Trento - A dieci anni dalla prima mostra ritorna al Castello del Buonconsiglio il San Sebastiano Di Andrea Riccio

Un opera in terracotta di fine Quattrocento inizio Cinquecento

A dieci anni dall’importante rassegna monografica che il Castello del Buonconsiglio dedicò al grande scultore rinascimentale Andrea Briosco  detto il Riccio, per la sua capigliatura, le sale del castello di Trento  ritornano a proporlo  fino al 24 febbraio 2019, in una nuova mostra:”Di Terra e di Fuoco” dove  il pubblico potrà ammirare una scultura inedita del famoso artista, nato a Trento nel 1470.

La scultura in questione è un  San Sebastiano, realizzato in terracotta sul finire del Quattrocento inizio Cinquecento. L’opera, nel passato, è stata messa in discussione dai critici, i quali le assegnavano diverse attribuzioni, alcuni la ritenevano un lavoro eseguito da Antonio o Giovanni Minelli, altri da Giovanni de Fondulis, fino a Domenico Boccaloro, tutti eccellenti scultori attivi nel padovano inizi del Cinquecento, oggi grazie agli studi e alle scoperte di Giancarlo Gentilini e Luciana Giacomelli ( curatori della mostra e del catalogo), viene alla luce la corretta paternità.

L’attribuzione attuale è possibile, anche per la massiccia campagna di pulitura alla quale la scultura è stata sottoposta prima dell’esposizione. L’intensa pulitura ha rimosso il pesante strato di patina bruna  che copriva il santo, è stata poi tolta la pesante base di gesso  che venne aggiunta nel secolo scorso, inoltre sono ben visibili i fori nelle braccia, nel torace e nelle gambe dove in origine erano inserite una quindicina di frecce che conferivano una nota  ancor più drammatica dell’opera.

Scrive nel catalogo della mostra Laura Dal Prà Direttore del Museo Castello del Buonconsiglio: “Da questa sinergia positiva, tra  parte pubblica e parte privata, concretizzatasi in un accordo di collaborazione esemplare, la possibilità di mostrare nell’antica dimora dei Principi vescovi tridentini, un prezioso esempio della perizia di un artista che ebbe in questa i suoi natali e la sua primissima formazione accanto al padre orafo”.

La carriera del Riccio, autore del magnifico Candelabro Pasquale  bronzeo della Basilica di san Antonio a Padova, il Monumento della Torre ubicato nella chiesa di San Fermo a Verona, queste due opere citate sono per illustrare come lo scultore divenne subito celebre.

La sua carriera si svolse tutta all’insegna di una committenza, tra le più sofisticate ed erudite del tempo, che si esplicava in oggetti dai temi complessi e misteriosi che attingevano sia a soggetti pagani sia a soggetti cristiani. I primi anni lavorativi dell’artista, sicuramente  furono accanto al padre come era di tradizione, e come si possono notare la tecnica che adopera per dorature preziose di bronzi e terracotte e sapientemente gioca con la luce grazie ai fondi puntinati, ottenuti con l’ausilio del martelletto da orefice.

Descrizione foto:

Foto copertina catalogo

Foto 1 Andrea Riccio  San Sebastiano 1495-1500 Firenze Collezione Giovanni Pratesi

“Di Terra e di Fuoco. Il Sebastiano di Andrea Riccio” fino al 24 febbraio 2019. Orario di apertura tutti i giorni tranne il lunedì dalle ore 10.00 alle 18.00   

 

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Articolo pubblicato il 26/01/2019