Israele - Ecco quali erano i piani di Hezbollah.

I tunnel dovevano servire per isolare Metulla e prendermene in ostaggio gli abitanti, e attacchi lungo tutta la frontiera fra Libano e Israele.

Il tunnel transfrontaliero di Hezbollah svelato martedì mattina dalle Forze di Difesa israeliane poco fuori Metulla doveva essere utilizzato dal gruppo terroristico filo-iraniano libanese per infiltrare miliziani dalla sua unità d’élite Radwan col compito di isolare il villaggio israeliano nell’estremo nord del paese tagliando la statale 90, unica arteria che la collega al resto del paese. Lo ha spiegato un alto ufficiale israeliano accompagnando un gruppo di giornalisti a pochi metri dallo sbocco del tunnel.

 

I militari, ha detto l’ufficiale, hanno deciso di lanciare l’operazione Scudo Settentrionale per scoprire e distruggere i tunnel d’attacco di Hezbollah prima che diventassero operativi e ponessero una immediata e diretta minaccia giacché, ha detto, “i tunnel sono una cosa che non potevamo permetterci di affrontare solo dopo che fosse scoppiata una guerra”.

 

L’ufficiale ha affermato che l’elemento sorpresa è stato una componente importante dell’operazione, tanto che i miliziani di Hezbollah hanno continuato a lavorare nel tunnel vicino a Metulla praticamente fino al momento in cui le Forze di Difesa israeliane hanno pubblicamente annunciato l’inizio dell’operazione. I militari israeliani avevano anche posizionato una telecamera circa 25 metri all’interno del tunnel, collegata a una piccola carica per l’autodistruzione che è stata attivata quando due operativi di Hezbollah si sono avvicinati. Il filmato della detonazione che ha messo in fuga i due jadisti è diventato il video virale del giorno.

 

Il tunnel svelato martedì mattina partiva da una struttura residenziale nel villaggio sud-libanese di Kfar Kela e si infiltrava per circa 40 metri sotto campi di meli e kiwi appartenenti alla comunità israeliana di Metulla. Secondo l’ufficiale, Hezbollah aveva scelto di posizionare l’ingresso del tunnel in un edificio civile usato per fabbricare mattoni per via della sua posizione strategica in prossimità di una postazione dei caschi blu Unifil, nascosto dietro il muro di sicurezza e non visibile direttamente da Israele. Ma i jet israeliani, ha aggiunto l’ufficiale, nei loro voli di ricognizione avevano notato decine di camion che entravano e uscivano dall’edificio e si spostavano per circa 10-12 km per smaltire il materiale asportato.

 

L’Unifil, a detta dell’ufficiale, è stata colta di sorpresa dalla scoperta del tunnel e mercoledì ha voluto incontrare rappresentati sia delle Forze di Difesa israeliane che delle Forze armate libanesi per parlare della questione. Nell’occasione, le Forze di Difesa israeliane hanno ribadito la loro protesta per la “grave violazione della sovranità israeliana e della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.

I militari israeliani valutano che ci sono voluti circa due anni a Hezbollah per scavare nella roccia il tunnel lungo più di 200 metri, e ritengono che vi siano altri tunnel anche più lunghi da altre parti lungo il confine di 130 km tra Libano e Israele. La scoperta del tunnel alle porte di Metulla rappresenta il frutto di anni di raccolta di informazioni di intelligence e di considerevoli investimenti in tecnologia da parte delle Forze di Difesa israeliane.

 

“Hezbollah ha tenuto un profilo estremamente basso da quando abbiamo avviato l’operazione – ha sottolineato l’ufficiale – Ancora non riescono a capire fino in fondo cosa sappiamo realmente dei loro progetti”. Comunque, qualora il gruppo terrorista decidesse di reagire con la violenza ai lavori dei genieri sul versante israeliano del confine, le Forze di Difesa israeliane hanno pronte una serie di opzioni militari per contrattaccare.


(Da: Jerusalem Post, 6.12.18)

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Articolo pubblicato il 13/12/2018