La GB nel 2020 lancerà la sua Web Tax

Il controcanto britannico alle decisioni europee

Novità sul fronte Web Tax. Il cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, ha annunciato che nell'ultima finanziaria britannica prima della Brexit sarà inserita una tassa sui servizi delle web company. In questo modo la Gran Bretagna si sgancia dall’Unione europea andando avanti in maniera autonoma. La Web Tax in salsa londinese scatterà nel 2020. È previsto un gettito da 400 milioni di sterline l’anno, equivalenti a poco meno di 450 milioni di euro.

 

Non possiamo parlare per sempre: introdurremo una tassa sui servizi digitali relativamente ai ricavi realizzati nel Regno Unito, sarà pagata solo dalle società in utile”, il commento di Hammond che ha poi aggiunto come la Gran Bretagna stia valutando dei modi per aggiornare le norme antitrust per adattarsi all’influenza assunta da alcune grandi aziende del Web. “L’espansione dei colossi hitech e delle piattaforme digitali porta senz’altro benefici ai consumatori ma solleva questioni sulla possibile concentrazione di potere in un gruppo ristretto di aziende della tecnologia”, ha spiegato.

 

Intanto sul fronte europeo la situazione è ancora in alto mare. Austria e Francia, così come l’Italia, vorrebbero trovare la “quadra” entro fine anno. Viceversa la Germania prima di muovere vuole aspettare il rapporto che l’Ocse sta preparando sul tema e che sarà pronto nel 2020. Infatti nell’ultimo Ecofin il Ministro dell’Economia Giovanni Tria ha dichiarato che: “sosteniamo la finalizzazione dei lavori tecnici sulla Web tax con l’obiettivo di trovare un accordo entro la fine dell’anno”, ma “se non avremo questo accordo introdurremo la tassa. Una soluzione globale richiede tempo e quindi è importante un’azione nel breve termine”.

 

L.V.C.

 

(Immagine in copertina tratta da Fashion Network)

 

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Articolo pubblicato il 09/11/2018