Torino. Non c’è pace per l’Ospedale Oftalmico. Ad oggi la Regione non è in grado di prevedere l’apertura del pronto soccorso

Batzella (MLI): Saitta si arrampica sui vetri

Nonostante anni di mobilitazione da parte del Comitato a difesa dell’Oftalmico che ha raccolto circa 100’000 firme e di alcuni consiglieri regionali, l’Oftalmico é stato suddiviso in due tronconi.

Qualche divisione è stata collocata negli spazi ristretti del Dermatologico di Via Cherasco, ed altri al Giovanni Bosco.

Per limitare i danni sopravvive non si sa per quanto il pronto soccorso di Via Juvara, mentre la struttura dovrebbe essere destinata a Casa della Salute.

Ieri pomeriggio in Consiglio Regionale Stefania Batzella che sin dall’inizio del suo mandato di consigliera regionale ha sempre condiviso e sostenuto le battaglie dei cittadini e dei professionisti per evitare la chiusura della sede di via juvara e Benito Sinatora (Lega), hanno interrogato l’assessore Saitta, non ricavandone granché.

La vicenda del trasloco del pronto soccorso dell’ospedale Oftalmico da via Juvarra a via Cherasco, sostiene Stefania Batzella, è nata male e temo che finirà anche peggio. Dopo gli innumerevoli annunci da parte dell’assessore Saitta sull’apertura del nuovo pronto soccorso oculistico nel complesso Molinette, la verità è che ad oggi non c’è ancora una data certa. Nell’ex oftalmico di via Juvarra, convertito in Casa della salute, il pronto soccorso è ancora attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e registra oltre 50mila passaggi all’anno”.

Il punto – spiega Batzella – è proprio questo. I servizi in via Juvarra funzionano bene e, come si evince dai dati di attività, vanno avanti a pieno regime. In via Cherasco, invece, il pronto soccorso sarà attivo soltanto 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20, e fuori da questo orario i pazienti dovranno recarsi al Dea delle Molinette. Saitta in Aula ha dichiarato che solo nei prossimi giorni sarà in grado di dare una data precisa per il trasferimento del pronto soccorso oftalmico e ha tergiversato, ripiegando sul piano per l’abbattimento delle liste d’attesa, senza pertanto rimanere nel merito della questione. La verità è che il numero di medici oculisti, infermieri e operatori sociosanitari è insufficiente a garantire le attività di pronto soccorso. Inoltre, i locali sono inadeguati e non ci sono ancora le apparecchiature e gli arredi”.

Negli ultimi anni – ricorda ancora la consigliera – ho presentato interrogazioni e diversi atti di indirizzo su questo tema, oltre ad aver espresso in ogni modo la mia contrarietà allo smembramento delle attività. Non soltanto la Giunta non ha fatto alcun passo indietro, ma ha annunciato l’apertura del nuovo pronto soccorso per ben quattro volte: il 31 marzo 2017, poi la prima settimana di dicembre dello stesso anno, ad aprile 2018 e, infine, a settembre scorso”. Amara la conclusione.

Invece di tagliare un servizio di eccellenza come quello di via Juvarra, l’assessore Saitta farebbe meglio ad occuparsi dei veri problemi della sanità piemontese, che cittadini e operatori continuano a segnalare con forza, scontrandosi, però, con un muro di gomma”.

Attendiamo i prossimi sviluppi

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Articolo pubblicato il 24/10/2018