Torino. SiTAV, SI al futuro

“Sveglia il mondo e cambia ad alta velocità” acclama il flash mod.

Le aspettative non sono andate deluse. Anche ieri piazza Castello a Torino era strabocchevole di cittadini e delegazioni con oltre 100 sindaci piemontesi e del Nord d’Italia in continuità con lo slancio dei 40000 scesi in piazza il 10 novembre, in modo ancor più compatto e qualificante. Ma cos’è successo in questi due mesi?

Le categorie produttive e le organizzazioni del lavoratori, in tutto oltre 35 sigle, si erano riunite al Lingotto per ribadire il loro impegno alla realizzazione della TAV ed allo  sblocco delle opere pubbliche e delle infrastrutture in gran parte già finanziate, ma vergognosamente bloccate dai grillini di governo.

Era poi seguita la ferma presa di posizione dei sindaci della città metropolitana che con un voto compatto a favore dell’opera hanno messo in palese minoranza la balbettante sindaca Appendino.

Anche grazie all’opera di fine tessitore di Mino Giachino nei confronti dei partiti in polemica tra di loro, si è ottenuta la ripresa di consapevolezza da parte della politica sull’inderogabile necessità di rompere gli indugi ed assumere una posizione chiara a favore del progresso e contro il degrado della decrescita infelice.

Così alla scelta di campo di Sergio Chiamparino presidente della giunta regionale del Piemonte e candidato alle prossime elezioni regionali, di aderire alla manifestazione di ieri, sono seguite pubbliche attestazioni anche da parte di quasi tutti i partiti, Lega di governo inclusa, relegando al desolante isolamento grillini ed estrema sinistra.

Il valore della piazza, è in gran parte dovuto all’impegno delle tre sigle (SI Torino va avanti, SITAV SILAVORO eOs21)  che sono riuscite, conquistando un primato, a trascinare e coinvolgere la società civile di Torino e del Piemonte che ha così acquisito consapevolezza nell’affermare esigenze sentite e principi basilari, senza abbandonarsi a deleghe scontate o mal riposte.

Tra i risultati lusinghieri raggiunti ieri, non possiamo che rimarcare l’impegno della politica che garantirà il voto compatto in Parlamento contro le argomentazioni dilatorie di Toninelli e Di Maio e contribuirà a sbloccare l’impasse di uno studio mal impostato e presentato dal ministro in modo demagogico.

Con soddisfazione Mino Giachino dichiara: “Oggi non sono importanti i numeri. Oggi è importante che ci sia la Lega perché con loro abbiamo la maggioranza in parlamento".  A corollario delle argomentazioni e motivazioni anche ieri autorevolmente sostenute, dobbiamo convenire che l’accozzaglia di dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Appendino e Toninelli hanno contribuito a scatenare tra gli aderenti alla manifestazione di ieri il rigurgito comparabile al “e il modo ancor m’offende” di dantesca memoria.

Ieri abbiamo potuto assistere a un flash mod, senza palchi e comizi al fine di creare un vis a vis tra le categorie produttive e dei lavoratori e i cittadini. Oltre agli organizzatori (Madamine & Mino) erano presenti i governatori del Piemonte Sergio Chiamparino , che ha dichiarato “Se Toninelli mantiene le proprie promesse e consegna costi benefici entro gennaio il consiglio regionale ha tutto il tempo per indire il referendum, in base alla norma che anche in Piemonte prevede la consultazione popolare” e della Liguria Toti che si dice sicuro “che la Tav si farà”.

Gran parte dei parlamentari piemontesi della Lega capeggiati dai segretario Nazionale Molinari che ci dichiara ” Sapevamo dal primo giorno che era motivo di dissenso. Non c’è contraddizione nella nostra presenza in piazza oggi. La Lega ha posizione confermata da posizioni storiche in parlamento” e dall’on. Benvenuto.

La delegazione di Forza Italia con le onorevoli Mariastella Gelmini, Anna Maria Bernini, il coordinatore regionale Zangrillo e la totalità dei Parlamentari.

L’on Zangrillo nel ribadire come Forza Itala sia sempre stata presente alle precedenti iniziative sostiene che” crediamo nelle grandi opere, perché non abbiamo tentennamenti come ha avuto il Partito Democratico in questi anni, perché i primi a credere nella Torino-Lione siamo stati noi con il presidente Silvio Berlusconi e perché sempre noi abbiamo voluto fortemente l'Osservatorio per venire incontro alle esigenze degli abitanti della Valle. Al presidente Chiamparino, che vedo agitarsi molto in questi ultimi mesi su questo tema, dico di stare sereno e di pensare quante responsabilità ha il Partito Democratico che per anni ha giocato con la protesta per ottenere consensi. E' ancora di tre settimane fa l'espressione contraria di alcuni suoi membri di partito nelle circoscrizioni torinesi contro la Torino-Lione. Noi al riguardo abbiamo una sola idea: il futuro del Piemonte passava, passa e passerà anche attraverso la Torino-Lione".

Il PD impegnato nel presidio dei banchetti nelle circoscrizioni contro la manovra economica del governo, era rappresentato dal candidato alla segreteria Martina ed il neo segretario Furia. Ha inoltre partecipato una delegazione dei Moderati e di altre Liste Civiche.

Tra i sindaci della Regione, molti della valle di Susa capitanati dal consigliere regionale Antonio Ferrentino, e dell’ANCI con il presidente Alberto Avetta.

L’impegno a favore della TAV anche da parte degli esponenti della cultura piemontese era attestato dalla presenza di Evelina Christillin presidente del Museo Egizio e da Antonella Parigi, assessore regionale. Ha partecipato una qualificata delegazione dell’Unione Industriale di Torino con il direttore generale Beppe Gherzi, l’Api, l’Ascom ed altre categorie produttive che hanno ribadito il loro impegno.

A conclusione della mobilitazione spontanea idonea a creare la consapevolezza nei cittadini a difendere territorio, sviluppo ed occupazione, Mino Giachino ha diffuso queste considerazioni:

“Nel dopoguerra due manifestazioni in due mesi nella stessa Città non si erano mai viste . Due Manifestazioni che hanno ottenuto due grandi risultati , di far emergere la Maggioranza Silenziosa a favore della CRESCITA della economia e del Lavoro e oggi con la presenza della LEGA abbiamo la certezza di salvare la TAV.

Le forze politiche debbono prendere atto che c’è una società civile che muovendosi con il rispetto  delle Istituzioni e con competenza oggi è più avanti. 

La TAV è salva e la mia scelta di fare una manifestazione apartitica e non contro il Governo ha consentito la presenza di tante forze politiche e in particolare della Lega che sarà determinante in un eventuale voto parlamentare.  

Ho avuto contestazioni su questa scelta ma alla fine abbiamo vinto.

I 5 Stelle e i No Tav escono da queste 2 manifestazioni isolati. 

La maggioranza del Paese è a favore della TAV e delle altre Infrastrutture di trasporto che come in passato daranno un contributo forte al rilancia di economia e lavoro. Perché lo dico a DIMAIO le grandi macchine utensili orgoglio della metalmeccanica italiana, la frutta e il Made in Italy non viaggiano sulle reti digitali ma sui TIR o su rotaia. 

Mi auguro che il Premier e il Ministro Toninelli vogliano ascoltare la nostra versione della analisi costi e benefici altrimenti saremo costretti a invitare tutta questa gente a Roma sotto il Ministero di Porta Pia luogo molto caro si piemontesi.

Ringrazio di cuore i 108.400 che hanno aderito alla mia Petizione SITAV di aver partecipato in massa anche stamane.

Mai nessuna petizione su Change.org ha ottenuto un risultato così importante nell’interesse generale”.

Il dado è tratto. Anche a Roma l’annoso affaire TAV non potrà più essere ignorato. Piemontesi ed il Nord compatto non sono fessi!

Immagini: ANSA

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 13/01/2019