Torino. La scommessa di Chiamparino

Il presidente della giunta regionale presenta i 30 punti del SI per “l’ultimo impegno politico della sua vita”

In un luogo simbolo della Torino operaia e produttiva, lo Sporting Dora, ieri mattina Sergio Chiamparino un po’ commosso, ma determinato,  ha presentato la sua discesa in campo per ottenere la riconferma a piazza Castello.

“Questo è di sicuro l’ultimo impegno politico della mia vita” e dunque, ha proseguito “spero di essere premiato”, così ha esordito tra gli applausi di una platea composta da molti elettori che lo seguono, portando i segni del tempo, sin dal suo esordio in Parlamento e poi a Palazzo Civico e in Regione, oltre alla nomenclatura del PD e la presenza dei suoi assessori e consiglieri alleati  in Regione.

Kermess che ha visto l’alternarsi sul palco, coordinati dal sindaco di Moncalieri Paolo Savona, i sindaci di Cuneo Federico Borgna, di Vercelli Maura Forte, Francesco Avato di Bardonecchia, Roberto Colombero di Canosio, Francesco Casciano di Collegno, Maria Rosa Gnocchi di Baveno, Lucrezia Bono consigliere comunale di Chiomonte.

Il redivivo Sante Baiardi, mitico assessore alla Sanità delle Giunte socialcomuniste degli anni ’80 ed il professor Mauro Salizzoni hanno inoltre attestato la validità del progetto della nuova città della Salute e della Scienza, oggetto di recente polemiche in consiglio regionale, principalmente da parte di Gianluca Vignale.

E’ la prima occasione pubblica voluta da Chiamparino per illustrare i punti salienti del manifesto dei “30 SI per lo sviluppo del Piemonte” ad iniziare dalla TAV.

La presenza fattiva dei sindaci, riveste il significato di dare voce ai problemi scaturiti dalla esigenza dei cittadini, per poi rimarcare come ascoltando il territorio si può avallare la forza e la qualificazione del progetto.

Non sono mancate da parte di Chiamparino, le battute sulla politica estera  del Governo per poi deplorare gli ultimi infortuni della sindaca Appendino nella scelta di sedicenti collaboratori che mettono in evidenza l’opacità del M5S, rispetto all’ostentata onestà.

E’ rimasto deluso chi si aspettava la presentazione dei Comitati Civici voluti da Chiamparino per veicolare i problemi reali sentiti dai piemontesi al di fuori da mediazioni partitiche e la formazione di nuove liste civiche al suo supporto.

Slitteranno i tempi, intanto manca ancora qualche mese  prima delle elezioni. Le ovazioni pro Chiamparino fanno immediatamente pensare al confronto con i suoi competitors, ma le attesa anche qui stanno segnando il passo.

Sulla designazione del presidente della giunta regionale da parte del Centro destra regna ancora un silenzio tombale. In tempi normali si sarebbe potuto presagire la vittoria di Chiamparino contro un candidato invisibile ed un programma elettorale assente. Ma oggi la realtà è assai diversa.

A movimentare la situazione e far crescere la qualificazione del confronto ci ha pensato in questi mesi  Mino Giachino con le due manifestazioni plebiscitarie svoltesi in piazza Castello a distanza di due mesi, sotto l’insegna del SITAV ed il deciso impegno a favore della regione che produce e lavora.

Infatti, nonostante gli incomprensibili ostracismi da parte di Forza Italia, l’ex sottosegretario  Mino Giachino, con le due manifestazioni ricordate ha racconto oltre 130.000 adesioni e, per dimostrare la coerenza della sua azione, si presenterà alla consultazione regionale con la lista “ Per il Piemonte, Si Lavoro SI Tav”, per cui l’attenzione e l’impegno di Giachino non si concentrano solamente sulla TAV quale argomentazione prioritaria per contrastare gli ostacoli riproposti ogni giorno dai grillini di governo, ma intercetterà le tematiche indispensabili per dare una svolta positiva al Piemonte, senza mediazioni di sorta. Giachino è riuscito ad ottenere l’avallo del segretario della Lega Mattero Salvini su questi temi, contribuendo a provocare le fratture governative dell’ultima settimana.

Così la Lega starebbe cercando di aggregare con Giachino altri settori importanti della società civile oltre a forze partitiche sul territorio tra le quali, la Lista civica “Piemonte nel cuore” capitanata dal consigliere regionale Gianluca Vignale per poi, conscia dell’effetto Salvini, cercare di valorizzare il proprio ascendente  politico corredato da un programma concreto per il territorio e presentare una squadra di protagonisti competenti e coesi .

Al momento, valutando sensibilità ribadite non solamente dalla due piazze, ma dalle valutazioni espresse da oltre 33 organizzazioni produttive e del Lavoro sul territorio e nel Paese, risulterà decisiva la loro eventuale scelta di schieramento.

Si dovrebbe così capire quale potrà risultare il terreno di confronto ed eventualmente di scontro tra le due coalizioni potenziali che ovviamente, per il buon esito del voto, dovranno lasciare in panchina portaborse e pretoriani della nomenclatura politica di riferimento, assicurando spazio ai portatori di valori ed esperienze.

Negli ultimi giorni era nato un tormentone sul futuro della madamine. Affanno orami superato; pare anche da parte dell’effervescente Patrizia Ghiazza non ci siano velleità elettorali immediate, mentre altre due si sono ritirate in buon ordine.

Sarebbe comunque auspicabile che le madamine intendano valorizzare il loro impegno gratificato dalla  simpatia ricevuta dalla piazze per sostenere coloro che  condividendo i loro principi si confronteranno per ottenere la maggiorana in consiglio regionale.

Migliori e più appropriate energie, le promotrici del “Si per Torino” potranno conservarle per rappresentare un’alternativa positiva e vincente contro la sempre più vacillante  e vacua Chiara Appendino, oggi decadente ed in prossimo futuro, fatalmente decaduta.

Tempo al tempo, staremo a vedere.  

 

Immagine: ANSA

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Articolo pubblicato il 10/02/2019