Il caso Cambridge Analytica ha aperto gli occhi agli utenti

Quasi l’80% smetterebbe di affidarsi a una società che maneggia in modo non consono i dati

I nostri dati personali sono al sicuro in mano alle aziende? Si direbbe di no, secondo una ricerca di Oxford Economics sulle opinioni di consumatori e imprese in materia di sicurezza e privacy. Stando a quanto emerso dallo studio, quasi l’80% delle imprese ha protezioni adeguate per quel che riguarda i loro dati operativi e finanziari, ma più deboli per le informazioni personali e finanziarie dei consumatori. Infatti, soltanto l’8% dei consumatori intende mettere in mano alle imprese le proprie informazioni personali quando si tratta di tenerle al sicuro. Il 60% inoltre è a disagio ipotizzando che i propri dati vengano condivisi con altre società. Per questo una percentuale ancora più alta, il 79%, smetterebbe di affidarsi a una società che maneggi in modo non consono i dati.

La ricerca di Oxford Economics ha messo in luce come il 70% delle aziende sia riuscita a realizzare una strategia complessivamente efficace per la gestione dei dati. Ma molte non hanno ancora adottato misure come la definizione di una chiara normativa per l’uso dei dati (51%), la riqualificazione degli impiegati nell’analisi dei dati (46%) e la condivisione dei dati interamente all’azienda (25%).

Il 2018 è stato un anno di svolta: dopo il caso Facebook e Cambridge Analytica e successivamente l’entrata in vigore del Gdpr, l’individuo ha ora un maggiore potere sul controllo e la gestione dei propri dati”, dice Nicola Russo, Responsabile Big Data Ntt Data Italia, citato da Il Corriere delle Comunicazioni.

 

L.V.C.

(Immagine in copertina tratta da Libero Tecnologia)

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 24/10/2018