Prestigio e potere sono le prerogative delle grandi famiglie, tramandati di padre in figlio fin dai tempi più remoti

Dalla Fondazione di Roma al potere degli Agnelli e di Berlusconi raccontati in un libro

Il volume curato da Alessandro Moriccioni ” Le Grandi Dinastie che hanno cambiato l’Italia” edito dalla Newton Compton Editori ( pp.622 € 12.00 foto copertina libro) ripercorre in modo documentato e appassionato le vicende delle famiglie che hanno plasmato il destino dell’Italia, con i loro condottieri, feudatari, imperatori, capitani d’industria. Dalla gens Giulio - Claudia Gonzaga, dai Medici ai Borghese, dai Savoia agli Agnelli ai Berlusconi,  con gli alberi genealogici  che raccontano storie intrecciate alla Storia con la S maiuscola, storie di patrimoni creati dal nulla  o consolidati di generazione in generazione.

Nella gens romana, nella signoria rinascimentale, nelle  casate imperiali, nelle dinastie dell’alta borghesia contemporanea, l’egemonia che  si è rafforzata per secoli attraverso matrimoni combinati, lotte intestine e adozioni mirate unicamente a garantire la trasmissione di un’eredità.  Che si tratta di interessi politici, militari o economici, quello che emerge è uno scenario in cui la famiglia ha poco se non nulla a fare che con gli affetti

L’argomento trattato è molto vasto, che sicuramente non basterebbe un volume, ma l’autore Moriccione affronta la tematica in modo semplice esaustivo, rendendo accattivante il racconto  pagina dopo pagina, immergendo il lettore in ogni epoca trattata. 

Il libro è strutturato in dieci capitoli, portandoti a compiere un viaggio lunghissimo  che parte dalla Fondazione di Roma  per giungere ai primi bagliori del XXI secolo. Dunque il primo capitolo parte  dalla Fondazione di Roma 753 a.C. al I secolo d.C., nel secondo capitolo si va dal 100 al 500 dallo splendore alla rovina dell’impero romano, nella terza parte dal 500 all’8oo dove avvengono le invasioni barbariche all’avvento di Carlo Magno, dai Pipinidi ai Carolingi.

Il volume ti porta ad attraversare l’Italia in lungo e in largo per scoprire  che potere e ricchezza  sono stati spesso un “affare di famiglia”, qualcosa da condividere solo con i propri parenti  e discendenti. Nella quarta parte che va dall’anno 1000 al 1150 circa in questo periodo ci sono le dinastie degli ottoni  gli Hohenstaufen; nella quinta parte dal 1000 al 1300 si affronta  le origini delle grandi famiglie romane tra lotte e papi e nepotismi e spuntano  le famiglie degli Orsini, I Colonna; nella sesta parte dal 1200 al 1300  troviamo l’Italia dei Comuni  e delle Signorie.

La storia insegna che niente è eterno. Anche le dinastia più longeve alla fine si estinguono, tutte le famiglie  prima o poi si dividono  o vanno in rovina e c’è sempre un anello debole nella catena.

 Nella settima parte dal 1300 al 1600 tratta gli splendori e miserie dell’Italia rinascimentale dove sorgono le famiglie dei Borgia, Della Rovere, i Farnese, I Medici, nell’ottavo capitolo l’Italia delle  dominazioni straniere I Corner I Borghese, I Barberini,  I Chigi, I Bonaparte, I Savoia, gli Asburgo, nella nona e penultima parte si va dal 1800 al 1900 trattando  l’avvento dell’Unità d’Italia, dei Garibaldi i Cadorna, infine nella decima parte dal 1870 ai nostri tempi con l’Italia in mezzo alle due guerre l’avvento del potere degli Agnelli  e dei Berlusconi.

Senza questi personaggi grandi o piccoli, importanti o meno importanti, l’Italia sarebbe stata certamente più povera. Per fortuna non lo è.  Quello che ci rassicura alla fine della lettura del libro   e che  nulla è cambiato, la storia a cicli si ripete e sempre si ripeterà, l’importante e attraversarla.

Alessandro Morricioni nato a Roma nel 1980, scrittore e divulgatore  Ha scritto “C’era una volta, Riti, miti e vicende storiche che hanno ispirato le fiabe e le favole di tutto il mondo; Pionieri degli oceani. Viaggi intorno al mondo dall’alba  dell’uomo a Cristoforo Colombo; Behind the Museum. La vita segreta dai musei. Ospite di diverse trasmissioni televisive ha condotto per due stagioni il programma online Terra Incognita ed è stato inviato nella trasmissione Nero Toscana.

 

 

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Articolo pubblicato il 14/01/2019