Piemonte a secco e tante scie a mezz’aria. Ipotesi in corso d’opera.
Pennellate di bianco nel chierese

L’occhio riporta la mente ai soliti sospetti. Viaggio tra ciò che si vede e ciò che continua ad essere negato.

Metà ottobre 2018, mentre sull’Italia, sul suo governo, sulla sua politica poco allineata, sulla sua voce che rammenta la sovranità perduta e i suoi confini, sulla sicurezza e sulla legalità, sulla sua finanziaria e molto altro, si addensano nubi anomale e piovono gli strali dell’Europa, altri climi un po’ forzati, passano quasi inosservati.

Il Nord-Ovest della penisola e in particolare il Piemonte, dopo un’estate arida e soffocante, continuano a godere o a subire gli effetti di un clima soleggiato dalle temperature ancora miti. Piove poco, meno di quanto annunciato dalle previsioni del tempo, speriamo che da domani cambierà, nel frattempo.....

 


Il colpevole, ormai accettato con rassegnata sudditanza è individuato nel riscaldamento globale, prodotto del nostro stile di vita che in apparenza ci fa star bene, distruggendo l’equilibrio tra aria, acqua, terra e fuoco che è a tutt’oggi l’unico, misterioso interagire che rende il pianeta Terra, unico globo noto nell’universo in cui è possibile la magia della vita.

Che l’uomo stia arrostendo la sua casa, gli è cosa nota. A poco servono certe trasmissioni di frettolosa scienza che stanno anticipando viaggi siderali e nuovi insediamenti sulla Luna o su Marte, aridi astri inospitali, su cui comunque non vi sarà mai posto per tutti.

Stiamo bene qui, piccoli e dannosi umani, ma tagliamo le foreste, ne bruciamo i resti, inquiniamo la terra, il mare, e sporchiamo il cielo con i residui dei nostri vizi. Siamo tutti colpevoli, presuntuosi e conniventi.

Che esista una tecnologia capace di modificare il clima è cosa nota. In Piemonte non piove, è cosa normale? Certamente no, dunque perché? Intanto l’Italia produttiva è sempre più in ginocchio!

Articolo analitico sulle scie chimiche del 2015

 http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=15381

Ed è qui che ci si scontra: scie chimiche , scie chimiche no? Estremisti a confronto, bufale contro macchinazioni, complottisti contro negazionisti, voci grosse, scienza, poca coscienza, superficialità. Risultato: se ne è fatto un gran dire, poi sempre meno. Il fenomeno resta.

Qualcosa nell’aria non smette di stupire l’occhio quando è troppo evidente, quasi opprimente. Lo vede poco chi è in un locale di una grande città. Attira l’attenzione di chi scruta lontano. Occorre saper distinguere, in certi casi è quasi imbarazzante…

Fece un grande scalpore nel 2011 un cortometraggio che riprendeva il cielo di Torino. A quel tempo mi capitò di commentarlo con un Tenente Colonnello degli Alpini. Rimase impressionato e gli sfuggì di dire: a questo punto siamo?

È sempre molto descrittivo questo inquietante documento video

https://www.youtube.com/watch?v=1rG3CO9pEF4

Mi aveva colpito un fenomeno già dal 2007, osservando strane evoluzioni aeree e ponendomi delle domande su ciò che accadeva dopo: cambiava il colore del cielo, le nubi si trasformavano in poltiglia, non pioveva più oppure pioveva a bomba d’acqua, in altri casi tuonava e basta. Novità per me, per molti attenti al cieli, soprattutto gli anziani dalla memoria ben presente al cambiamento.

Da lì in avanti, una diversificata indagine sempre più approfondita, mi ha portato a valutare l’intervento chimico sul clima come molto probabile. Il perché rimane cosa ipotetica. Il come, il dove e quando, hanno più risposte, espresse a suo tempo da scienziati e ricercatori, spesso contestati e zittiti con forza da un’informazione ufficiale fin troppo perentoria. Ma quelle anomale scie bislunghe si ripropongono; l’occhio le capta, la terra è calda, l’agricoltura boccheggia, a sud piove che qualche dio la manda.

Quindi, si rinnova la domanda: c’è qualcosa che non va, mentre nel cielo si intrecciano strane scie che poco hanno a che vedere con uno scambio termico che dà origine alla condensa. In ogni caso, sempre di un’interazione chimica si tratta. Un Boeing 747 può imbarcare 100 t di carburante nelle ali.

Combustione ad alta quota priva di marmitta catalitica moltiplicata per il numero di voli non è cosa da poco. Ma forse c’è molto di più che non viene detto. Il dubbio non è mai fuori luogo, alimenta la curiosità, l’amore per la ricerca della verità.

Nube su Torino a metà settembre

Scie chimiche , scie chimiche no è un argomento affrontato su queste pagine da molto tempo e sotto varie angolature. Qui si vuole soltanto riproporre l’ipotetico scenario, poiché i complotti si chiamano tali perché mai furono svelati a loro tempo.

È dunque pane per l’occhio di chi legge e per il suo ragionamento proporre immagini di questa estate africana e di questo autunno tropicale solcate da ghirigori nell’aria e poi, cambiare d’argomento: furono mai svelati i quantitativi di ricaduta radioattiva, prodotto di quegli oltre 2000 esperimenti nucleari che, a partire dal ‘45 sono proseguiti fino al 1980?

Né i politici, né i militari, né gli scienziati si sono mai preoccupati dei danni provocati al pianeta e alle sue forme di vita. L’incidenza di malformazioni genetiche e aumento di tumori è stato sdoganato dall’accettazione popolare. Nessun avviso, non fu e non resta un complotto questo?

Nessuno ci dice la verità fino in fondo. Noi popolo del mondo, bestie e piante comprese, siamo cavie di misteriosi procedimenti degli umani cervelli.

Perché dunque indugiare sul dubbio della manipolazione climatica attraverso il rilascio di sostanze misteriose dall’alto dei cieli? Potrebbe essere di tutto oppure niente. Ma se fosse? Non sarebbe la prima volta che il nostro fisico è chiamato ad adeguarsi, a irrobustirsi, a vaccinarsi o perire.

Disegni sulla collina torinese a fine settembre

Di certo, qualche tempo fa, dopo un periodo di cieli affollati da strani intrecci, ho annusato l’aria che pareva avere un odore metallico. Quasi la si masticava. Poi, di recente ho letto che dopo gli esperimenti nucleari nel deserto del Nevada, a Las Vegas tirava un’aria dal sapore metallico. Non mi è piaciuto, ma se dagli aerei calasse un che di radioattivo? L’uomo non sempre è una brava persona, chissà…

Agosto, da un terrazzo di Chieri, al mattino...

Cattivi pensieri che emergono guardando il cielo del Piemonte durante questa stagione ancor più secca rispetto all’anno precedente. Cattivi pensieri guardando spuntare, all’alba o al calar della sera, quelle bianche pennellate che di certo non sono solo vapore acqueo e nubi di condensa, ma imbrogli che disturbano l’occhio e seducono la mente.

Tutto il resto che so, lo lascio alla ricerca e alla curiosità di ogni lettore disposto a mettersi in gioco, a ragionar di suo, ad arricchire il pro e il contro, a non lasciarsi illudere o fregare, fosse anche da me o dal potere di quel misterioso, selettivo e alieno, sebbene ormai dichiarato da tempo, Nuovo Ordine Mondiale. Pareva una bufala, invece non lo è. Decide, controlla e non è detto che con questo giocare col clima non centri proprio niente!

 

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Articolo pubblicato il 19/10/2018