“Schegge di sole nel buio – Un amore nella Grande Guerra” – Una mostra che svela delicati aspetti inediti

Presso la Biblioteca Nazionale Universitaria – Piazza Carlo Alberto, 3 – Torino; 11 Gennaio - 18 Febbraio 2019 – Ingresso libero

La rievocazione  storica del centenario della Grande Guerra 1915 - 1918, dove l’Italia ha pagato un sanguinoso e pesante tributo umano e materiale,  ha avuto dal  2015 al 2018 ampie possibilità di esplorare e riproporre in convegni analisi approfondite, valutazioni politico-socio-economiche, aspetti inediti militari e di innovazione tecnologica.

 

In pratica si potrebbe dire che quasi tutti i “settori”, che hanno caratterizzato  questo grande conflitto mondiale, sono stati rivisitati in chiave aggiornata e integrata con le nuove conoscenze e con contributi di studiosi.

 

Tuttavia, per completare questo panorama, occorre dire che probabilmente gli aspetti umani, le sofferenze e i drammi individuali, che in realtà erano poi riassuntivi del dramma collettivo dei soldati e ufficiali coinvolti, non erano ancora stati esplorati in modo così profondamente umano, delicato, resi evidenti e trasmissibili nella loro incontenibile tensione, emotività, immediatezza, come in questa Mostra.

 

È sempre una difficile scommessa rappresentare i sentimenti, gli affetti personali, le ansie, il timore e la trepidazione per l’incombente pericolo di morte, come mirabilmente proposti e fatti rivivere nella mostra “Schegge di sole nel buio – Un amore nella Grande Guerra”, progettata dalla Prof.ssa Carla Amoretti, senza rischiare di sconfinare nella retorica o nella piaggeria sentimentale.

 

In sintesi si tratta di una carrellata di eventi e testimonianze personali che si snodano e  che sono intimamente associate al doloroso e tragico percorso del grande conflitto mondiale sul fronte italiano.

 

La Mostra parte da questo presupposto e fa riferimento al ritrovamento di un album di cartoline e fotografie di quell’epoca, riguardanti le vicende esistenziali dei nonni Maria e Oreste Amoretti.

 

Sono esposte circa 500 cartoline, conservate per 100 anni dalla famiglia Amoretti, risalenti al periodo della Grande Guerra.

Maria Caprile in Amoretti sostiene il marito Oreste sul fronte, inviandogli immagini piene dei colori del Sole per rischiarare il buio in cui erano immersi. Sono le voci  di un uomo e di una donna, separati dai terribili eventi di un conflitto mondiale, che dialogano da lontano, creando una sonata che vibra nell'aria e parla del loro amore, con le cartoline che diventano note musicali sul rigo del tempo.

 

 

 

Carla Amoretti, ideatrice e voce narrante della Mostra, motiva questa scelta con le seguenti dichiarazioni.

 

“Anche in questo caso, come in quello della Mostra sui dirigibili, sono andata alla ricerca degli indizi che mi potessero far ricostruire quanto vissuto dai miei nonni in quei drammatici momenti, per dar nuovamente voce a immagini rimaste in un armadio per 100 anni.

 

Ero affascinata dalla bellezza delle cartoline colorate di Maria  e da quelle in  bianco e nero dei luoghi in cui Oreste doveva recarsi, in un percorso che si avvicinava sempre più alla prima linea.

 

La storia raccontata nei libri faceva da sfondo a questa microstoria, ma era questa che dava una luce particolare alla prima.

 

Nell'intervento ho solo illustrato il 1918, cercando i codici di comunicazione che mia nonna aveva messo nell'impaginazione dell'album e successivamente ho cercato di collocare le cartoline e quindi i due protagonisti, nello spazio e nel tempo.

 

Di aiuto furono carte del periodo bellico conservate nell'Archivio Amoretti in cui andai a comporre le informazioni dedotte dal retro delle cartoline. Splendida l'abitudine di mettere le date su ogni missiva, confermate dai bolli postali.

 

Poche erano le parole espresse, ma sempre di grande affetto. 

Quando nel 2015 ripresi in mano i materiali perfezionai il discorso con la scansione di tutte le cartoline fronte-retro e quando le collocai su di una linea cronologica le vidi come fluttuare nell'aria a creare una sonata di cartoline-note musicali sul rigo del tempo.

 

Uno strumento con voce tenorile (lui) e uno cristallino (lei) dialogavano tra loro sostenendosi e chiamandosi su un filo di cartoline da spazi lontani;  come voce di basso: quella della guerra.

 

Nella mostra le circa 500 cartoline sono disposte in bacheche visibili da due parti. Sul fronte c'è un’organizzazione cronologica, sul retro quella tematica”.

 

Di certo la presentazione, avvenuta il giorno 10 Gennaio 2019 alle ore 17:00 c/o l’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, che è stata un riuscitissimo momento di emozioni e di partecipazione di pubblico, costituisce un indispensabile supporto interpretativo e di guida, che valorizza enormemente la mostra stessa.

 

Una mostra importante che colma e rende giustizia di un “vuoto” storico-umano che rappresenta un punto di riferimento e che come tale potrà ancora essere di richiamo per ulteriori studi di approfondimento sul tema, merita di essere visitata con la dovuta attenzione da tutte le persone interessate alle tematiche storiche, in particolar modo dagli studenti e dagli storici di professione.

 

La mostra resterà aperta dall’11 Gennaio al 18 Febbraio 2019 – L’ingresso è libero.

Il Link allegato fa riferimento all’inaugurazione-presentazione della mostra.

 

https://www.youtube.com/watch?v=wIB126Nzeu8

 

 

 

Immagine di copertina da: Google- ABNUT; Cartoline Amoretti da: Google-Corriere della Sera/Corriere Torino

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Articolo pubblicato il 18/01/2019