Torino - "Giornata mondiale del neonato pretermine"
Da sx i dottori Enrico Bertino, Alessandra Coscia, Claudio Fabris ed un'operatrice

Nel mondo circa un bambino su dieci nasce pretermine

Anche i bimbi prematuri, quelli cioè che nascono prima delle 37 settimane di gravidanza, hanno un giorno speciale in cui festeggiare: è oggi, il 17 novembre, la "giornata mondiale del neonato nato pretermine”. E’ come se questi bimbi, che oggi sono diventati adulti, si prendessero per mano per dire al mondo intero che "Noi ce l’abbiamo fatta, siamo diventati grandi, grazie all’amore delle cure e dei nostri genitori". Ma è anche come se i più piccoli, che in questo momento si trovano in una incubatrice di una terapia intensiva dicessero "Ce la faremo pure noi, dateci il tempo".

 

Nel mondo circa un bambino su dieci nasce pretermine. Alcuni stanno nel palmo di una mano tanto è il loro peso, meno di 1.500 grammi di vita, e questi sono bimbi che nascono sotto le 32 settimane di gravidanza. Nel nostro paese i bimbi pretermine sono l'8% dei nati, quelli gravemente pretermine sono l'1%. In Piemonte nascono ogni anno circa 3mila nati pretermine e 400 gravemente pretermine e le terapie intensive neonatali si prendono cura di loro.

 

La terapia intensiva neonatale dell’ospedale Sant’Anna è per le mamme e i papà di questi piccoli una “seconda casa” perché ad ogni ora del giorno e della notte possono passare a trovarli.

Così, anche alle dieci della sera si vede arrivare un papà che con il suo badge apre la porta della terapia e va verso l’incubatrice che riconosce: dentro dorme il suo bambino, una cuffietta tiene al caldo la testolina.

 

"Per non alterare il ritmo sonno-veglia le luci sono abbassate e i copriculla sulle incubatrici. I rumori sono il più possibile attutiti"

 

spiega la dottoressa Alessandra Coscia della neonatologia universitaria che aggiunge:

 

"Tutto questo per garantire un microambiente favorevole alla crescita fisiologica dei bambini".

 

Il papà, fra apprensione, tenerezza e gioia, resta a guardare il suo piccolo e si fa quasi mezzanotte. Gli scatta una foto con una polaroid che il personale medico gli ha dato. La porterà a vedere a casa, dove l’aspettano in piedi i fratellini "Papà, come sta la nostra sorellina?". E porterà la foto anche alla mamma che, avendo affrontato una gravidanza a rischio, è ricoverata in terapia intensiva.

 

"Sono tante le storie che si incontrano qui"

 

spiega il direttore Enrico Bertino.

 

Genitori e operatori della terapia intensiva neonatale e i bimbi prematuri diventati adulti sono il volto della onlus Piccoli passi dell’ospedale Sant’Anna.

 

Oggi, dalle 16,30 festeggeranno al Toolbox, in via Agostino da Montefeltro 2. Verrà presentato il progetto "Ambiente e arte come elemento di cura” progettato dalla Fondazione per l‘Architettura e da Dear-Design Around onlus.

 

"Questo progetto ?- preannuncia il presidente Claudio Fabris – è pensato per assicurare più umanizzazione dell'assistenza per i nostri piccoli guerrieri".

 

 

 

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Articolo pubblicato il 17/11/2018