogna giocare tutta la partita (zero goal segnati nei primi tempi devono far meditare), bisogna aggredire la metà campo avversaria (non limitarsi ad uno sterile controllo palla sulla propria trequarti) e soprattutto schierare degli attaccanti (possibilmente il tridente).

In sostanza, estendere a novanta minuti, diciamo settanta, la formazione e la prestazione (limitate entrambe ad un terzo di gara) di domenica scorsa a Verona. Dicesi “continuità”, di gioco, e di risultati.

 

Walter “sarà una battaglia, spero nell’apporto dei tifosi, voglio vedere una bolgia contro il Frosinone” Mazzarri (manco si trattasse di una semifinale di Coppa UEFA contro il Real Madrid), stasera manda in campo (3-5-2) Sirigu; Izzo, N’Kolou, Moretti; Ola Aina, Baselli, Rincon, Meité, Berenguer; Zaza, Belotti.

A quanto pare il mister non vuole rischiare fino in fondo: rispolvera Baselli, non utilizzato a Bergamo, e lascia in panca Soriano, ma soprattutto Iago. Tridente rimandato a data da destinarsi.

 

Pochissima gente sulle gradinate, e questo dovrebbe far riflettere chi comanda in Lega Calcio.

Possesso palla dei granata nei primi minuti e prima occasione al ‘5: Belotti, innescato da Aina, incrocia col destro da dentro l’area, solo il palo salva Sportiello.

Rispetto ai precedenti sette primi tempi, il Torino sembra più propositivo, e infatti passa in vantaggio al ’20: apertura di Izzo per Zaza che tocca di prima per Rincon, migliore in campo fin’ora, che dal limite dell’area fulmina il portiere gialloazzurro. Prima rete nel primo tempo per i granata.

Nessun’altra emozione: piovono fischi, soprattutto dalla curva Primavera, per una squadra che, dopo il vantaggio, si è praticamente addormentata.

Unico combattivo in campo Zaza, impalpabile Baselli, frastornato Belotti, probabilmente a causa della mancata convocazione in nazionale, mai impegnata la difesa, fasce non sfruttate a dovere da Aina e Berenguer, per altro mai lanciati a dovere (manca chi lo possa fare).

 

Inizia il secondo tempo: nessun cambio, in campo gli stessi ventidue della prima frazione.

Raddoppio del Torino dopo pochi secondi: Aina entra in area dalla destra e serve Zaza sul dischetto, Sportiello respinge il tiro dell’ex Valencia, ma nulla può sul tap-in di Baselli.

Accorcia le distanze il Frosinone al ’57: corner velenoso di Ciano, Sirigu buca l’uscita e Goldaniga, sulla linea di porta mette in rete l’assist di Ciofani.

Il VAR convalida la rete, il portiere granata protesta e viene ammonito.

Torino in confusione e Frosinone galvanizzato.

Pareggio al ’63: cross perfetto di Campbell e altrettanto perfetto colpo di testa di Ciano, con palla che si insacca sotto la traversa.

Tutto da rifare, fischi del pubblico.

Entra Parigini al posto di Berenguer.

Torino nuovamente in vantaggio al ’71: bella azione proprio di Parigini sulla destra, cross basso e palla che carambola al limite dell’area, gran tiro di interno piede di Berenguer che insacca.

N’Koulou colpisce la traversa al ’77: tiro di destro da posizione ravvicinata, su assist di Parigini in seguito ad un cross di Berenguer.

Entra Lukic al posto di Baselli e poco dopo Soriano sostituisce Meite.

Squadre lunghe a occasioni in contropiede sia per i granata che per i gialloazzurri, ma il risultato non cambia.

 

Vittoria sofferta per il Torino, persino troppo, contro una squadra con dei notevoli limiti tecnici, ma guidata in panchina da un grande allenatore, molto amato dal pubblico granata.

 

Tre punti buoni per la classifica e poco altro, come già successo a Verona: il Torino è una squadra triste, come chi la allena, senza fantasia, che tende a distrarsi ed a spegnersi con troppa facilità.

Squadra che a tratti si è rivelata imbarazzante nella gestione della palla e della partita.

Tenere in panca Iago è un controsenso.

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Articolo pubblicato il 05/10/2018