Web tax europea: spunta l’ipotesi “sunset clause”

Il mercato della pubblicità on-line vale 3 miliardi e il 75% di esso è controllato da Google e Facebook

Durante l’Ecofin non vi è stato nulla di nuovo sul “fronte” della web tax europea, per cui rimane la proposta della Commissione: tassare al 3% il fatturato delle aziende del digitale da più di 50 milioni di euro l’anno in Europa. In tal caso sarebbero almeno 150 le imprese che sarebbero soggette alla tassa.

 

Soltanto una parte di queste sarebbe americana, ma Donald Trump ha già “levato gli scudi”, facendo sapere che seguirebbe una risposta statunitense al balzello digitale del Vecchio Continente. Per timore di ripercussioni da parte degli States, la Germania ha tirato il freno a mano, quando all’inizio era tra i principali sostenitori della proposta di tassazione. Il ministro francese Bruno Le Maire ha proposto quindi un compromesso: una “sunset clause”, ovvero la  tassa europea sarà sostituita da quanto avrà deciso in materia l’Ocse.

 

Intanto dal campo della pubblicità in rete vengono lanciati appelli. Dice Carlo Noseda, presidente di Lab Italia, che raccoglie i principali attori italiani dell’advertising online: occorre “urgente un intervento delle istituzioni e del Governo per disciplinare il rapporto con i grandi della rete, c’è il rischio che le aziende italiane del settore spariscano”.

 

La componente Internet, così rilevante per l’intero settore pubblicitario, è controllata da soli due attori: Google e Facebook che insieme si mangiano (quasi) tutta la torta della pubblicità online. Secondo lo studio del Polimi il mercato della pubblicità su Internet è iper-concentrato: in esso i grandi rappresentano circa il 75% dell’intero business. E sono inoltre i responsabili di quasi la totalità della crescita del settore, che vanta investimenti attorno ai 3 miliardi di euro nel 2018, cresciuti dell’ 11% rispetto all’anno scorso. Si tratta di un terzo degli investimenti pubblicitari italiani e tallona la raccolta pubblicitaria televisiva. TV e web insieme quest’anno, infatti, arriveranno a spartirsi il 77% della raccolta complessiva.

L.V.C.

 

(Immagine di copertina tratta da ItaliaOggi)

 

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Articolo pubblicato il 14/11/2018