Mino Giachino il politico piemontese dell’anno

Tra le tante mediocrità e contraddizioni della politica locale, qualche speranza per il futuro si riesce a intravedere

Per il Piemonte si chiude l’anno 2018 un altro anno complicato, in calo la produzione per il forte calo delle auto, aggravato dalla ECOTASSA grillina e con la classifica che ci danno i giornali quotidiani: terzi per tasse, mentre nella graduatoria del PIL procapite siamo la undicesima Regione su 20. 

 

Il Piemonte che ha unito l’Italia e dove sono nate molte cose, la Regione che ha trainato per 140 anni lo sviluppo dell’Italia ora sta perdendo troppo terreno rispetto a Lombardia e Emilia le nuove locomotive d’Italia. 

Per capire la differenza. Se facciamo 100 la media europea (compresi i Paesi dell’Est) del PIL procapite la classifica vede il Piemonte a 101, la Lombardia a 126 e l’Emilia a 119. 

Il 2019 sarà l’anno del voto per la Regione e forse è ora di cambiare perché neanche Chiamparino, che a Roma da tempo non tocca più il boccino,  ha saputo risollevarla.

In questo Piemonte indebolito dalla morte di Marchionne perché il nuovo management voluto dalla famiglia Agnelli è americano e non ha legami affettivi per Torino, l’unica speranza è nella ripresa della politica e nel rilancio che dovrebbe darci il Competence Center voluto da Industriali e Politecnico.

 

Ma l’anno difficile si è chiuso con la grande Manifestazione del SÌTAV che il 10 Novembre ha riempito piazza Castello e che ci ridà speranza.

Torino come con la Marcia dei 40.000 nel 1980 ha dato un segnale forte al Paese, SÌ ALLA CRESCITA attraverso la TAV e le infrastrutture (Asti Cuneo, Tangenziale Est, Linea 2 della Metropolitana)...

La molla é scattata dopo che le divisioni tra i 5 Stelle ci avevano fatto perdere le Olimpiadi del 2026 e dopo che Lunedì 29 Ottobre in Consiglio Comunale a Torino i 5 Stelle avevano voluto votare il NO alla TAV.

Chi era in Piazza del Municipio ha potuto vedere la divisione tra i No Tav e tutto il resto della Città a favore del Sì alla TAV.

 

Mentre tutte le Imprese erano al primo Piano  a chiedere la TAV, sotto i portici Sindacati, PD, Forza Italia , ex allievi di Val Salice erano lì a dire di SÌ. 

In prima fila Giachino e i suoi ragazzi di SÌLAVORO. Mentre i NO TAV urlavano e se la prendevano in particolare con Giachino, il più competente in materia,  il loro nuovo nemico , “GIACHINO VAI VIA DA TORINO”.

 

Intanto la Petizione SÌTAV scritta a Giugno da Giachino che domenica 28 contava 5.000 adesioni, quel Lunedì si impennava a 14.000, una valanga di SÌTAV che sarebbe cresciutA nei giorni successivi al punto che Mercoledì 31 a La Stampa l’allievo di Donat-Cattin  parlava di una Marcia SÌTAV.

 

Venerdì 2 Novembre  in una riunione riservata tra Giachino, alcuni Industriali e 2 Madamine, Giachino aveva proposto  di organizzarla per Sabato 10 Novembre prima che scendessero in piazza i partiti con ben altro risultato.

 

Malgrado il poco tempo, con la adesione di tutti; imprenditori,  commercianti, artigiani, professionisti e quasi tutto il Sindacato, la piazza si riempiva oltre ogni limite e tutta Italia attraverso la diretta di Sky, Tgcom24 poteva assistere a una grandissima manifestazione, educata e gentile a favore della crescita e che diceva forte ”NO alla Decrescita”.

 

Di fronte agli schermi TV stupiti Di Maio, Salvini, Berlusconi.

Il Foglio ha parlato di Movimento del 10 Novembre.

Dopo il Governo si è affrettato a convocare le categorie produttive a Palazzo Chigi.

Salvini, a rimarcare la sua differenza dai Grillini, riceveva  Giachino al Viminale per farsi spiegare l’importanza della TAV.

La Stampa ha intitolato il giorno dopo la grande foto della Piazza gremita come “L’ALTRA ITALIA”. 

L’altra Italia che vuole il lavoro e non il reddito di cittadinanza, l’altra Italia che vuole risolvere i problemi del Paese come una qualsiasi azienda, aumentando il fatturato cioè il PIL, unico modo vero per creare nuovi posti di lavoro.

Dal palco quel giorno la “Linea” come si diceva una volta, l’ha data Giachino, il piemontese nato a Canale d’Alba ma da cinquant’anni a Torino dove ha collaborato con Donat-Cattin poi con Ghidella, mitico ad della Fiat Auto, e poi Dirigente TNT.

Ispirandosi a Cavour, l’architetto dell’unità d’Italia, Giachino dopo aver elencato i problemi del Paese che da vent’anni cresce troppo poco tanto da perdere 20 punti rispetto alla media europea ha detto che dopo i risultati insufficienti delle riforme fatte dagli ultimi Governi occorre cercare di vendere di più nel mondo le 4 eccellenze italiane: Turismo, Made in Italy, Manifattura ed Enogastronomia .

Oggi le esportazioni italiane valgono 500 miliardi di Euro. Un aumento del 3% all’anno ci darebbe 1 punto di PIL di crescita in più e nuovi posti di lavoro. Ma per esportare o per far arrivare i turisti da tutto il mondo occorre avere una rete di trasporto moderna collegata al mercato globale.

Ecco perché per il Piemonte la TAV é vitale e strategica. L’alternativa è tra essere esclusi dalla rete di trasporti del futuro ad essere invece dentro una rete collegata alla Via della Seta e al mercato mondiale.

Un disegno convincente che ha avuto un successo di applausi enorme in Piazza.

Vale per tutti la telefonata della Gelmini, una donna definita molto forte, che al telefono ha detto: ”Mino mi hai emozionata”.

Ecco perché più delle Madamine a nostro pare Mino GIACHINO é il politico piemontese dell’anno 2018.

Per il suo coraggio di organizzare in soli 9 giorni una Manifestazione che ha cambiato la prospettiva politica nel Paese.

Senza quella Manifestazione oggi non avremo la TAV perché dopo il Consiglio Comunale di Torino Toninelli l’avrebbe fatta saltare.

E Giachino ha rischiato, intuendo che la parte migliore della Città, imprenditori, professionisti, giornali, che stavano aderendo alla sua petizione, avrebbe partecipato in massa. 

Senza rischio non si ottiene nulla!

 

Lo diciamo perché siamo convinti che occorra uscire dalla logica di chi ha fatto la politica negli ultimi anni e ci consegna una Città e una Regione in declino.

Giachino esprime una VISIONE convincente, che ha capito per primo il declino e la priorità del lavoro e che ha ideato anche uno strumento per coinvolgere la volontà popolare come quello della PETIZIONE On Line indirizzata agli Uomini di Governo . 

 

Proprio Venerdì scorso Giachino insieme a Roberto Rosso ha presentato una Nuova Petizione on Line a Toninelli per la Asti Cuneo.

Da quel 10 Novembre sembra di essere in un altro ambiente. La TAV é uno degli argomenti più discussi da giornali, radio e TV.

Se frequentate la Roma politica o gli ambienti dei trasporti e delle infrastrutture che seguono la politica vi chiederanno notizie di Giachino e delle Madamine.

Le Madamine fanno notizia perché sono donne, sono sette e perché vengono contrapposte alla Sindaca ma è chiaro che sulla TAV sono appena all’ABC...

Ma come hanno detto i tecnici della Questura in piazza c’era la metà di chi aveva aderito alla Petizione SÌTAV di Giachino.

 

Organizzare in meno di dieci giorni una Piazza da 40.000 persone a favore della TAV é una cosa che ha stupito tutti i leader nazionali, incollati davanti alle riprese in diretta di Tgcom24 o di Sky... Aver raccolto con una petizione 107.000 adesioni viene visto come un’enormità.  

Nel Palazzo che forse ha paura di ritornare al voto anticipato, la TAV viene considerato un argomento importante che val bene una crisi di Governo sia per chi la vuole sia per chi non la vuole.

In una Torino in cui i partiti contano sempre di meno che un politico abbia avuto questa capacità stupisce. Torino negli ultimi tempi ha perso le Olimpiadi oggi si fa scippare il tesoretto di 29 milioni delle Olimpiadi 2006 e rischiava soprattutto di farsi scippare la Torino Lione.

 

Al ristorante Pollastrini, che Giachino frequenta da 30 anni, la gente si alza e va a salutarlo e a ringraziarlo e lui ricambia perché è uno molto alla buona... e non se la tira.

La Stampa ha dato incarico a un figlio d’arte come Mattia Feltri per contrapporlo al coordinatore di Forza  Italia, Paolo Zangrillo che poveretto le ha sbagliate tutte...

È un politico diverso, molto umile ma studia le carte come nessuno, ha avuto maestri di grande livello come Donat-Cattin, De Mita, Ghidella, Letta e Berlusconi.

Ha studiato la politica di Cavour, Giolitti e De Gasperi come pochi altri. 

Per la politica dei trasporti e della logistica é considerato il miglior uomo di governo degli ultimi 15 anni.

Si tiene aggiornato in continuazione. Pranza sempre da solo per poter leggere giornali, riviste e studiare le relazioni sul settore.

È stato il primo nel 2008 ad accorgersi che il Piemonte cresceva meno della media nazionale. 

Ha una sensibilità umana che ha colpito lo stesso Arcivescovo Nosiglia.

Porta nella politica l’atteggiamento del manager che prima di tutto guarda i conti del PIL prodotto e del PIL procapite piemontese che oggi è allo stesso livello della media europea (che comprende anche le Regioni ex comuniste. Questo impoverimento lo pagano soprattutto i pensionati con la minima, i disoccupati, i cassaintegrati etc..

Nel 2017 ha ottenuto, primo politico, il Premio LOGISTICO dell’anno.

Una sua legge sui trasporti, quella sui costi minimi, molto contrastata, ha avuto l’ok della Corte Costituzionale.

Dei politici é quello che guarda alle scelte da fare per rilanciare economia e lavoro a Torino e in Piemonte, indebolite dalla morte di Marchionne, dalla perdita di aziende importanti, dal calo dell’auto, dalla perdita delle Olimpiadi.  

Senza la TAV e con un aeroporto poco collegato col mondo per Torino il declino sarebbe conclamato.

Ecco perché occorre sperare che Giachino ce la faccia... perché poi ce la farà il Piemonte...

 

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Articolo pubblicato il 25/12/2018