L’auto manda in rosso il Pil tedesco per la prima volta dal 2015

Bundesbank: banche vulnerabili

Fonte: Ilsole24ore.com

L’industria dell’auto, tradizionale motore dell’economia tedesca, questa volta manda in rosso il Pil della locomotiva europea.In Germania il Prodotto interno lordo è infatti diminuito dello 0,2% nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti. Lo ha reso noto l'ufficio federale di statistica. Su base annua il Pil tedesco ha segnato un incremento dell'1,1 per cento.

La contrazione è maggiore del previsto, gli analisti infatti stimavano un calo dello 0,1 per cento. Si tratta secondo la maggior parte degli economisti di un incidente di percorso legato ai nuovi e più stringenti standard sulle emissioni delle auto diesel che hanno provocato un temporaneo rallentamento delle fabbriche automotive tedesche in attesa che si adeguino ai nuovi criteri.

La caduta della produzione di auto
Destatis, l’Istituto di statistica, ha precisato che sono scese sia le esportazioni sia i consumi privati, mentre gli investimenti e le costruzioni hanno proseguito l’espansione. Secondo i dati di Vda, l’associazione delle case automobilistiche tedesche, solo in settembre la produzione è crollata del 24% rispetto a un anno prima.

Frena anche l’area euro
Il dato tedesco, insieme a quello italiano (che nel terzo trimestre ha fatto segnare una crescita zero, +0,8% tendenziale, il peggiore in Europa), pesa su quello dell’area euro. Nel terzo trimestre del 2018 il Pil dell’Eurozona è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. Nella Ue, invece, si è registrato un aumento dello 0,3 per cento. Nel secondo trimestre del 2018, il Pil era aumentato dello 0,4% nell'area dell'euro e dello 0,5% nella Ue. Rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, il Pil è aumentato dell'1,7% nell'area dell'euro e dell'1,9% nella Ue, dopo il + 2,2% e il + 2,1% rispettivamente registrati nel trimestre precedente. A settembre 2018 nell'area dell'euro la produzione industriale è diminuita dello 0,3% su base mensile.

GIAPPONE: PIL IN CALO DOPO TIFONI E TERREMOTO

Una persisente debolezza dell’economia tedesca potrebbe pesare sulle decisioni della Bce, che a fine anno smetterà di comprare titoli di Stato e che nella seconda metà del 2019 potrebbe ricominciare ad aumentare i tassi d’interesse.

«Le fluttuazioni nei dati - ha osservato Jens Weidmann, presidente della Bundesbank - non possono nascondere il fatto che la ripresa in Germania e nell’area euro resta intatta».

Bundesbank: banche vulnerabili a frenata dell’economiaUn calo pronunciato dell'economia potrebbe rivelare i punti deboli del sistema finanziario tedesco, che si sono accentuati in un contesto di bassi tassi di interesse. Lo afferma la Bundesbank nel suo rapporto sulla stabilità finanziaria. «È dunque il momento di rafforzare gli strumenti di difesa e i cuscinetti in vista dei momenti difficili», sottolinea Claudia Buch, vice presidente della banca federale. Un aspetto positivo, nota d'altra parte la Bundesbank, è il fatto che le banche hanno «aumentato sensibilmente il proprio patrimonio dalla crisi finanziaria in avanti». Ciononostante, mette in guarda, «il mercato bancario tedesco ha un grande problema di redditività debole», che «limita le possibilità di costituire cuscinetti supplementari di capitale».

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Articolo pubblicato il 15/11/2018