Torino - Anoressia: numeri in crescita
Foto di repertorio (stateofmind.it)

In Piemonte il 20-25% delle ragazze adolescenti è sottopeso

"Essere ipersnelli è bello e sano".

 

Di questo slogan mediatico, che ha raggiunto i giovani di ogni paese del globo, l’anoressia è sicuramente la conseguenza più drammatica, un disturbo del comportamento alimentare che sta toccando numeri importanti. A dirlo sono gli esperti, che si appellano perché il problema possa essere arginato, finché si è in tempo. L’occasione è stata l’incontro di venerdì 12 ottobre a Palazzo Lascaris.

 

In Piemonte il 20-25% delle ragazze adolescenti è sottopeso, e quando la causa sono restrizioni alimentari il rischio di anoressia è di 8 volte superiore. Tra le ragazze adolescenti e giovani adulte, il 2% è affetta da anoressia, e un altro 2-3% da para-anoressia. In caso di cronicizzazione, la mortalità è aumentata da 5 a 10 volte rispetto alle coetanee, un aumento dovuto in parte a disordini cardiovascolari e, purtroppo, anche al suicidio.

 

"L’anoressia è in aumento come precocità e serietà - spiega il professor Carlo Campagnoli, presidente dell’Associazione Pr.A.To. Associazione Prevenzione Anoressia Torino -, se non trattata tempestivamente comporta un elevato rischio di cronicizzazione. Inoltre, un’estrema sottonutrizione ha delle altre conseguenze: danneggia l’osso, che può andare incontro ad una maggiore fragilità esponendolo al rischio di fratture, quindi ad un’osteoporosi giovanile. E’ essenziale, perciò, intercettare la malattia nelle fasi iniziali, per un tempestivo e assai più efficace intervento terapeutico e ridurre il rischio di inizio della malattia". 

 

Molto importante, secondo gli esperti, è la sensibilizzazione sui primi sintomi, di medici, insegnanti, genitori e dei ragazzi stessi, che devono essere informati delle conseguenze sfavorevoli del sottopeso e della restrizione alimentare.

Con l’inizio dell’anno scolastico è ripreso il “Programma Scuole Osteoporosi Anoressia” (Psoa).

 

Il Rotary Distretto 2031 e 29 Rotary Club piemontesi si affiancano nuovamente a Pr.A.To. con un ruolo di primo piano, con un sostegno economico e la partecipazione dei medici Rotariani che si impegnano a sostenere i ragazzi intervenendo con le loro consulenze nelle scuole. «Lo scorso anno, più di 1.500 ragazzi, tra i 13 e i 18 anni, sono stati formati sui rischi per le ossa di una alimentazione inadeguata nell’adolescenza, diffondendo tra loro una cultura di attenzione nei confronti delle esigenze del proprio organismo, nel tentativo di contrastare la sottocultura dell’ipersnellezza e della cattiva alimentazione che è spesso fattore di rischio per l’anoressia» conclude Campagnoli, anche responsabile Psoa Rotary Distretto 2031.

 

Alla campagna di sensibilizzazione si affianca il concorso a premi, “Osteoporosi, non solo un problema per vecchi”, per la realizzazione di un “saggio” sulla prevenzione dell’osteoporosi e i rischi dell’anoressia, che è stato vinto lo scorso anno dall’istituto Alberti-Porro di Pinerolo. 

 

 

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Articolo pubblicato il 15/10/2018