La casa della strage a Casteldaccia (Pa) - Grazie sindaco!

Andava abbattuta, sindaco sotto accusa.

PALERMO - Un'inerzia lunga dieci anni. Tra pratiche di cui si perdono le tracce in uffici sommersi di carte e ignoranza della legge. Fino alla tragedia. Vanno chiarendosi i contorni della intricata vicenda della villetta di Casteldaccia (Pa) dove sabato sera nove persone, di due nuclei familiari, sono morte intrappolate nella casetta dalla piena del fiume Milicia.

L'edificio era abusivo perché costruito a ridosso del torrente e il Comune ne aveva ordinato la demolizione nel 2008, aveva detto ieri il sindaco Giovanni Di Giacinto incolpando il Tribunale amministrativo regionale (Tar), a cui i proprietari si erano rivolti per impugnare il provvedimento, di non aver mai deciso la causa.

Un'accusa grave a cui i giudici amministrativi hanno risposto duramente oggi: nessuno aveva chiesto la sospensione della demolizione e comunque il ricorso era decaduto nel 2011. Quindi il sindaco poteva e doveva abbattere la costruzione.

cdt.ch - Immagine: palermotoday.it

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Articolo pubblicato il 06/11/2018