FCA ha venduto Magneti Marelli a Calsonic Kansei. Sodalizio italo giapponese per componenti automobilistici

La borsa esulta, un altro pezzo pregiato nato in Italia venduto al mercato globale. Ottimismo e possibilità

La notizia, annunciata oggi, 22 ottobre 2018 ha fatto il giro dei media e il titolo FCA, in avvio di scambi a Piazza Affari, è volato segnando +6,55%, trascinando in alto tutto il listino. L'operazione punta a creare un leader indipendente nella fornitura mondiale del settore, e ha un valore di 6,2 miliardi di euro.

 

Queste sono le notizie più fresche che sono seguite da una serie di entusiastici pronostici di crescita del prestigioso marchio Magneti Marelli, già Italo USA, già multinazionale che conta 45.000 dipendenti in tutto il mondo, ipotizzando la collocazione al settimo posto mondiale della nuova alleanza dedicata alla produzione di componentistica auto.

L’azienda ha 10.000 dipendenti in Italia e la Magneti Marelli Ck Holdings ha garantito di voler mantenere intatta la produzione in Italia presso gli stabilimenti di Corbella, in provincia di Milano, prevedendo un fatturato totale di 15,2 miliardi di euro annuo, ambizioso traguardo raggiungibile grazie alle dimensioni globali del nuovo gruppo industriale italo nipponico. Il segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivoglia ha assicurato che il sindacato vigilerà sugli aspetti che riguardano la forza lavoro e che la cessione rappresenta una "grande occasione di crescita".

Fin qui cronaca odierna, una parata di strategici buoni propositi e brindisi al ricco futuro che verrà, ma sommesso e maligno, un pensiero serpeggia. L’esperienza insegna che, da alcuni anni, l’eccellenza italiana non acquista, ma è in vendita e la delocalizzazione è il passo successivo. Ovviamente non è una sequenza data per scontata, ma le leggi del mercato globale vanno “dove porta il vento” del capitalismo e delle sue leggi tese verso il massimo profitto.

Ecco dunque uno strano presentimento, alimentato dall’assicurazione che, almeno per i prossimi cinque anni, l’attuale sede rimarrà “quartiere generale” del gruppo per l’Europa. Cinque anni passano in fretta, ma sperare è lecito che questa volta nessuno stabilimento dell'ex universo Fiat, superstite in Italia, chiuderà.

Le parole, molto spesso sono foglie secche al vento, ma vanno dette e così è stato. L'amministratore delegato di FCA, Mike Manley ha assicurato: il business sarà globale, è una grande opportunità, non vi saranno sovrapposizioni produttive e occupazionali, occorre guardare al futuro con fiducia ed energia, l’azienda è sana e in crescita sicura, rimarrà uno dei partner principali per FCA.

 

E molto di tutto questo sarà vero, ma solo il futuro prossimo venturo saprà rassicurarci sulle sorti di Magneti Marelli made in Italy, del suo eccezionale know how e soprattutto, della sua forza lavoro nazionale.  

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Articolo pubblicato il 22/10/2018