Pmi e 4.0: fondamentale l'esempio della grandi aziende

La scommessa sull'Innovazione è questione di crescita-Paese

In Italia si è attivato un circolo virtuoso in cui la Politica sta facendo il suo lavoro: si è capito che la trasformazione digitale non è per addetti ai lavori ma è questione di crescita-Paese”: sono le parole di Andrea Rangone di Digital360 sull'Industria 4.0. Il cammino però è ancora lungo se si tiene conto che soltanto il  24,4% delle piccole e medie imprese, ovvero le aziende con massimo 50 dipendenti, si sono dotate di una tecnologia 4.0. Il dato non è incoraggiante dal momento che le Pmi rappresentano il tessuto produttivo italiano, capaci di produrre nel 2017 un giro d'affari di 871 miliardi di euro, dando lavoro a 3,9 milioni di persone.
 
Quando aumentano i numeri di dipendenti, l'attenzione alla tecnologia si incrementa. Infatti quasi il 50% delle aziende con più di 250 dipendenti e più del 25% di quelle tra 50 e 250 dipendenti hanno già almeno una tecnologia 4.0.
 
L'adattamento nel prossimo futuro è stato programmato da circa un'azienda su 10. Rangone vede però il bicchiere mezzo pieno e a Il Corriere delle Comunicazioni dichiara: "la notizia vera è che le grandi aziende si sono più che attivate sul fronte Industria 4.0. E questo è fondamentale, perché sono i grandi a innescare l’effetto capofiliera e l’effetto culturale imitativo mettendo dunque in moto tutta la macchina delle filiere".
 
D.C.
 
(Immagine in copertina tratta da Confidi)

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 05/11/2018