Cuneo - Le Fotografie di Michele Pellegrino in un lussuoso libro della Fondazione Cassa Risparmio

Oltre trecento pagine di immagini documentano un mondo ormai scomparso

Lo stupendo libro di Michele Pellegrino “STORIE” realizzato con il sostegno dalla Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo, edito da Skira  in versione italiano - inglese  con saggi di Enzo Biffi Gentili  e Walter Guadagnini, presenta  nelle oltre trecento pagine  splendide fotografie in bianco nero, degli anni 1970-1980, di un mondo che non esiste più.

Il  Maestro racconta come avvenne il  suo avvicinamento  alla fotografia, avvenuto a trentatre anni, prima di quel momento aveva svolto i lavori più umili: dal garzone nelle campagne cuneesi  alla pastorizia. “La fotografia - afferma- non sapevo cosa fosse, cosa servisse avevo visto alcune riviste con delle fotografie in bianco e nero. Autodidatta, non per scelta, ma per necessità”.

Nel saggio di Ezio Biffi Gentili: ”… Queste Storie di Pellegrino costituiscono una consapevole, e complessa, forma di pensiero visivo, una narrazione come  trasmissione di valori culturali che deve stimolare nuove ipotesi ricostruttive e analisi storico-critiche”.

Il primo tentativo fotografico  serio documentativo fu con il libro “il profondo Nord”. “Era il mondo che conoscevo meglio - dice Pellegrino- erano gli anni che la montagna si spopolava, la gente era abbandonata da tutti, l’unica possibilità per loro era quella di migrare verso la pianura, la città, la fabbrica - pertanto -  ho deciso  di raccontare questo “esodo”percorrendo le valli cuneesi da cima a fondo fornendo un indagine più documentaristica possibile”.

Questo mondo oggi non c'è più rimangono come documentazione storica queste eccellenti fotografie riportate nel volume. Nel raccontare questo mondo passato  con immagini, a quei tempi non era facile, e   ben presto Pellegrino si rese conto, ma la tenacia del montanaro che  la conosceva molto bene si  avvicinava ai personaggi e senza premura (una delle virtù oggi perse)  parlava  finché si catturava quella fiducia reciproca (in quanto la macchina fotografica  era una diffidenza) alla fine  di un lungo dialogo  riusciva a ricavare tre o quattro scatti. I selfies  non andavano ancora di moda.

Nel secondo intervento di Walter Guadagnini ci illustra la famiglia del fotografo,   :”Scene di amanti di matrimoni e gravidanze, di unità famigliare con le sue gioie e i suoi problemi, le prove che deve affrontare, la devozione profondamente radicata, i contrasti. Fotografie della casa con tutto il suo calore, la sua magnificenza, le sofferenze e gli entusiasmi. Immagini del singolo individuo e dell’unità famigliare, cogliendo le reazioni dinanzi all’inizio di  una  nuova vita e proseguendo fino alla morte e alla sepoltura”.

Fotografie che descrivono l’uomo nel suo rapporto con l’ambiente, con la bellezza  e la ricchezza  della terra ereditata, e che rivelano quanto è stato fatto con questa eredità, le cose buone e grandiose, le cose stupide e  distruttive. Fotografia  che si interessano di religioso e non di  religioni, di coscienza umana e non di coscienza sociale“.  

Nel saluto istituzionale  Giandomenico Genta - Presidente della Fondazione Cassa Risparmio di Cuneo-:” L’intero archivio fotografico di Michele Pellegrino è stato donato alla Fondazione CRC perché venisse custodito a beneficio di tutti i possibili fruitori e appassionati della fotografia d’autore.

Le fotografie raccolte in questo volume sono -continua il Presidente-  istantanee di un mondo e di un paesaggio che fanno parte della nostra storia e in cui ci possiamo riconoscere quotidianamente, sono un bagaglio di conoscenza che la nostra Fondazione ha l’onore e il dovere di custodire a beneficio di tutti”.

Michele Pellegrino nato  nel 1934 a  Chiusa Pesio (una cittadina del cuneese) per cinquant’anni ha raffigurato personaggi e paesaggi di un profondo nord ovest piemontese, franco-provenzale e occitano per molti versi non conforme a narrazioni nominanti.

Questo volume appare come un’opera coerente e complessa che invita a diversi livelli di lettura e a interpretazioni a volte opposte.

Sono storie insieme realistiche e fantastiche, documentarie  e allegoriche,spirituali e a tratti spiritosi che compongono una eccentrica e magistrale parabola, diretta a far riflettere su dimensioni alternative della nostra storia, umana e fotografica.

Un libro dove le immagini parlano di più che le lunghe filippiche, e invitano a riscoprire: il  giusto valore umano, il mondo del lavoro, e soprattutto il senso della vita, il rispetto alla cose materiali e alla persona.

Didascalie foto:

Foto copertina libro  “Peveragno 2013”

Foto 1 “Santuario di Castelmagno 1974”

Foto 2 “Valle Grande Vernante 1976”

Foto 3  “Valle Varaita 1976”

Foto 4  “Pianura Cuneese, anni settanta”

Foto 5  “Veduta dell’Aiguille du Midi 1999”

Foto 6  “Conchiglia 1989”

Foto 7 “Cuneo 2007”

Foto 8 “Monastero di Ovada, Passioniste 1973”

Foto 9 “Valle Gesso 1991”

 

 

 

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Articolo pubblicato il 01/12/2018