Torino. Prosegue la mobilitazione SI TAV. Chiamparino “Quello che è accaduto ieri è stato uno schiaffo alla città che lavora”

Tesissima seduta del Consiglio Regionale. Gancia (Lega Nord) risponde agli insulti del grillini “Cialtroni, ignoranti e nullafacenti” e Bono (M5S) all’indirizzo del Consiglio “andate affanculo”

L’ostinazione e la supponenza con la quale la maggioranza del M5S in consiglio comunale lunedì pomeriggio ha approvato l’odg che invita il governo a bloccare i lavori della linea ferroviaria Torino Lione, adducendo risibili motivazioni, ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso della tolleranza nei conforti degli arbitrii e dei soprusi contro lo sviluppo della citta ed alla difesa dell’occupazione, portati avanti da una sindaca eticamente indegna ed inadeguata a rappresentare e governare Torino e dalla sua maggioranza equamente spartita tra No Tav e sostenitori delle violenze e delle illegalità dei Centri Sociali.

Già ieri è partita la mobilitazione delle categorie produttive che, dopo aver partecipato all’incontro con la capogruppo del M5S Valentina Sganga, si sono rese conto del rischio incombente di degrado ed emarginazione che corre Torino in mano a personaggi privi di carisma e di cultura politica ed amministrativa.

'ADESSO BASTA!!'. E' il titolo dell'iniziativa di comunicazione che Api (Associazione piccole e medie imprese) Torino ha avviato ieri mattina "per protestare sulla situazione in cui si trova il territorio e il Paese dal punto di vista economico e sociale e per sensibilizzare Istituzioni, sistema della politica, enti locali e nazionali, decisori pubblici".

La racconta di firme tramite la piattaforma Change.org, favorevoli alla TAV, ha intanto ampiamente superato le 33000 firme di cittadini esasperati nei confronti di politicanti privi di cogito che intendono scippare il futuro di Torino oltre ai rischi che corrono suoi abitanti.

Ieri pomeriggio, nel corso del consiglio regionale, su tale sconcerto, il Presidente Sergio Chiamparino ha ribadito la ragioni del SI per un’opera fondamentale non solo per il Piemonte ma per tutto il Nord Italia, perché esiste la possibilità di ribaltare l’assetto attuale, che vede i porti italiani soccombenti rispetto a quelli del Nord Europa”. Secondo il presidente del Piemonte, l’ordine del giorno approvato in Comune, è “uno schiaffo  alla città che lavora”. È importante, ha affermato Chiamparino, che nel progetto non si tagli fuori Sito e che non si facciano passare ogni minuto treni lunghissimi a fianco delle case.”

Sono intervenuti i rappresentanti di tutti i gruppi. Domenico Ravetti (PD) nel presentare il suo Odg, ha ricordato che “oltre 200 imprenditori ieri hanno partecipato al presidio davanti al Comune per dire sì al Tav”.

Andrea Tronzano (Fi), ha detto che in Consiglio comunale, schieratosi contro il Tav, è morta la città del fare, anche per le grandi ambiguità del centro sinistra.

Mario Giaccone (Cpp)  ha ricordato che le buoni ragioni non stanno mai da una sola parte, ma bisogna tenere conto della posizione unitaria di imprenditori e sindacati che dicono sì al Tav.

Per Gianluca Vignale (Msn) il Tav è una grande grande opportunità per il Piemonte e potrà migliorare la stretta correlazione economico-industriale tra Italia e Francia

La bagarre è iniziata quando sono intervenuti i consiglieri del M5S.

Francesca Frediani (M5s) ha sottolineato che presto il tema Tav sarà superato in positivo e ci si libererà di un’opera inutile per fondate ragioni non ideologiche.

Una battuta sarcastica della Frediani, ha provocato un commento del Consigliere Luca Cassiani(PD). Al che la Frediani ha invocato la sua espulsione dall’Aula ed è scoppiata una rissa che poteva finire in modo violento. Infatti, mentre Cassiani ribadiva le sue motivazioni, il consigliere Questore Giorgio Bertola (M5S) gli si avventava contro in modo minaccioso intimandone l’espulsione, a stento trattenuto dal vice presidente della Giunta Reschigna. Riprendeva la seduta.

Il consigliere Federico Valetti (M5S) ha recitato uno sterile intervento accusando ripetutamente d’ignoranza palese il Presidente Chiamparino.

Prendeva poi la parola la presidente del gruppo Lega Nord Gianna Gancia che cercava di esporre le ragioni logiche e conseguenziali della scelta in campo ”tra realizzare la Tav o mantenere così come sono i collegamenti ferroviari con la Francia. Alternative, oggi, non ve ne sono. Non vi è sicuramente la possibilità di migliorare la ferrovia attuale e la ragione è molto semplice: il traforo utilizzato sarebbe sempre quello del Frejus, pendenze e percorsi non varierebbero, quindi non vedo come si potrebbero ottenere risultati diversi da quelli odierni.”

Intervento forzatamente interrotto da insulti ed apprezzamenti da trivio, irriguardosi ed irripetibili, rivolti alla sua persona e provenienti dai banchi dei grillini.

Gianna Gancia che è bene ricordarlo, anche in virtù della sua provenienza d’origine, è portatrice della cultura einaudiana del rispetto e della probità e rappresenta la laboriosità connaturata alle terre cuneesi, ove chi si fa mantenere ed ostacola il lavoro, non è ben visto, è sbottata in modo spontaneo dicendo “MI preoccupo che paghiamo le tasse a cialtroni, ignoranti che non hanno mai lavorato” , scatenando le proteste di Bono che ha di rimando, ingiuriato l’intera assemblea elettiva, lanciando l’epiteto che ormai contraddistingue l’eleganza e la cultura dei grillini, dal centro alla periferia “andate affanculo”, dopo aver acceso un alterco immotivato con il consigliere Alfredo Monaco, mente il presidente Boeti sospendeva momentaneamente l’assemblea.

Altri consiglieri, non favorevoli alla TAV(Grimaldi e Batzella) hanno civilmente esposto le loro motivazione. Stefania Batzella (MlI) ha inoltre dichiarato “I toni usati da alcuni consiglieri, le minacce fisiche, gli insulti, le aggressioni verbali – spiega – sono stati vergognosi. Io da sempre combatto ogni forma di violenza e oggi tra i banchi dell’assemblea legislativa ne ho vista tanta. Ci è mancato poco che qualcuno alzasse le mani. Che esempio diamo ai cittadini?

Il Consiglio regionale è sempre in prima linea per contrastare ogni forma di violenza e poi in Aula assistiamo a queste scene penose. Non ci sto. Mi sento in dovere di chiedere scusa ai piemontesi per quanto accaduto”. “Democrazia – aggiunge Batzella – significa libertà di pensiero e confronto costruttivo, che può anche essere acceso, ma deve sempre rispettare la persona”. “Sul Tav non ho cambiato idea – conclude la consigliera di Mli – e resto sempre contraria all’opera, ma comportamenti del genere in un'aula come questa sono del tutto inaccettabili da chi dovrebbe dare per primo il buon esempio”.

La seduta si è poi conclusa con l’approvazione di due ordini del giorno per dire sì alla realizzazione del Tav: I due Odg hanno come primi firmatari Domenico Ravetti (Pd) e Andrea Tronzano (Fi). I documenti, con diverse sfumature, impegnano la Giunta regionale ad attivarsi con ogni mezzo possibile, nell’ambito delle proprie competenze, affinché il Governo italiano intervenga tempestivamente per impedire che i lavori dell’alta velocità Torino-Lione vengano bloccati. Favorevoli tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, tranne Movimento 5 stelle e Movimento libero indipendente, mentre Leu non ha partecipato al voto.

Collegata all’Odg, è stata anche lanciata una raccolta firme pro Tav, lanciata da Gabriele Molinari (Pd) e sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi, sempre con l’esclusione del M5s, Mli e Leu.

Per quanto accaduto, la presidenza dell’assemblea ha sospeso dalla seduta i Consiglieri Cassiani e Gancia, mentre Bono si è volatizzato spontaneamente.

In serata nel corso della trasmissione televisiva “Porta a Porta” , nell’affrontare il tema delle grandi opere bloccate in tutto il Paese, dalle scelte ideologiche del M5S, in contrasto con la Lega, si è ampiamente citata anche la linea Ferroviaria Torino Lione.

Con le testimonianze dei responsabili delle associazioni di produttori e dell’ex sottosegretario Bartolomeo Giachino che sta raccogliendo migliaia di firme a favore dell’opera, si evidenziano anche le vicende torinesi di questa settimana. Ciò nonostante, il ministro Toninelli, con il suo dilettantismo, è deciso a stracciare gli accordi con la Francia, per bloccare l’opera a prescindere dalle penali e dalle conseguenti perdite di posti di lavoro di oltre mille lavoratori, tra coloro che operano nei cantieri, l’indotto e le attività industriali gravitanti sul cantiere.

Trionfa così l’ideologia del “tanto peggio, tanto meglio”, portata avanti da un partito quasi allo sfascio(ad iniziare dalla Puglia dopo il voltafaccia sulla TAP), in quanto gli elettori si stanno accorgendo che quanto ordito dal comitato di affari della Casaleggio é niente meno che un bluff per fare casetta.

Povera Italia!

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Articolo pubblicato il 31/10/2018