Rosselli e la «Cagoule»

Roberto Gremmo considera l’uccisione dei fratelli Carlo e Nello Rosselli, un delitto politico, su cui restano ancor oggi grandi ed inquietanti ombre al riguardo del vero movente, delle modalità di esecuzione e stranissime coincidenze ancora non spiegate

Roberto Gremmo, storico esponente della cultura autonomista e piemontesista, è autore di documentati saggi storici caratterizzati dal massiccio impiego di una documentazione spesso inedita. Questo lodevole modo di condurre le sue ricerche gli permette di esprimere considerazioni innovative anche su argomenti già indagati da altri studiosi.

È il caso del suo libro Rosselli e la «Cagoule». Silenzi e segreti d’un delitto politico (Storia Ribelle, Biella, 2018) dove prende in esame l’uccisione dei fratelli Carlo e Nello Rosselli, avvenuta a Bagnoles-de-l’Orne nella regione francese della Normandia, il 9 giugno 1937, nella sera precedente l’anniversario del delitto Matteotti.

Autori del delitto, eseguito a colpi di pugnale, sono i nazionalisti francesi della organizzazione armata, d’ispirazione fascista e anticomunista, ufficialmente chiamata Comité Secret d’Action Révolutionnaire nationale, nata per scissione dall’Action Française che sul suo giornale l’aveva beffardamente battezzata col nome di “Cagoule”, ovvero “cappuccio” mentre i suoi componenti erano detti “Cagoulards”, “incappucciati”. La “Cagoule” agisce anche in collegamento con i Servizi Segreti militari italiani.

Non vi è dubbio che l’uccisione dell’antifascista italiano Carlo Rosselli e del fratello Nello sia un delitto politico ma, come sottolinea Gremmo, grandi ed inquietanti ombre restano ancor oggi sul vero movente, sulle modalità di esecuzione e stranissime coincidenze ancora non spiegate.

Per diversi giorni, prima del delitto, i “Cagoulards”, sempre alla ricerca di un arsenale, hanno cercato insistentemente un incontro con Rosselli, a loro noto come “trafficante comunista di armi”. Quali erano davvero loro rapporti?

Nell’auto dove sono uccisi i due fratelli, la Polizia francese rinviene un bossolo, prova evidente che vi è stato anche un conflitto a fuoco e che ha sparato il guidatore. Dal cofano spunta una bomba inesplosa. Cos’è davvero accaduto al momento dell’agguato?

A poca distanza dal luogo del crimine è alloggiato il Duca di Spoleto della famiglia Savoia Aosta, conoscente dei Rosselli fin dall’infanzia. La sua presenza può avere qualche relazione col delitto, mentre circola la diceria che Carlo Rosselli, pentito, voleva tornare in Italia?

Come mai il ‘fuoruscito’ italiano insiste per essere raggiunto, nella località termale di Bagnoles-de-l’Orne, da un “giovane animoso” pronto a tutto? Chi sono gli anarchici che gli stanno accanto?

Il delitto può essere stato commissionato alla “Cagoule” dallo spionaggio italiano con cui i nazionalisti francesi hanno stretti rapporti ma ricevono soltanto armi inutilizzabili e bombe difettose?

Questa controinchiesta sul delitto Rosselli condotta da Roberto Gremmo si basa sulla attenta rilettura dei documenti del processo francese ai “Cagoulards” e di quello di Perugia agli spioni italiani e su un’esplosiva testimonianza inedita. Gremmo sa condurre sapientemente il lettore nella intricata galassia del fuoriuscitismo italiano senza indulgere in atteggiamenti celebrativi ed evitando semplificazioni manichee.

 

Roberto Gremmo

Rosselli e la «Cagoule». Silenzi e segreti d’un delitto politico

Storia Ribelle – Biella - 2018 - pp. 192 - € 25:00

 

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Articolo pubblicato il 10/02/2019