Urbino - Nel Palazzo Ducale una grande mostra per celebrare l’arte del padre di Raffaello Giovanni Santi

Un evento per dare lustro alla nobile pittura fino al 17 marzo 2019

La Galleria Nazionale delle Marche di Urbino ospita fino al 17 marzo 2019 una grande mostra dedicata a “Giovanni Santi”( foto locandina) uno dei più importanti pittori marchigiani del Quattrocento, con una fiorente bottega attiva a più riprese per la corte dei Montefeltro. La bella immagine scelta come richiamo della mostra e la copertina del catalogo  è quello della tavola a tempera di “Clio” (Foto 1) colei che restituisce il tempo passato narrando la storia, e ci introduce nella  sublime bellezza artistica.

Una delle prerogative  che si danno le due curatrici  del progetto Maria Rosaria Valazzi e Agnese Vastano, è quello di  ricollocare la figura di Giovanni  Santi nella giusta prospettiva storica, in quanto per troppo tempo ha risentito dell’aspro giudizio sul suo operato, da parte del giudizio nefasto di Vasari, e ancora tutt’oggi   nonostante  i recenti  studi approfonditi  di Ranieri  Varese, la pittura di  Giovanni Santi stenta ad avere la piena rivalutazione.

Scrive  Peter Aufreiter Direttore della Galleria Nazionale delle Marche:” L’attenzione che viene rivolta con questa operazione a Giovanni Santi è sembrata doverosa, anche in vista delle celebrazioni del quinto centenario della morte di Raffaello”. Urbino, dunque, è la patria di Giovanni Santi, e il Palazzo Ducale- presso il quale il pittore lavorò moltissimo, il  pubblico che visiterà la mostra, si  troverà restituito, per l’intero periodo espositivo - il  ciclo pittorico delle “Muse” concepito originariamente per il “Tempietto”, esso contempla le otto tavole-sette rappresentanti le Muse ed una Apollo - eseguite da Giovanni Santi e suoi collaboratori di bottega.

Il tutto è  gentilmente concesso in prestito dal Palazzo Corsini in Firenze (foto 2 -3), questo farà si di ricostruire il Tempietto alla antiche origine che era nato nel Palazzo Ducale di Urbino sotto commissione dei Montefeltro. Sempre di Giovanni Santi troveremo  in mostra la  “Madonna col Bambino in trono e i santi Giovanni Battista, Francesco d’Assisi, Girolamo, Sebastiano  e Famiglia Buffi” (conosciuta come pala Buffi) eseguita nel 1489 su tavola cm 350x221 centinata (foto 4), conservata ad  Urbino nella Galleria Nazionale delle Marche. Nel progetto espositivo vi è poi  la grande pala cm 326x283 (foto 5)raffigurante (realizzata nel 1489 per la cappella rinascimentale degli Oliva, costruita accanto alla navata medievale della chiesa-convento francescano Montefiorentino nei pressi di Frontino) la “Sacra Conversazione Madonna in trono col Bambino”.

L’opera è la più solenne del grande pittore, una testimonianza della sua alta professionalità ed una concreta affermazione del suo livello artistico, la pala è l’atto conclusivo di compimento della realizzazione di tutta la pittura rinascimentale di Giovanni Santi.

La tela, come è stato detto,  venne realizzata per l’altare della  cappella Oliva, voluta da Carlo, conte di Piagnano e Piandimeleto per onorare la memoria dei genitori, Gianfrancesco e Marsibilia Trinci, sepolti all’interno. Nel meraviglioso capolavoro, oltre la Vergine e il Bambino, nella  tavola vi sono raffigurati i santi Giorgio, Francesco, Antonio abate, e Girolamo, il donatore Carlo Oliva, dodici angeli e sei cherubini, due santi francescani non identificati, san Bonaventura san Pietro martire collocati nei medaglioni della base.

Dai Musei  della Città del Vaticano  un’altra tempera su tela del 1475-1478 dalle grosse dimensioni cm 210x170  raffigurante “San Girolamo in trono”(foto 6),  dalla National Gallery di Londra “ Madonna in adorazione del Bambino dormiente” 140 circa tavola cm 67,8x 48,8(foto 7 ); dal Museo Puskin  di Mosca“ Madonna col Bambino e due Angeli” 1485 circa  tempera e olio su tavola di pioppo cm 66x44 (foto 8) Giovanni Santi “ Cristo morto e santa Chiara (o la Madonna?) 1485-1490 circa tavola cm 54x41 Urbino, Galleria Nazionale delle Marche (foto 9).

Testimoniare il contesto culturale nel quale operò Giovanni Santi saranno presentate opere come “l’Annunciazione di Fano” del Perugino o “L’Angelo Musicante”di Melozzo da Forlì proveniente dai Musei del Vaticano, che affiancheranno i capolavori di Piero della Francesca, Giusto di Gand, Pedro Berruguete, ect. , già presenti nelle collezioni della Galleria delle Marche.

Ed ancora, opere di scultura, come la Madonna con Bambino dalla Pinacoteca  Civica di Jesi di Domenico Rosselli, già attivo nel cantiere del palazzo urbinate per il Duca Federico, o l’inginocchiatoio intarsiato proveniente dalla cappella Oliva della chiesa di san Francesco di Montefiorentino a Frontino. Giovanni Santi non fu soltanto pittore ma anche scenografo(regista degli spettacoli teatrali della corte), letterato (autore della “Cronaca Rimata” proveniente dalla Biblioteca Apostolica Vaticana), imprenditore di una fiorente bottega, che fu poi  ereditata dal giovane Raffaello.

La sua fama fu presto oscurata da quella del figlio, Raffaello, il quale, rimasto orfano a soli undici anni, divenne tuttavia l’espressione più alta della temperie artistiche che nel giro di pochi anni avrebbe completamente mutato il corso della storia della pittura, Raffaello sentì tuttavia fortemente il legame con la famiglia e con la terra d’origine, e volle sempre mantenere il ricordo del nome paterno e della città che lo generò.

Parallelamente aOKlla mostra ospitata nel Palazzo Ducale di Urbino , verrà pubblicato un itinerario,   alla scoperta di quelle opere di Giovanni Santi che, essendo inamovibili, sono rimaste nelle loro sedi originarie distribuite sul territorio. In particolare ad Urbino, oltre al Palazzo Ducale viene coinvolta la Casa di Raffaello dove visse Giovanni Santi con il figlio adolescente, ma anche la Cappella Tiranni nella chiesa di san Domenico a Cagli, la pala della Visitazione nella chiesa di Santa Maria Nova a Fano e la Madonna con Bambino e di SS. Elena e Zaccaria, Sebastiano e Rocco nella Pinacoteca Civica di Fano ed altri numerosi siti del territorio marchigiano.

La rassegna è accompagnata da un corposo volume  edito da Silvana Editoriale (pp.287 illustrazioni colori), attraverso i saggi  e il ricco apparato iconografico, viene indagata l’attività di Giovanni Santi. Chissà se questa grande esposizione farà giustizia di tutto questo oblio che dura da oltre Cinquecento anni su Giovanni Santi? 

Palazzo Ducale. Piazza Rinascimento 13 Urbino “Giovanni Santi” fino al 17 marzo 2019. Orari :Lunedì 8,30-14.00. Dal Martedì alla Domenica 8.30-19.15. Tel. 0722.27.60

  

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 03/02/2019