Il mondo umano e animale nel Medioevo raccontato attraverso fantastiche storie

Tutti gli animali terrestri rivisti nella vita degli uomini dall’anno Mille al Rinascimento - com’è cambiato il legame tra l’uomo e l’animale

Un libro, dove il lettore viene invitato a riflettere fin dalle prime battute su quanto enunciato. Nella vita quotidiana gli uomini del Medioevo, dotati solo di lance e spiedi, di qualche coltello o di qualche spada, erano dominati da ben altro sentimento: la paura. Oggi?

 Il libro “Uomini e Animali nel Medioevo” edito dalla Società Editrice Il Mulino ( copertina cartonata con sovraccoperta,  pp. 386 illustrazioni colori €40.00) Chiara Frugoni – autrice dello splendido volume  - ci mostra  le mille facce della storia di una relazione secolare, simbolica, quanto reale, tra gli uomini e gli animali. Uno sfarzoso corredo di immagini rende vivo, palpitante quel tempo lontano.

Il libro pagina dopo pagina mette in risalto con  la costatazione e la riflessione di certi punti delicati  come quello riportato sul problema del peccato originale. L’autrice descrive  a pagina 23:

Volutamente non ho mai parlato, nella mia esposizione  di peccato originale a proposito della disobbedienza  di Adamo  ed Eva, perché è un concetto che non appartiene agli estensori del Genesi: sia qui sia in tutto l’Antico Testamento “non si trova” l’affermazione che per colpa di Adamo ogni uomo nasca peccatore”. Dio punisce il serpente tentatore, e poi Adamo ed Eva  perché gli hanno dato ascolto ma non esiste nemmeno una parola che permetta di pensare che la colpa dei progenitori si trasmetterà spiritualmente ai figli, facendoli quindi nascere con la macchia del peccato ….”

Unicorni, draghi, grifoni: una folla di creature surreali e favolose, ma anche molto concrete e temute, popola la vita degli uomini intorno al 1000 e fino al Rinascimento.

Santi padri del deserto, monaci, autorevoli predicatori assicuravano che la terra fosse gremita di bestie feroci, nonché di esseri mostruosi e ibridi. E poiché alle bestie si guardava alla luce della Creazione, ecco sorgere alcuni interrogativi fondamentali.

Un uomo con la testa di cane doveva essere battezzato? Poteva Dio aver creato qualcosa di tanto orrido? Nel Medioevo si sapeva di vivere ormai di un paradiso perduto. Così come perduto per sempre-dopo la trasgressione dei progenitori - era il meraviglioso  rapporto di subordinazione che gli animali, creati per servire Adamo, avevano intrattenuto con gli uomini.

“Un santo molto deciso come San Bernardo intorno al 1125 protesto assai vivamente di fronte al proliferare degli animali rappresentati nei chiostri, in polemica contro i monaci cluniacensi e le loro fastose chiese ed abbazie: a suo dire raffigurazioni che distraevano da quella che avrebbe dovuto essere la severa vita monastica”. 

Si parte dal capitolo che narra il racconto della genesi quando l’uomo impone il nome agli uomini, gli animali al servizio dell’uomo, animali immaginati e temuti, belve e serpenti, il messaggio di Cristo, le mappe (Mappa mundi di Ebstorf) per viaggiare, animali veri presunti pericolosi, il problema del peccato originale, infine nel quinto e ultimo capitolo l’autrice  affronta  la posizione di san Francesco  con il dialogo agli animali  che fu complessa, ma  molto originale e innovativa. Egli si sentiva creatura fra le creature e riteneva che uomini e animali e perfino gli esseri inanimati dovessero rendere grazie a Dio.

Celebre è la predica che egli rivolse agli uccelli. Tommaso da Celano nella prima biografia dedicata al santo inizia a narrare dell’inconsueto sermone di Francesco agli uccelli, si premurò di enumerare le specie dei destinatari:”Erano raccolti insieme a moltissimi  uccelli d’ogni specie ,colombe, cornacchie e monachine[uccelli acquatici].

Dalla precisa cognizione di un armonia perduta negli uomini e nelle bestie nasce la particolare comunanza che Francesco istituisce con gli animali, sentirsi in senso pieno di fratelli, riconoscendo i diritti dei loro componenti non certo dovuti a crudeltà, ma all’essere stati, come gli uomini, travolti  dalla tragedia di Adamo ed Eva, di Abele e Caino. Il libro termina ponendoci una riflessione non di poco conto, Come è cambiato oggi il legame tra l’uomo e l’animale. Bisogna tenere separata la zoologia  dalla leggenda.

Come sempre, anche in questo caso l’arte e la storia ci aiutano a riflettere sul passato e ad interrogarci sul futuro. Una splendida e autorevole pubblicazione.

Chiara Frugoni ha insegnato Storia medievale nelle Università di Pisa, Roma e Parigi. Tra i suoi libri si segnalano:”Medioevo sul naso. Occhiali  bottoni e altre invenzioni medievali”(Laterza, ultima rist.2014), per Einaudi “Quale Francesco?”(2015) e “Senza misericordia”(con S. Facchinetti, 2016), per il Mulino “Vivere nel Medioevo, Uomini,donne e soprattutto bambini” (2017).

I suoi saggi sono tradotti nelle principali lingue europee, oltre che in giapponese e in coreano.

Foto copertina libro

Foto 1 Mappa mundi di Ebstorf

Foto 2 Morte di Filippo il Bello,London British Library  

  

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Articolo pubblicato il 07/12/2018