Perché Torino si chiama così, perché Torino si fregia di un oroscopo

Una risposta a 101 Perché di Torino

Dopo le pubblicazioni di “Keep Calm e passeggia per Torino”, “365 giornate indimenticabili da vivere a Torino” Daniela Schembri Volpe si presenta nuovamente in libreria con un nuovo accattivante libro:”101 PERCHE’ SULLA STORIA DI TORINO” pubblicata dalla casa editrice romana   Newton Compton Editori (383 pp. Ill. ni b/n € 12.00).

101 capitoli strutturati in otto sezioni, accompagna il lettore alla scoperta della città sempre pronta a trasmettere quella giusta misteriosa aria che avvolge le sue storie, le curiosità e gli aspetti insoliti  che coinvolgono sia il  lettore, che il visitatore.

Leggere questo libro, è come entrare in una macchina del tempo: perché Torino e stata chiamata, e continua a chiamarsi così, il lettore  si potrà  poi trovare anche a  presenziare ai preparativi per una battuta di caccia per lo zar Nicola II o alla conquista del Karakorum in Himalaya  da parte del Duca degli Abruzzi.  Altre curiosità sviscerate dalle pagine: per quale motivo la Gioconda di Leonardo tutta impachettata transitò per Porta Nuova, per farvi ritorno a Parigi al Louvre, perché Cesare Lombroso voleva studiare la mente di Tolstoj.

Cosa dire poi della sorprendente Torino che  ha un oroscopo tutto suo, perché la pietra della bancarotta  è arrivata a Torino, perché a Torino i santi si occupavano dei poveri diavoli; perché la Porta Palatina è l’unica delle quattro porte romane sopravissute. Infine si arriva nell’epoca moderna al “99 perché”. L’autrice si domanda perché un pubblicitario torinese conquistò “Carosello”.

Fu proprio  il torinese Romano Bertola che nel 1960 iniziò a lavorare per il più noto studio pubblicitario della città, l’agenzia Armando Testa, e si occupò della composizione dei motivetti e dei relativi testi pubblicitari che venivano impiegati nel mitico contenitore pubblicitario degli Anni ‘70 e, che diventarono dei veri e propri slogan utilizzati, allora, nella vita di tutti i giorni. 

Per reclamizzare  i prodotti Ferrero, il pubblicitario Bertola, creò il simpatico volatile Jo Condor; per la Talmone il tormentone: “Miquel son mi, son sempre mi/ è arrivato il merendero”, il messicano Miguel porgeva il biscotto Mattutino ai bambini. Altri motivetti, come la “Maria Rosa” per il lievito Bertolini; “L’Olandesina” per il detersivo della Mira Lanza, diventarono dei mitici  spot che si fischiavano per le strade, e che  ancora  oggi raccolgono migliaia di visualizzazioni su You Tube. Un libro  molto interessante sotto tutti i punti di vista.

  Daniela Schembri  Volpe nativa di Palermo, ha conseguito al Politecnico di Torino il titolo in Scienze e arti della stampa. Si è occupata di grafica come art director junior e da tempo lavora nell’editoria come correttrice di bozze e editor. Pubblicista, ha vissuto all’estero in diverse città del mondo, come abbiamo scritto precedentemente in passato per la  casa editrice romana Newton Compton ha pubblicato i seguenti volumi:

365 giornate indimenticabili da vivere a Torino” e “Keep calm e passeggia per Torino”.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 26/11/2018