Selezione Naturale, Artificiale e…
"Resi Umani" di Pietro Buffa e Mauro Biglino

Quale futuro per la nostra Specie?

 

Selezione Naturale, Artificiale e…

 

In questi ultimi anni alcune voci “fuori dal coro” hanno posto in evidenza molte anomalie biologiche e teologiche, relative all’evoluzione e alla storia dell’Uomo, che sembrano spiegabili con paradigmi interpretativi assolutamente nuovi.

Da un lato lo studioso Mauro Biglino mette in evidenza una infinita serie di incongruenze che demoliscono le consolidate interpretazioni del Vecchio Testamento, dall’altro una nuova affascinante proposta biologica sull’evoluzione umana, declinata con grande competenza da Pietro Buffa, Biologo molecolare, specializzato in Bioinformatica.

Due tipologie apparentemente lontane tra di loro, almeno da un punto di vista delle appartenenze culturali.

Come abbiamo descritto nei due articoli relativi al testo di Pietro Buffa, “I Geni Manipolati di Adamo”, la linea evolutiva che riguarda l’origine dell’Uomo, sembra essere “disturbata” da incomprensibili anomalie che paiono in contrasto con i canoni della Selezione Naturale darwiniana.

Elencherò, a titolo di esempio, solo alcune delle convincenti considerazioni che Pietro Buffa esprime nei due libri che ho affrontato, “I Geni Manipolati di Adamo” e “Resi Umani (scritto con Mauro Biglino)”, rimandando il lettore alla lettura dei testi originali:

Circa 6 milioni di anni fa visse un progenitore comune, che diede origine agli Scimpanzé e ai Bonobo, da un lato e all’Uomo moderno dall’altro.

Per 4 milioni di anni il comune progenitore, che intraprese la via dell’Ominazione, produsse forme scimmiesche che popolarono il continente africano adiacente alla Rift Valley: gli Australopithecus.

Nell’arco di tempo relativamente breve, si è passati da un essere scimmiesco (Australopithecus) che deambulava più come uno Scimpanzé che come un Uomo, con un cervello di 350-450 cc, alto 110-150 cm, e che pesava  30-40 Kg, all'Homo habilis, 2,4 milioni di anni fa, il comune progenitore delle due specie più recenti e piuttosto simili tra loro, Homo neanderthalensis e Homo sapiens.

Homo abilis  presentava già un cervello di 700-750 cc, ma venne rapidamente sostituito da Homo erectus, circa 1,8 milioni di anni fa. Homo erectus era alto circa 175 cm e la sua capacità cranica era di circa 1000cc.

Dopo numerose fasi intermedie comparvero, circa 200.000 anni fa, Homo neanderthalensis e Homo sapiens, forme umane che possedevano un cervello di circa 1450 cc.

Homo sapiens esprimeva una maggior armonia scheletrica, minor prognatismo, dentatura più piccola e presenza di mento.

Neanderthal che aveva colonizzato parte dell’Europa scompare dalla scena 40.000 anni fa, periodo nel quale iniziò la diffusione globale di Homo sapiens.

Importante notare che tutte le scimmie antropomorfe, Gorilla, Orango, Scimpanzé… possiedano 48 coppie di cromosomi, mentre Homo neanderthalensis e Homo sapiens solo 46.

Questo fatto di straordinaria importanza è spiegato con la fusione di due cromosomi presenti nel Genoma dello Scimpanzé: il 2a e 2b che si trovano uniti nel cromosoma 2 dell’Uomo.

L’Homo sapiens presenta delle anomalie assolutamente inspiegabili in termini evolutivi: la totale assenza di peli che gli impedisce di ripararsi dal sole e dal gelo senza l’ausilio di coperture artificiali, un parto doloroso e pericoloso, dovuto alle dimensioni eccessive del cranio del neonato ed all’acquisizione della posizione eretta che ha portato alla riduzione del bacino.

Inoltre possiede la capacità di emettere suoni articolati che si traducono in linguaggio,  tale capacità è dovuta sia all’abbassamento della laringe che alla comparsa di una camera faringea posta sopra le corde vocali.

Le dimensioni del cervello, nonché la sua conformazione morfologica sono caratteristiche esclusivamente umane: si pensi che il QE (Quoziente di encefalizzazione) approssimativamente il rapporto tra massa corporea e cerebrale, nell’Uomo è 8, nel Delfino è 5 e nello Scimpanzé solamente 3.

Vi sono moltissime altre considerazioni che non espongo, rimandando, come si è detto, alla lettura dei testi originali.

Mauro Biglino, del quale pubblicammo due interviste, l’11 e il 19 gennaio 2015, è traduttore dall’ebraico antico ed ha analizzato la Bibbia Stuttgartensia redatta sulla base del Codice masoretico di Leningrado.

Il suo ampio ventaglio di pubblicazioni edite da Uno Editori e Mondadori ha raggiunto un numero assolutamente considerevole. Le sue interviste/conferenze, presenti su Youtube, potranno farlo conoscere ai lettori interessati, meglio di qualsiasi presentazione.

Volendo condensare in pochissime battute il Suo pensiero, potremmo dire che i Suoi studi lo hanno portato a rivedere le interpretazioni consolidate dell’Antico Testamento, “obbligandolo” a considerare la Bibbia più un “romanzo storico” che un Libro Sacro.

Nei suoi libri Biglino sostiene che nella Bibbia non si parli di Dio e che tutte le considerazioni teologiche, relative ad una interpretazione metafisica o sacra siano assolutamente assenti nei testi originali o artificialmente manipolate dai presunti traduttori che hanno messo del loro per modificare arbitrariamente il contenuto dei testi.

La sottile e raffinata documentazione che viene proposta a beneficio delle Sue tesi, lascia letteralmente senza fiato e apre le porte a dibattiti pubblici che sembrano difficili da organizzare.

Nei testi di Pietro Buffa e Mauro Biglino emerge un concetto nuovo e sorprendente: la fase terminale dell’evoluzione umana, quella che potrebbe essere avvenuta negli ultimi 2 milioni di anni, potrebbe essere stata accelerata da “cause non Naturali”, dove la Selezione darwiniana non avrebbe potuto agire.

Viene proposta una Selezione artificiale, una sorta di addomesticamento effettuato con manipolazioni genetiche che avrebbero accelerato esponenzialmente lo sviluppo di Homo sapiens. Tale ipotesi, peraltro ottimamente documentata sia da un punto di vista storico-archeologico che biologico, porta inevitabilmente ad un’altra domanda:

l’Uomo moderno, quello presente sulla Terra negli ultimi 4-5.000 anni ha continuato, a sua insaputa, ad essere manipolato geneticamente?

Oppure gli Esseri che lo hanno Creato/Addomesticato sono scomparsi, abbandonandolo al proprio destino?

In questo secondo caso a quale tipo di Selezione saremmo oramai sottoposti? 

Probabilmente la Selezione Naturale ha lasciato spazio a quella Culturale, elaborata dagli Uomini stessi attraverso la fase finale della nostra permanenza sulla Terra.

La cura dei malati e degli anziani si scontra con un concetto strettamente darviniano di Selezione Naturale, dove i deboli vengono sacrificati dall’ambiente che ne impedisce la riproduzione.

La Selezione Culturale, molto diversa tra i vari popoli e tra coloro che praticano differenti credo religiosi, è in continua evoluzione e viene costantemente modificata dai nuovi paradigmi etici e bioetici.

Quale futuro dovremo aspettarci? 

Qualcuno dice che le Leggi dell'Economia siano il vero Vangelo dell'Uomo, dovremmo ipotizzare una Selezione Economico-Culturale?

La sfera di cristallo non si è ancora espressa e siamo in attesa di qualcuno che la sappia interpretare con grande perizia.

Fotografie di Giancarlo Guerreri

La copertina del libro  "Resi Umani" di Pietro Buffa e Mauro Biglino, è di Giancarlo Guerreri

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Articolo pubblicato il 07/01/2019