Appunti poetici

"Cielo e Mare"

Sorge l’umido Sole

nel freddo del mattino,

mentre due lame di ghiaccio

spazzano lontano

il tepore della brezza notturna.

 

L’impetuosa tavola del mare

si sposta,

veloce,

attraversata dai lampi dorati

che Febo scaglia, sù, in cielo.

 

Si sposta,

e la luce schizza via

fra gli sbalzi delle onde.

 

Sale il carro alato

e l’azzurro comincia a invadere l’orizzonte,

come se cielo e mare

volessero scambiarsi i frammenti del loro colore.

 

Riflessi l’un l’altro

essi aspettano il leggero fruscio di un’ala di gabbiano

che ne congiunga le superfici,

vicine diciassette diafane leghe.

 

Cucciola la Luna

presidia ancora il cielo,

rubando un po’ del bianco della bianca vela.

 

S’intreccia nel vento

il fitto disegno

di rovescio e diritto,

mentre al mondo fluttuante

sembra di voler scambiare mare e cielo.

 

Siamo nuvole

e vorremmo essere terra:

ma se fossimo terra

non sapremmo che cosa significa volare.

 

 

di Sara Garino

 

(Copertina: Claude Monet, Regate ad Argenteuil, 1872)

 

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Articolo pubblicato il 16/01/2019