Chiomonte (TO) La visita di Salvini al cantiere della TAV.

Momenti di tensione tra manifestanti e forze dell’Ordine. La solidarietà del Ministro dell’Interno e la presa di posizione del SIAP.

Sotto un’intensa nevicata si è svolta ieri ,mattina,  la visita di Salvini al cantiere della TAV presso Chiomonte. Visita particolarmente significativa in considerazione delle  posizioni avverse e preconcette dei grillini e del presidente del consiglio Conte sull’argomento.

Si sono verificati momenti di tensione tra polizia e manifestanti No TAV. Alcune decine di attivisti del movimento che si oppone alla realizzazione della nuova ferrovia ad Alta Velocità si sono radunate nei pressi della centrale. Sul posto la polizia in assetto antisommossa ha reagito ad alcune provocazioni con qualche manganellata. Il ministro dell’Interno ha tenuto una posizione netta che in Piemonte molti si aspettavano.

"Se tornare indietro costa come andare avanti, io sono per andare avanti",  ha detto il ministro al suo arrivo nel cantiere Tav di Chiomonte.

Ci sono 25 chilometri già scavati nella montagna: ritengo più utile completarli anziché riempire i buchi. L'opera si può ridimensionare, il contratto di governo è chiaro. A occhio si può risparmiare almeno un miliardo di euro, da reinvestire sulla metro di Torino o per il sostegno ai comuni interessati dall'opera".

Fuori di ogni logica la dichiarazione del vicepremier M5S, Luigi Di Maio che afferma che non va a Chiomonte "visto che lì non è stato scavato ancora un solo centimetro: c'è solo un tunnel geognostico. Per me il cantiere di Chiomonte non è un'incompiuta ma una mai iniziata. La spesa del Tav può essere benissimo dirottata sulla metropolitana di Torino o sull'autostrada Asti-Cuneo. Lasciamo i soldi a quel territorio ma investiamoli per cose prioritarie"

Filastrocche già ascoltate, ma che non tengono conto degli accordi internazionali e dei finanziamenti europei che attestano l’utilità  di quest’infrastruttura, come documentato da studi rigorosi.

Nel corso della visita  Salvini ha espresso solidarietà per l’impegno delle Forze dell’Ordine che da anni presidiano il cantiere, contro la violenza degli estremisti.

In tale contesto è stato diffuso un comunicato del SIAP, in ricordo del 400 feriti tra le Forze dell’Ordine a tutela di quanti operano nel cantiere.

“Siamo lieti che oggi il ministro Salvini porti fisicamente la propria vicinanza alle forze di Polizia impiegate per difendere il cantiere del Tav” dichiara Pietro DI LORENZO, Segretario Generale Provinciale del SIAP, sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato – “Sono ormai quasi 8 anni che in uno scenario operativo unico in Italia migliaia di donne e uomini in divisa, dimenticati dalla maggior parte della politica, devono garantire i lavori di un’opera strategica per l’Italia”.

“Non entriamo nel dibattito sull’utilità dell’opera ma non ignoriamo le dichiarazioni di questi giorni, alquanto sorprendenti, circa la collocazione politica di coloro che fin dagli albori dei lavori a Venaus nel 2005 attentano alla vita degli operatori delle forze dell’ordine”.

“A coloro che vorrebbero cambiare la storia per utilizzarla contro il governo di turno vogliamo dire che noi abbiamo buona memoria e non dimentichiamo mai chi siano i professionisti della violenza, di quali coperture politiche hanno sempre goduto in questa città ed in Italia né, tantomeno, nessuno dei nostri feriti causati da loro in questi lunghi anni” “Grazie dunque al ministro Salvini, chiunque ha il coraggio di stare apertamente dalla nostra parte avrà sempre il nostro rispetto”.

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Articolo pubblicato il 02/02/2019