11 novembre 2018 – 41° Festa di San Martino a Vinovo (TO)

Programma dell’evento

La festa di San Martino è una ricorrenza celebrata in tutta Italia durante l'Estate di San Martino, l'11 novembre, caratterizzata da diverse usanze regionali.

Questa ricorrenza è legata alla figura di San Martino di Tours e alla tradizione che racconta di come Martino, soldato dell'impero romano, durante una ronda notturna nell'inverno del 335 d. C. divise il suo mantello con un mercante (o mendicante) scarsamente vestito.

Dopo quella notte e la visione di Gesù in sogno vestito con la metà del suo mantello militare, Martino si convertì al cristianesimo.

Nell’ambito delle diverse usanze regionali (e paesane) il dr. Gervasio Cambiano – cultore delle tradizioni popolari e della storia locale – ci offre una breve descrizione della festa di San Martino, nel contesto della realtà vinovese.

Buona lettura.

 

Un Frammento di Storia della Festa di San Martino a Vinovo

All'estremo  nord dell'abitato di Vinovo sorge  il Borgo San Martino che prende il nome da una Cappella ivi esistente.

Tale cappella,  intitolata al Santo Vescovo di Tours, risale almeno alla  metà  del 1400 ed è di proprietà comunale.  Infatti negli Statuti di Vinovo del 1458 è già citata, sia la Cappella che il borgo, con la denominazione  " gli ayrali di Vinovo". 

Della festa  vera e propria si hanno notizie discontinue.  Veniva organizzata  all'inizio del ‘900.  Poi cadde in disuso.  Riprese, con ballo a palchetto nel 1946, ma solo per un paio d’anni.  Poi nel 1976 nacque il Comitato del Borgo San Martino, composto da una dozzina di persone abitanti nella zona. 

Questo Comitato ogni anno organizza la festa. Pertanto, oltre alla parte religiosa, novena e Messa alle ore 18 del giorno del Santo (11 novembre), nel pomeriggio, prima della stessa Messa, viene cucinata una ”polentata”, condita con formaggio e salsiccia. 

La distribuzione avviene a offerta libera.  Data la stagione non sempre clemente, molte persone, specialmente anziane, prelevano una razione di polenta e contorno che sarà poi comodamente consumata nella propria abitazione. Cibo della “tradizione” che è consumato per la sera, ma che può essere ancora apprezzato il giorno seguente.

La cappella è piccola, ma dotata di alcuni banchi ed un altare in marmo  sovrastato da un bel quadro di San  Martino di fattura moderna, opera del locale pittore G. Alessiato detto "Tano".

Sulla facciata dell'edificio è presente un grande affresco,  eseguito nel  1909 dal   pittore itinerante  Isaia che  ricorda il famoso miracolo di Martino, soldato romano a cavallo, che divide il mantello col povero. 

Tale affresco è stato restaurato, con intervento della competente Sovrintendenza,  lo scorso anno.  Infine sul bordo della piazzetta antistante la Cappella  c'era, fino ad una cinquantina di anni fa, un gigantesco olmo vecchio di decenni.  Nell'immaginario collettivo era indicato come sede, tra la spessa ed ombrosa ramaglia, delle “masche”. 

Si diceva che appena scesa la notte, dalla chioma dell'olmo, si sentissero uscire  strani  rumori ed ancor più strane grida e risate, opera delle “masche” dispettose. Fascino delle leggende, difficili da rimuovere.

Quell'olmo così  famoso venne abbattuto per la sua vetustà  all'inizio degli anni ‘60 dello scorso secolo.  Al suo posto vennero piantati degli ippocastani, tutt'oggi esistenti, che fanno da cornice a questo “scorcio” molto caratteristico.

Come risulta evidente la festa di San Martino nel tempo ha subito la contaminazione di leggende che non hanno radici religiose, ma che la collettività locale ha riconosciuto integrate in questa tradizione, nel contempo sacra e profana, che ogni anno si ripresenta con la grande partecipazione dei vinovesi.

L’immagine di copertina da: Google – Giornale di Puglia

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 10/11/2018