Corruzione: una piaga che non ha confini

Sono le lungaggini burocratiche che allungano a dismisura i termini di risoluzione

Egregio Direttore

come si può avere fiducia nella Giustizia quando si legge che un ex Pubblico Ministero, e un suo collega, sono stati arrestati per associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari e falso?

 

E tenuto conto che i due magistrati avrebbero garantito esiti processuali positivi in diverse vicende giudiziarie e tributarie in cambio di denaro, gioielli e diamanti? 

 

Siamo alla frutta, e ogni speranza ormai sembra persa se chi deve indagare e giudicare risulta poco affidabile!

 

Mariberto

 

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Carissimo lettore,

 

le piaghe della corruzione non hanno ancora subito il perfezionamento del dispositivo di annullamento poichè sono così contagiose da aver coinvolto, talvolta, le alte cariche istituzionali come pure chi è preposto alla loro scoperta e relativa condanna.

 

Come nell'ultimo caso cui Lei fa cenno: uno scandalo vergognoso che infanga l'operato di tanti funzionari ligi ed altamente professionali senza condizionamenti di sorta che si vestono oggi di un colore politico, domani di un altro.

 

Per cui, come si suol dire, non si può fare di tutta l'erba un fascio (senza particolari e strumentali riferimenti), bensì occorre riconoscere il pieno merito di chi assicura alla Giustizia gli attori di un copione consolidato nel tempo che subisce, spesso, improprie cabine di regia.

 

Probabilmente il vero problema, come in quasi tutte le situazioni, sono le lungaggini burocratiche che allungano a dismisura i termini di risoluzione grazie a ben architettati supplementi di indagine che conducono alla prescrizione del reato.

 

Nel caso specifico, ciò non si è verificato ed occorre rendare merito alla velocizzazzione dell'attuale apparato che ha "chiuso il recinto prima che scappassero i buoi".

 

E si sa che certi segnali lasciano il segno e fanno Giurisprudenza accelerando i tempi di risoluzione ricordando ai cittani che "di fronte alla Legge siamo tutti uguali" (?!?!).

 

Per cui pensi positivo, pensi che qualcosa sta cambiando se non altro perchè la "certezza della pena" è l'unico vero deterrente e l'attuale Governo è all'opera affinchè ciò si confermi nel minore tempo possibile, con i Ministri Matteo Salvini (Interno) e Alfonso Bonafede (Grazia e Giustizia) stanno completando un operato obsoleto e, in taluni casi, sospetto per ingiustificate lungaggini.

 

Cordialità.

 

      

         Civico20 News     

 Il Direttore responsabile                                    

         Massimo Calleri       

 

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Articolo pubblicato il 16/01/2019