L'organizzazione di una festa o di uno spettacolo musicale in una casa di riposo presenta molti vantaggi per la salute delle persone presenti nella struttura. Specie in occasione di festività importanti come il Natale o la Pasqua, è frequente l’arrivo di corali o piccoli gruppi musicali impegnati a portare un po’ di conforto alle persone costrette, a restare isolate buona parte dell’anno, presentando loro un repertorio popolare, eseguito da persone non professioniste
La consuetudine dura da molti anni ormai e questo, di sicuro, rappresenta un importante beneficio, e non solo per la diffusione della Cultura che la musica è in grado di veicolare. E’ stato dimostrato infatti che alcuni trovano piacere nel rivivere sensazioni del passato, riportate alla memoria dal semplice ascolto della musica; questa li aiuta a rinverdire la memoria e a provare maggiore serenità tanto che, alcuni, parlano addirittura di "musicoterapia". Inoltre, la musica, per tutte le generazioni e non solo per gli anziani, è un fattore assai efficace di coesione e di benessere, ulteriormente rinforzato dalla presenza di musicisti che suonano dal vivo.
Situata sulla collina di Torino, la Residenza “Eremo dei Camaldolesi ” cui si può agevolmente accedere utilizzando mezzi pubblici, consente agli ospiti ricoverati all’ospite di vivere in un ambiente rilassante, immerso nella natura in un elegante edificio che si sviluppa su tre piani fuori terra e comprende anche ampi spazi esterni, usufruibili dagli ospiti, grazie all’assenza di ogni forma di barriera architettonica. Per superare l’amarezza derivante dalla condizione di anziano bisognoso di assistenza, in particolare per le persone non autosufficienti, la direttrice dottoressa Filomena Lapetina con il suo staff organizza di tanto in tanto, momenti musicali in grado di veicolare una buona dose di allegria, fra i pazienti che, loro malgrado, sono costretti a vivere da reclusi.
Ed ecco allora che, in compagnia dei parenti, i ricoverati possono assistere ad esibizioni di gruppi musicali e cantanti di buon livello, in grado di eseguire un repertorio adatto pubblico della struttura. Di norma i cantanti sanno interpretare con allegria e garbo le canzoni care ai ricoverati, quelle capaci di ricordare momenti felici della loro gioventù, e in grado di rasserenare i loro animi
Il feedback degli spettatori è sempre notevole. Alcuni, vinta l’iniziale timidezza, cantano con i solisti accompagnando brani celebri di opere e operette, come il famoso valzer della Vedova Allegra che, di norma viene ripetuta, vista la grande richiesta di bis. Non solo però i momenti musicali contemplano un repertorio leggero, ma quest'anno, il 5 gennaio gli ospiti della struttura hanno potuto assistere ad uno spettacolo pomeridiano di alto livello, eseguito da due concertisti di prim’ordine: Ugo Piovano al flauto e Enrico Tuffanelli alla tastiera,entrambi impegnati impegnati in un evento commemorativo di uno fra i maggiori flautisti italiani: Severino Gazzelloni, la cui storia personale è molto interessante e dimostra cosa può derivare dalla intensa passione per la musica.
Il mitico "Flauto d'oro" era nato a Roccasecca il 5 gennaio 1919. All'età di sei anni ebbe modo di ascoltare alla radio il Concerto in sol maggiore di Mozart per flauto, L’emozione che provò fu così intensa che, in quel momento prese la decise di suonare lo strumento. Poiché che era troppo piccolo per suonare il flauto iniziò con l'ottavino e, grazie alla sua straordinaria predisposizione musicale, in breve tempo riuscì ad esibirsi come solista con la Banda del suo paese nel difficilissimo "Pastore Svizzero" di Pietro Morlacchi.
In seguito si diplomó in due anni al Conservatorio di Santa Cecilia, entrò nell'Orchestra Sinfonica di Roma della Rai ed iniziò una straordinaria carriera concertistica che lo portò ad esibirsi in tutto il mondo e a diventare il flautista più famoso del pianeta. Gazzelloni fu anche uno straordinario didatta, con oltre 500 allievi fra Conservatorio di Santa Cecilia, Accademia Chigiana di Siena e vari corsi di perfezionamento.
Gazzelloni è stato soprattutto uno straordinario comunicatore, che riuscì ad avvicinare le persone meno abbienti alla grande musica classica ed è stato ricordato dai due artisti con una scelta dei brani più belli dei suoi due dischi "II mio amico flauto" con i quali era entrato addirittura nelle Hit Parade dei dischi più venduti, superando cantanti e gruppi di musica leggera, ed è stato l'unico esponente della musica classica a riuscire in quell'impresa.
Impossibile citare lìintero programma, ma il repertorio molto ricco, ha compreso fra gli altri brani di Bach, Mozart Schuman, Shubert, Bizet e Handel Il pomeriggio è trascorso veloce ed ha rappresentato un momento importante, da cui è di certo derivata una buona dose di benessere per i ricoverati che hanno assistito in silenzio alla virtuosa esecuzione dei due maestri, impegnati nell’esecuzione di un repertorio difficile che ha permesso di stimolare, tramite una comunicazione non verbale, risvegliandolo, l’Io Sonoro di tutti i presenti che hanno avuto modo di trascorrere alcune ore serene, arrichite dall'esecuzione di brani immortali,difficili da ascoltare anche nei migliori conservatori.
Ore preziose offerte alla salute dei malati che hanno permesso il fluire dei loro pensieri ed emozioni in maniera libera dalle tensioni quotidiane, alleviando loro il peso di giornate lente e sempre uguali, ma rese sia pure per poco, felici dalla presenza di un farmaco, che si spera venga elargito con sempre maggiore frequenza e che ormai viene riconosciuto anche a livello medico, la musico - terapia che, come è stato dimostrato, si è rivelato ottimo nella cura di svariate patologie psichiche, quali la depressione, l'autismo, l'Alzheimer, le psicosi e la dislessia.
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Articolo pubblicato il 19/01/2019