Aosta - Le guerre dalla Siria all’Iraq dall’Ucraina al Bangladesh in un reportage di Ugo Lucio Borga fotogiornalista valdostano

Centoventi fotografie raccontano il dramma delle guerre sparse per il mondo, alcune ormai note, altre dimenticate

“Collateral Damages”, danni collaterali in gergo militare, è la mostra curata da Daria Jorioz in programma fino al 31 marzo 2019  al Museo Archeologico di Aosta.

Il lavoro di  Ugo Borga da sempre si concentra sulle guerre,  anche quelle dimenticate, sulle crisi umanitarie e sulle questioni sociali e ambientali.

Nel saluto istituzionale l’Assessore all’Istruzione e Cultura della Regione Autonoma Valle d’Aosta Paolo Sammaritani :”Attraverso una documentazione fotografica di grande impatto, realizzata da un fotoreporter le cui immagini sono state pubblicate da diverse testate internazionali, induce una riflessione sui problemi che affliggono l’epoca contemporanea”.

Accompagna il progetto espositivo un catalogo bilingue italiano-francese edito dalla Tipografia Duc (pp. 151 immagini bianco nero € 25.00) curato da Daria Jorioz e con un testo critico di Marco Maggi.

Le donne, gli uomini, i bambini morti sotto le macerie vengono considerati danni collaterali e da questo parte la mostra di 120 fotografie  realizzate nei reportage del fotogiornalista valdostano Ugo Borga  eseguite nelle varie zone del mondo dove sono in corso conflitti armati.

Nel mondo, allo stato attuale, si combatte ovunque e tra gli effetti dei conflitti armati ci sono anche milioni di civili, che tentano si sopravvivere alla guerra alla fame ai disastri ambientali.  Daria Jorioz (curatrice della mostra e del catalogo) :”I reportage di Ugo Lucio Borga nelle zone martoriate del mondo dalla Siria alla Libia, dalla Repubblica Democratica del Congo  al Sud  Sudan, dalla Somalia all’Eritrea, dal’Iraq all’Ucraina, si compongono di scatti la cui drammaticità a volte diventa quasi  sostenibile anche per i nostri occhi ormai anestetizzati  dalla qualità spropositata di immagini a cui ci ha sottoposto l’era digitale”. 

Nella prefazione del volume  Marco Maggi scrive :”La guerra è per  Borga un nodo di contraddizioni insolubili dal suo interno, il fondo di un pozzo da cui, con le sue sole forze, chi vi è precipitato non può in alcun modo risalire ….” :”Sono sinceramente convinto che la pace possa essere costruita solo durante la pace, quindi prosegue, indicando la causa strutturale delle guerre contemporanee con la lucidità di chi non ha distolto lo sguardo di fronte all’orrore”.

Le immagini esposte sono volutamente intense,  ma hanno lo scopo  non di sfiorare ma di scuotere le coscienze.  Ancora un altro passaggio dalla prefazione di Maggi, dove Borga scrive di getto:”Le parole non bastano, nemmeno le immagini. S’impregnano d’angoscia come alghe sotto la pioggia”. E’ possibile raccogliere parole e immagini taccuini e fotografie; per comprenderle, occorre che esse trovino collocazione nella prospettiva  del tempo, con quanto di oblio ciò inevitabilmente comporta”.

Una mostra assolutamente da vedere per comprendere al meglio che la pace si costruisce durante la pace,  e come vademecum il prezioso e riflessivo catalogo fotografico per iniziare a dire basta guerre.  

Foto: locandina mostra

 Foto 1: Kirikuk  Iraq, ottobre/novembre 2016: combattenti curdi del PKK sulla  linea del fronte. Le posizioni delle milizie dello Stato Islamico si trovano a circa 300 metri.

 Foto 2: Ajdabiya, Libia marzo-aprile 2011 , un miliziano sulla linea del fronte si prepara per entrare nella città , strenuamente difesa dall’esercito di Gheddafi, a bordo di un technical. Le probabilità di sopravvivenza per gli uomini in torretta destinati a queste azioni sono irrisorie.

 Foto 3: Bangui, Repubblica Centrafricana, campo profughi Jean Paul II, gennaio/febbraio 2014: le truppe ruandesi tengono sotto tiro una folla di bambini rifugiati nel campo. L’impiego di bambini soldato nel contesto bellico centrafricano è molto diffuso.

  Foto 4 Mopti, Massisi, Repubblica Democratica del Congo: donna sopravvissuta  all’attacco di milizie armate appartenenti a uno dei 53 gruppi che imperversano nella regione. Le milizie sono entrate nel villaggio di notte, hanno sequestrato gli uomini e stuprato e mutilato  circa 256 donne,. Lo stupro di massa, in Congo, è utilizzato come arma di guerra

Foto 5 Debaltsevo, Donbass, Ucraina, gennaio 2015: civili in fuga dalla città sotto assedio. Tutte le case, le strade, i giardini sono stati trappolati  o minati.

 Ugo  Lucio Borga è un fotogiornalista e scrittore italiano. Il suo lavoro si concentra da sempre sulle guerre, anche quelle dimenticate, sulle crisi umanitarie, sulle questioni sociali e ambientali in Africa, Sud America, Medio Oriente, Asia, Europa.

Ha realizzato reportage di approfondimento in tutto il  mondo, tra gli altri, la primavera araba, la guerra in Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Somalia, Sud Sudan, Libia, Siria, Iraq, Filippine gli scontri religiosi nel nord del Libano, la dittatura in Eritrea. I suoi articoli e reportage sono apparsi su molti giornali riviste, tv e radio tra cui Time magazine, Time Lightbox (USA) The Guardian, The Observer, The Independent (Inghilterra), Die Zeit e molti altri. Nel 2011 ha ricevuto il primo premio Novinarska Cena Journalism Avvard per una serie di storie sui ribelli durante la guerra libica.

 

Collatteral Damages Museo Archeologico Regionale Aosta. Orari da martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì. Per informazioni assessorato Istruzione  e Cultura , Struttura Attività Espositive Tel. 0165.275937(www.regione.vda.it)

 

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Articolo pubblicato il 06/01/2019